domenica 24 maggio 2015

il contributo di un contadino al programma elettorale di Pastorino



NATURALE DISAMINA DI UN TERRITORIO!

La Regione Liguria, geograficamente posizionata da Levante a Ponente in una lingua di terra costretta fra le Colline in direzione nord-est o nord-ovest, a seconda dei 4 Capoluoghi in cui è suddivisa, ed il prospicente Mare che bagna le sue coste e di conseguenza rende mite il suo clima nella Stagione invernale, occorre ammettere come negli ultimi decenni forse anche in considerazione dei cambiamenti climatici causati dall'Inquinamento Ambientale, ma certo non soltanto da questo e, nonostante nel lontano 1970 si sia verificata una gravissima Alluvione che ha interessato in particolare la Città di Genova e zone limitrofe, ben poco di concreto è stato fatto per la salvaguardia della Natura e del Territorio!!

Tralascio momentaneamente quanto sancito con la Legge Regionale sui Parchi nel 1995, riservandomi di commentarla in seguito.

La sorte stabilisce io abbia a nascere nel 1945 in un paesino di campagna ai piedi del Monte Figogna. Ovviamente cresco in simbiosi con il nonno paterno Giacomo, contadino da sempre ed in aggiunta Operaio fonditore, mai andato a Scuola peraltro di una praticità e saggezza infinita, parla soltanto in Genovese e, la sua massima primaria è :”u tàntu stùdià u l'è fìgìu dù pocu sàvèi “, andatevela a spendere!
Rimanendo al suo fianco imparo tutte le cose necessarie a sopravvivere, specie a coltivare tutti i generi di ortaggi. All'epoca di cui parlo, anni 50, nelle case sia per far funzionare il fornello detto “ ronfò “ sia per la stufa utile a scaldarsi, occorreva la legna e, noi non avevamo ne i mezzi per acquistarla, ne le proprietà dove andarla eventualmente a prelevare. Il nonno, era persona molto conosciuta e stimata per la sua onestà e, soprattutto per le sue capacità di lavoro quindi, i proprietari dei terreni boschivi situati lungo i pendii del Monte Figogna, quasi si contendevano i favori del nonno. Assieme, giorno dopo giorno, ci recavamo nei boschi e, per prima cosa assiema a lui provvedevamo a rimuovere tutto il fogliame secco e le erbacce, che provvedevamo ad accumulare facendo piccolo mucchi suddivisi in radure ove vi era la terra e, un poco alla volta il nonno provvedeva a darvi fuoco, mentre io controllavo che nulla accadesse, lui iniziava a raccogliere i rami secchi caduti per cause diverse e li radunava in fascine. Con i rami più piccoli confezionava un specie di scopa che chiamava “ spaggia “ e, con questa partendo dall'alto completava la pulizia del tratto di bosco che avevamo pulito. Quindi prendeva la zappa e provvedeva ad una accurata pulizia dei canali di scolo naturali dove, quando pioveva l'acqua si incanalava verso la Vallata sottostante.
Nel frattempo si stava facendo sera quindi, il nonno mi faceva il pagetto con il sacco di Juta e mi metteva in spalla la mia fascina di legna e, così faceva per se stesso.




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Questo tipo di lavoro, nella stagione autunnale lo ripetevamo per almeno 15 - 20 giorni, in quanto l'inverno era stagione lunga e la nostra casa molto fredda, praticamente con quel sistema certo arcaico, in quanto gli attrezzi usati a ben vedere erano, un paio di falcetti, 2 roncole, 1 picozza, 1 zappa, ed una scopa artigianale costruita di volta in volta sul posto con l'ausilio di un poco di spago e, qualche zolfanello, ma nonostante questo ripulivamo i boschi che contornavano uno dei Monti più alti della Valpolcevera, ed il Rio Polcevera che scorre da sempre nella parte sottostante di tale Monte, in allora mai e ripeto mai, aveva accennato ad esondare. Se mi è concesso dirò di più, in quegli anni, risultava assai piacevole recarsi lungo i sentieri o all'interno dei boschi stessi a camminare dove, nelle giuste stagioni sullo strato di morbido Muschio che ricopriva il terreno, era facile trovare squisite Fragoline di bosco, ovvero Lamponi. Lungo i sentieri, il nonno lasciava crescessero macchie di Rovi sulle quali si potevano trovare ottime More. Poi nella stagione dei funghi i cercatori appassionati, non tornavano mai a casa a mani vuote, il sottobosco pulito, se non altro offriva Colombine, Galletti, Manine, ecc.

Oggi, dopo decenni in cui nessuno e ribadisco nessuno, si è più preso cura di ripulire il sottofondo delle zone boschive che ricoprono i crinali sia dei Monti e sia delle Colline sovrastanti i Torrenti, che a loro volta nel percorso verso il Mare attraversano sia le Città minori che i Capoluoghi, in caso di precipitazioni particolarmente copiose specie nella parte alta dell'atmosfera, queste trovando nei Boschi uno strato Impermeabile ed Impenetrabile, costituito da decenni di foglie secche compattatesi nel tempo , precipitano a valle con tale veemenza ed in quantità tale, da non poter essere smaltite dalla normale portata costituita dall'alveo del Torrente, il quale a quel punto non può che esondare con le conseguenze viste più e più volte.
Questo in sintesi quanto avvenuto nel 1970 a Genova, aggravato in parte dalla mareggiata in atto. Io c'ero e l'ho vissuta tutta per intero quella vicenda, ma la risposta non poteva e soprattutto non doveva essere la Legge Regionale del 95, una porcheria assurda dove si parla di Enti, Incarichi, Gestioni, Soldi tanti soldi e, si ignora assolutamente e totalmente il problema Natura, ancora una volta ci si era occupati di spartirsi Politicamente una Torta colossale senza minimamente affrontare il Problema.
Tanto è vero che in conseguenza di questo, la attuale Giunta ha cementificato a più non posso anche lungo gli argini dei Torrenti, sulle Spiagge, facendo ancora una volta Scempio della Natura e del Territorio della Liguria.
Potrebbe essere questa la giusta occasione per Denunciare e, se del caso smascherare eventuali Collusioni con Personaggi in odore di Mafia, o no!





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Questo per quanto attiene gli aspetti meramente burocratico Politici legati a tutta la vicenda, ma l'aspetto molto più interessante da cui potrebbero svilupparsi tutta una serie di iniziative utili sia a creare nuove ed interessanti Attività Lavorative specie per i Giovani, ed Insediamenti nell'interno del Territorio sfruttando le innumerevoli Strutture Abitative abbandonate nel tempo dai vecchi proprietari e, di conseguenza Creare ben organizzati Soggiorni dove Ospitare gli stessi per periodi di “ collaborazione e pulizia delle zone boschive “ , in contropartita del soggiorno Gratuito!
I soldi spesi, risulterebbero molto più proficui ed educativi sotto ogni profilo, rispetto a quanto avviene oggi, dove questi “ spariscono “ nelle Casse di Enti ed Istituzioni i quali, non si comprende bene quale uso preciso ne facciano!
Questa a ben vedere è una delle tante ipotesi possibili, ma il Territorio delle Colline Liguri è vastissimo e la composizione della Vegetazione che lo ricopre di conseguenza, non può che essere variegata e ricchissima quindi, occorre fare una accurata analisi in tal senso.
L'impiego delle risorse umane che potrebbe essere fatto in questo ampio settore, preferirei lasciare fossero esperti nella materia specifica ad individuarlo, ma nello stesso tempo a me piace porre in evidenza la mancanza di una necessaria specializzazione per poter trovare Impiego forse, una buona dose di volontà nel volersi addentrare in un ambito che a suo tempo ha fornito risorse vitali a coloro i quali ci hanno preceduto su questa nostra Terra di Liguria, consegnandocela onestamente molto più Bella e, sicuramente più Verde, di come noi la consegneremo ai nostri Nipoti!



16/06/2015

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