L’enciclica del papa non trascuri gli Ogmby maomao comune |
Sarà l'attesa e imminente enciclica sull'ambiente che il Papa sta completando proprio in queste settimane la vera task force contro gli Ogm? La Via Campesina internazionale ha chiesto ad alcuni scienziati, impegnati nella resistenza al tentativo di esercitare controllo sui beni comuni, la terra e il cibo attraverso gli Ogm, di scrivere un Manifesto per il diritto a un cibo sostenibile e di inviarlo al Pontefice. Possiamo sostenere tutti quella scelta firmando a nostra volta il Manifesto. Nello scorso autunno, Bergoglio ha espresso perplessità sul tema e ha avuto un incontro molto incoraggiante con alcuni rappresentanti della battaglia contro la manipolazione della vita. D'altra parte, nessuno dimentica che la propaganda incessante esercitata con mezzi illimitati da Monsanto. Novartis & soci possiede tradizionali e solidi alleati in Vaticano e nella Chiesa tutta. Contraddizioni laceranti, però, anche sul versante opposto, dove c'è chi si oppone alle coltivazioni transgeniche e non esita a vendere mangimi Ogm
di Antonio Lupo
Secondo i dati dell'International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA), durante il 2014 nel mondo c'è stato un aumento di coltivazioni OGM di 6 milioni di ettari (ha.). Si è così raggiunto un totale di 181,5 milioni ha. coltivati OGM, su una superficie mondiale coltivata complessiva di 1,7 miliardi ha. Siamo a poco più del 10 per cento. Gli OGM sono coltivati solo in 28 paesi su 198 e da 18 milioni di coltivatorisu un totale mondiale complessivo di lavoratori agricoli che oggi non dovrebbe essere inferiore al miliardo e mezzo di persone.
Il paese leader sono naturalmente gli USA, con 73 milioni di ettari (pari al 40% del totale ), seguiti dal Brasile con 42 milioni, dall'Argentina con 23, poi India e Canada con 11,6 milioni, la Cina con 3,9 milioni ecc. ecc.
Quasi la totalità delle coltivazioni sono di soia (USA Brasile, Argentina, Paraguay, ecc), mais (USA, Brasile, Argentina e Canada), colza (USA e Canada) e cotone ( USA, India e Cina).
Quasi la totalità delle coltivazioni sono di soia (USA Brasile, Argentina, Paraguay, ecc), mais (USA, Brasile, Argentina e Canada), colza (USA e Canada) e cotone ( USA, India e Cina).
Scienziati e movimenti popolari contro gli OGM, paradigma della manipolazione della vita
L'estensione delle coltivazioni OGM avanza nei continenti ricchi di terra e acqua. Sono l'America Latina e, ultimamente, anche il Sudafrica quelli che stanno subendo il maggiorwater e land-grabbing ma i numeri complessivi restano ancora piuttosto modesti. E tuttavia sia le multinazionali (che li brevettano, producono e vendono), che i movimenti popolari mondiali di contadini, cittadini, ecologisti - ma probabilmente anche la maggior parte degli abitanti del pianeta - sono ormai convinti che gli OGM possano essere considerati il paradigma del tentativo di controllo dei beni comuni, della terra e del cibo. In sintesi della vita. Non può stupire, dunque, che in ogni angolo del pianeta sia in atto una propaganda incessante e attuata con mezzi illimitati pro OGM. In Italia, per citare un solo caso significativo, si distingue la Repubblica, con gli ampi spazi concessi alle opinioni di Umberto Veronesi e della senatrice Elena Cattaneo.
In questo scenario, Via Campesina Internazionale e altri movimenti popolari mondiali hanno “commissionato” ad alcuni scienziati amici un documento che facesse il punto sugli OGM in rapporto:
- alla loro reale qualità scientifica;
- ai progressi su eradicazione della fame e sulla quantità e qualità della produzione agricola;
- alle conseguenze sulla vita e il lavoro dei contadini e sulla massiccia espulsione dalle terre, con destinazione megalopoli;
- alle conseguenze sull'ambiente (inquinamenti vari e riscaldamento globale);
- alle conseguenze sulla salute (l'aumentato uso di pesticidi, soprattutto).
- alla loro reale qualità scientifica;
- ai progressi su eradicazione della fame e sulla quantità e qualità della produzione agricola;
- alle conseguenze sulla vita e il lavoro dei contadini e sulla massiccia espulsione dalle terre, con destinazione megalopoli;
- alle conseguenze sull'ambiente (inquinamenti vari e riscaldamento globale);
- alle conseguenze sulla salute (l'aumentato uso di pesticidi, soprattutto).
Otto scienziati, tra cui Vandana Shiva, hanno così steso un corposo documento scientifico sugli OGM. Lo hanno inviato a Papa Francesco il 30 aprile del 2014, invitandolo a pronunciarsi sugli OGM. Gli scienziati conoscono bene le “perplessità” di Bergoglio ma conoscono anche l'esistenza di una lobby pro-OGM molto ben radicata in Vaticano e nella Chiesa. Nella lettera, fanno esplicito riferimento agli amici committenti, appunto Via Campesina e i movimenti popolari, con i quali il Papa ha avuto un incontro intenso e molto cordiale alla fine di ottobre del 2014.
In relazione a questa iniziativa, che a noi pare possa assumere una rilevanza molto significativa, da più parti si sono sviluppate iniziative e mobilitazioni di sostegno alla scelta di Via Campesina. In questo senso, mi permetterei di invitare i lettori di Comune-info a leggere con attenzione il Manifesto per il diritto a un cibo sostenibile ed eventualmente a sottoscriverlo. Le adesioni sono già molte e molto qualificate.
E' noto che a breve, si dice in marzo, il Papa Francesco pronuncerà un'enciclica sull'ecologia. Non siamo diventati improvvisamente accesi "papisti" ma riteniamo utile - così come hanno fatto i compagni di Via Campesina, insieme ad alcuni promotori e firmatari del Manifesto - inviare una lettera a Bergoglio, chiedendo anche noi di pronunciarsi sugli Ogm nell'Enciclica, contro la manipolazione della vita del Pianeta.
La lotta contro gli OGM, in Italia e UE, si gioca, a mio modo di vedere, attraverso il consenso, i contenuti e l'efficacia. Spero di poter tornare presto sull'argomento. In Italia e nell'Unione Europea è certamente maggioritaria un'avversione “istintiva” agli OGM e ai suoi miracoli. Si tratta di un'opinione ben conosciuta dai governi, che, anche per questo, devono nascondere le trattative con gli Stati Uniti e il Canada.
Gli unici paesi della UE che coltivano Ogm sono: Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania, con un totale di circa 130 mila ha di mais, la maggior parte dei quali si trova in Spagna.
Anche le ultime normative UE sugli OGM lasciano libertà agli Stati, pur con notevoli ambiguità.
Molte sono le Organizzazioni contrarie agli OGM, in Italia ci sono state molte campagne e nell'aprile 2014, dopo l'introduzione illegale di una coltivazione OGM in Friuli, si è costituita una task force contro gli OGM, forte di ben 39 associazioni. Al suo interno c'è però anche un "Cavallo di Troia", quella Coldiretti che vende nei suoi consorzi Mangimi Ogm, un'ipocrisia denunciata (e mai smentita) da tempo e ancora, ultimamente, su laRepubblica dell' 8 febbraio 2015, proprio dalla Senatrice Cattaneo.
Si può essere contro le coltivazioni OGM e a favore dell'uso di mangimi OGM, indispensabile per la continuità dell'orribile zootecnia intensiva? A noi pare proprio di no. Va bene che il lavoro sporco di coltivare gli OGM lo facciano in America Latina e poi noi e la UE importiamo la loro soia OGM? Personalmente, condivido in pieno quel che diceva al Congresso di Slowfood, il 21 luglio 2010, Ivan Novelli, allora Presidente di Greenpeace Italia: “ "l'Italia sarà libera da OGM, significa quando sarà libera da mangimi OGM”.
Vi saluto con lo slogan di Via Campesina: “Globalizziamo la lotta, globalizziamo la speranza”.
* Comitato Amigos Sem Terra Italia
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