Interpellanza: Richiesta di chiarimento sui motivi ed intendimenti del Sindaco in occasione della
Assemblea del 7 agosto u.s. di IPS in relazione ai numerosi elementi di illiceità nella delibera di rinnovo
del Consiglio di Amministrazione
La delibera oggetto di questa interpellanza è quella che rinnova il Consiglio di Amministrazione, attribuendo, in
particolare, il ruolo di Presidente al Sig. Vaccarezza e il ruolo di Amministratore delegato al Sig. Ruggeri. Tale
delibera presenta i seguenti elementi di illiceità:
Illiceità politica 1: Nella crisi economica italiana, oggi, il centro dell’attenzione è collocato nell’ufficio del
Commissario Cottarelli che, come primo atto di lotta allo spreco, indica la riduzione da 8000 a 1000 delle società
partecipate dagli enti locali. Questa manovra ha l’obiettivo di ridurre i costi relativi a 26.000 poltrone per un
risparmio di diverse centinaia di milioni di euro. Con la delibera da noi criticata, IPS, società di diritto privato ma
totalmente pubblica, come azionisti e come clienti, incrementa le poltrone in ed i costi relativi invece di
diminuirli.
Illiceità politica 2: Poche settimane or sono i consigli comunali dei Comuni soci avevano approvato una
variazione dello statuto di IPS che veniva presentata come adempimento normativo per recepire le indicazioni
legislative (ad es. per garantire la parità di genere). Surrettiziamente l’azienda IPS proponeva di inserire nello
statuto anche la figura dell’Amministratore Delegato, senza peraltro indicare alcuna motivazione al riguardo.
Trascinato dall’adeguamento normativo, di cui era inevitabile l’approvazione in quanto adempimento di legge, i
Comuni hanno approvato la modifica e l’assemblea ha potuto concretizzare la possibilità di avere un
Amministratore Delegato attribuendone la responsabilità al Sig. Ruggeri. Ma oggi appare evidente che il disegno
era già stato prefigurato: si ha cioè una totale mancanza di trasparenza e correttezza nella presentazione del
progetto di modifica. Se i Comuni avessero saputo quello che era stato nascostamente progettato e cioè la
creazione di un nuovo posto in Consiglio di Amministrazione a favore del Sig. Vaccarezza, per non sacrificare
una poltrona per il Sig. Ruggeri, e lo spostamento al Sig. Vaccarezza dei soldi attribuiti al geom. Rossi (ma quel
compenso era connesso con specifiche competenze e deleghe del Geom. Rossi) e del Sig. Mozzoni, avrebbero
potuto esprimere il proprio apprezzamento, o, più probabilmente, la propria avversione. Si tratta di una
macchinazione fatta nei salotti e nelle sedi di partito che nulla ha a che fare con la politica come viene intesa
nelle parti sane del Paese.
Illiceità legale: il Decreto legge 39 del 20131
“per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità” all’Art. 1 punto 2 g) dice:
g) per «inconferibilita'», la preclusione, permanente o
1 DECRETO LEGISLATIVO 8 aprile 2013, n. 39 Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma
dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190. (13G00081) (GU n.92 del 19-4-2013 )2
temporanea, a conferire gli incarichi previsti dal presente decreto a
coloro che .... siano stati componenti di organi di indirizzo politico
In base ad essa è evidente che la decisione assunta dall’Assemblea dei Comuni è illegale: il Sig. Vaccarezza non
può assumere l’incarico di Presidente IPS in quanto si tratta di una responsabilità “inconferibile”.
Comprendiamo che il Sig. Vaccarezza, avendo perso poltrona ed appannaggio, con l’abolizione delle Province,
voglia procurarsi una nuova poltrona ed un nuovo appannaggio, ma non è accettabile che questo debba essere
ottenuto a spese dei cittadini (IPS è un ente strumentale il cui fatturato deriva dai Soci), con la connivenza di un
ceto politico trasversale che considera prioritaria l’occupazione del potere, con tutte le relative prebende.
Poco importa se l’ammontare complessivo degli appannaggi al Consiglio di Amministrazione non sia aumentato.
Non si tiene conto del fatto che con la cifra precedente si compensavano competenze che oggi non sono più
presenti nel Consiglio di Amministrazione di IPS. In sostanza si paga una stessa cifra per un valore di
prestazione inferiore. Se l’emolumento del Geom. Rossi era fissato come riconoscimento della competenza
professionale, come mai, proprio quando si approva una variante allo statuto che prevede per IPS il ruolo di
imprenditore urbanistico, l’unico consigliere che ha alcune delle competenze necessarie viene tolto dal
Consiglio? Il Sig. Vaccarezza ha esercitato la professione di promotore finanziario. Per la casta politica savonese
prevale il bilancino dei propri compensi ed equilibri rispetto alle valutazioni professionali.
In particolare emerge una brutta luce sul complesso dell’operazione: i soldi per il Sig. Vaccarezza sono stati
trovati togliendoli al Geom. Rossi che, nell’occasione, ha dovuto rinunciare al ben remunerato compenso di
Consigliere di Amministrazione, ma ha trovato un altro compenso come Assessore a Vado Ligure, per cui
l’operazione non si è chiusa in IPS e nell’Amministrazione Provinciale ma ha coinvolto anche altri enti locali con
pesantissimi dubbi sulla trasparenza e motivazione delle scelte fatte. E’ da domandarsi quanto la necessità di
disporre dei soldi attribuiti al Geom. Rossi nel consiglio di IPS, abbia influenzato il sindaco di Vado Ligure nella
scelta del Geom. Rossi come Assessore all’Urbanistica.
Chiediamo quali azioni il Sindaco intenda avviare per annullare o correggere quanto deliberato dal Consiglio di
Amministrazione di IPS e rientrare nella legalità e avviare un vero processo di rinnovamento di una politica
locale che, con queste squallide operazioni, dimostra di non avere capito la necessità di abbandonare i sistemi
ormai insopportabili per la collettività. Suggeriamo il ricorso al prefetto ma auspichiamo anche una profonda
autocritica all’interno del sistema di potere nel territorio savonese.
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