COMUNICATO STAMPA
Il consigliere regionale PD Valter Ferrando non smentisce le dichiarazioni della Lega Nord secondo cui è lui, delegato dal presidente della regione Liguria alla gestione della caccia, il promotore della crudele caccia con l’arco a caprioli, daini e camosci. La Lega Nord, con i consiglieri Rixi, Bruzzone e Torterolo, è sempre stata all’avanguardia nel presentare un numero enorme di progetti di legge a favore della caccia ma, questa volta, sembra sia stata superata, nell’insensibilità verso gli animali selvatici, dal PD, con cui peraltro anche Forza Italia si è sempre alleata nella difesa dei cacciatori.
Nel frattempo la Regione Liguria non ha mancato di collezionare l’ennesima brutta figura “legislativa” in materia; il Governo ha reso noto che la Commissione europea ha contestato la violazione della direttiva 2009/147/CE in materia di conservazione degli uccelli selvatici, che vieta la caccia nei periodi di nidificazione e riproduzione; il Ministero dell’Ambiente aveva sollecitato le Regioni ad adeguarsi ai tempi richiesti dall’Unione Europea e cioè chiudere la caccia agli uccelli selvatici che nella seconda decade di gennaio sono alle prese con la “migrazione pre-nuziale” che precede la nidificazione.
Il 20 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri ha quindi deliberato, su proposta del Ministro dell’Ambiente GianLuca Galletti, l’esercizio del potere sostitutivo previsto dall’articolo 8, comma 4, della legge 5 giugno 2003, n. 131, nei confronti delle regioni Liguria, Toscana, Umbria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche, disponendo d’imperio la modifica dei loro calendari venatori e la chiusura della caccia per le specie tordo bottaccio, cesena e beccaccia a partire dal 20 gennaio 2015. La regione Liguria, invece di scusarsi, a dimostrazione dell’imperterrita sottomissione ai cacciatori, ha avuto l’impudenza di protestare!
Per la Protezione Animali la disposizione è di grande importanza per la Liguria, dove il tordo bottaccio, che sarebbe stato cacciabile fino al 31 gennaio, costituisce da solo il 60% degli animali migratori abbattuti (138.296 esemplari nella stagione venatoria 2010/2011).
Il giorno 24/gen/2015, alle ore 12.39, angelo ha scritto:
Ho girato il comunicato all'amico Meoli e lui mi ha dato la paternità del comunicato.
Postatelo su fb http://bit.ly/1D1V27G
angelo s
Postatelo su fb http://bit.ly/1D1V27G
angelo s
Caccia, i Verdi: denunceremo Burlando
Edoardo Meoli
Genova - I “Verdi” contrari all'uso del piombo per la caccia e pronti a denunciare Burlando se firmerà una legge che consente maltrattamenti e torture di animali.
Così dichiara Angelo Spanò, responsabile dei Verdi, dopo che è emersa l'intenzione della Regione Liguria di inserire nel programma dei lavori del Consiglio Regionale l'approvazione di una norma per autorizzare l'uso di munizioni con piombo nelle attività di caccia. “E’ un vero atto irresponsabile, condizionato palesemente dal clima elettorale – dice Spanò - l'uso di queste munizioni metterebbe seriamente a rischio la salute dell'uomo: le carni degli animali venute a contatto con pallini, o frammenti di piombo, ne conterranno dosi tali da provocare forme di intossicazione, con conseguenti fenomeni di astenia, anemia, osteoporosi e riduzione del volume delle masse muscolari”.
Inoltre i “Verdi” , in totale accordo con l' Enpa, sono assolutamente contrari alla caccia con arco e frecce: una proposta sadica, tenuto conto che generalmente gli animali raggiunti dalle frecce vengono solamente feriti, costretti quindi a soffrire per giorni fino ad una agonia che nessuna persona civile può ritenere accettabile. Si configura in questo caso un vero e proprio crimine sanzionabile secondo il Codice Penale( art. 727 e 544) che punisce i maltrattamenti e la tortura degli animali. Infatti la stessa disciplina dell' attività venatoria ha dei precisi limiti, indicati nelle leggi vigenti; in sostanza “quando le modalità di attuazione sottopongano gli animali ad un aggravamento delle sofferenze” si configura il reato. “Denunceremo quindi il Presidente della Regione Burlando se firmerà una legge palesemente contraria all'attuale normativa” – conclude Spanò.
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