domenica 25 gennaio 2015

chi sono Marisa e Renato?

Siamo tutti, proprio tutti, in debito con Marisa e Renato,
Adesso è venuto il tempo in cui dobbiamo riconoscere questo debito.
Chi sono Marisa e Renato ?
Negli 90, Marisa e Renato hanno installato le loro api ai margini del parco naturale di Rochetta Tanaro, un posto ideale per le api se non fosse anche una delle più rinomate zone di coltivazione della vite dell'astigiano.
Dal 2004 le arnie hanno cominciato inspiegabilmente  a morire tutti gli anni in grandi quantità costringendoli a riacquistarne altrettante per riuscire a mantenere l'attività. Dal 2005 inizia il lavoro di denuncia alle autorità pubbliche che si rivelano sorde e cieche. Infine fu necessario pagare di tasca propria le analisi che dimostrano che la moria delle api era, ed è, causata dai trattamenti "obbligatori" per la flavescenza dorata delle viti. Cioè da pesticidi a base di 
neonicotinoidi che irrorati, anche una sola volta, sono letali per tutti gli insetti fra cui le api. 
Gli anni passano e malgrado le denunce nulla cambia, se non la possibilità di produrre miele in queste condizioni.
Perché siamo tutti in debito con Marisa e Renato ?
Nell'estate del 2011 Marisa e Renato avviarono uno sciopero della fame davanti alla regione Piemonte per sollecitare le autorità a sottoscrivere serie garanzie per ritirare dal mercato gli insetticidi in questione. Questo azione non violenta (che durò tre mesi) portò alla ribalta dei media queste informazioni e avviò un movimento d'opinione che prosegui anche fuori dai confini italiani. In Austria e in Francia si avviarono delle azioni rivolte alla comunità europea. In Italia Greenpeace lanciò la campagna "salviamo le api" basata anche sulla vasta documentazione radunata nel sito internet di Marisa e Renato www.rfb.it/bastaveleni/
Siamo quindi tutti beneficiari delle informazioni che iniziarono a circolare su questo tema e della pressione esercitata per ridurre l'impiego di questi pesticidi. Ricordiamolo le api non producono solo il miele, contribuiscono in maniera determinante all'impollinazione di oltre 225.000 specie vegetali, il 70% di quelle di interesse agricolo, il 90% dei fruttiferi, ortaggi, ecc.
Il prezzo pagato da Renato per il lunghissimo sciopero della fame fu un ulteriore indebolimento delle sua saluta sul piano cardiovascolare. Anche per l'attività aziendale il prezzo fu di un declino continuo senza vedere l'ombra di un risarcimento da parte della regione Piemonte che, ricordiamolo, risarcisce giustamente gli allevatori di pecore quando queste vengono mangiate dai lupi reintrodotti nei parchi regionali, ma fa orecchia da mercanti con gli allevatori di api quando obbliga i viticoltori ad usare pesticidi estremamente dannosi alle api.
Perché è venuto il tempo di riconoscere questo nostro debito ?
Se entro questa domenica  (25/01/2015) Marisa e Renato non riescono a radunare 5.000 Euro allora la banca avvierà la procedura di messa all'asta della loro casa. Possiamo aiutarli (abbiamo solo 3 giorni) facendo una donazione anche minima sulla postepay* n° 5333 1710 0244 1331intestata a Marisa Valente  - (per conto dell'associazione Amici della fattoria). 
Per avere aggiornamenti sulla raccolta, sulle iniziative in corso, chiedere eventualmente una ricevuta fiscale all'associazione, vi invitiamo tutti a mandare una mail a : fattoria@rfb.it perché la postepay non gestisce il nome del donatore.
Vi ringraziamo a nome di Marisa e Renato per il vostro contributo.
Vi invitiamo a diffondere questo appello.

Cordialmente

Marina Consiglieri
Dario Patrone
Philippe Lemoussu

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