ILVA: SVERSAMENTO 60.000 LITRI OLIO IN MARE: INQUINAMENTO AMBIENTALE GRAVISSIMO ! ILVA PAGHI DANNO AMBIENTALE. FALLA NEI SISTEMI DI SICUREZZA.NO A CAPO ESPIATORIO OPERAIO
Lo sversamento di 60.000 litri di gasolio, ovvero oltre 50 tonnellate, in mare provenienti dallo stabilimento Ilva di Taranto è un fatto di una gravità inaudita . Il danno ambientale è ingente e quello che va assolutamente chiarito è la ragione per cui l'incidente,che ha portato allo sversamento, è iniziato alle due di notte, ma solo verso le 8.30 del mattino del 18 di settembre sono state allertate le autorità . Per sei ore lo sversamento a mare è avvenuto indisturbato. Sono solo 60.000 i litri di olio combustibile che sono finiti in mare? Una cosa è certa: l'Ilva non può trovare nell'operaio addetto alle operazioni il capo espiatorio di quanto accaduto. In realtà questa vicenda evidenzia come ci sia una falla preoccupante nei sistemi di sicurezza e allarme dell'Ilva che non sono automatizzati e informatizzati.
Chiedo pertanto che l'Ispra ispezioni immediatamente l'area oggetto del disastro e prepari la richiesta di risarcimento di danno ambientale all'Ilva ai sensi del decreto legislativo152. Ilva deve pagare il danno ambientale . Il mare e' dei tarantini e non degli inquinatori. Auspico che a questa richiesta si associ subito il sindaco di Taranto.
Quello che accade in questa città è semplicemente inaccettabile e i danni all'ambiente e alle persone sono incalcolabili. Ancora una volta dobbiamo assistere all'inquinamento del mare causato da benzina,olio combustibile . I rischi che Taranto e il suo mare correrà con il progetto Tempa Rossa saranno triplicati considerato che aumenterà la presenza delle navi petroliere nel mar Grande. Perchè si vuole condannare questa città ad un futuro di veleni e inquinamento ? Chiedo che sia fatta chiarezza e questo incidente conferma che nello stabilimento Ilva la situazione è ormai fuori controllo come dimostrano i gravi incidenti che si stanno susseguendo negli ultimi mesi nella fabbrica.
Chiedo pertanto che l'Ispra ispezioni immediatamente l'area oggetto del disastro e prepari la richiesta di risarcimento di danno ambientale all'Ilva ai sensi del decreto legislativo152. Ilva deve pagare il danno ambientale . Il mare e' dei tarantini e non degli inquinatori. Auspico che a questa richiesta si associ subito il sindaco di Taranto.
Quello che accade in questa città è semplicemente inaccettabile e i danni all'ambiente e alle persone sono incalcolabili. Ancora una volta dobbiamo assistere all'inquinamento del mare causato da benzina,olio combustibile . I rischi che Taranto e il suo mare correrà con il progetto Tempa Rossa saranno triplicati considerato che aumenterà la presenza delle navi petroliere nel mar Grande. Perchè si vuole condannare questa città ad un futuro di veleni e inquinamento ? Chiedo che sia fatta chiarezza e questo incidente conferma che nello stabilimento Ilva la situazione è ormai fuori controllo come dimostrano i gravi incidenti che si stanno susseguendo negli ultimi mesi nella fabbrica.
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