Ai Sacerdoti della Diocesi, in modo particolare i Parroci
Agli Istituti Religiosi
Alle Associazioni e Movimenti
A quanti desiderano accrescere la sensibilità al compito missionario della Chiesa
Ci aveva provato lo scorso anno. Ma anche un’idea buona, per realizzarla, ha bisogno di tempo e di forze per essere organizzata.
Quest’anno invece il Centro Missionario Diocesano ha cominciato per tempo a mettere in campo la sua nuova proposta, incontrando fin da subito la collaborazione della vicaria di Finale.
Si tratta del “Trekking missionario” che appunto il Centro Missionario Diocesano ha organizzato e che ora offre alla Diocesi tutta.
E’ la prima volta che viene creata un’iniziativa di questo tipo. Risponde ad una esigenza con cui il Centro Missionario si è misurato in passasto senza incontrare alcun esito positivo. Si tratta cioè del desiderio di instaurare un rapporto di conoscenza e collaborazione con tutte le realtà ecclesiali diocesane, in modo speciale le parrocchie.
Le sollecitazioni e le iniziative offerte in passato, non hanno incontrato una sostanziosa risposta da parte della Diocesi. Prima di lamentarsi di questo fenomeno, il CMD ha pensato bene di cercare altre strade per favorire l’incontro e la creazione di rapporti personali e comunitari.
La scelta di una modalità innovativa è dunque diventata quasi obbligata: è il CMD che si muove e va nelle parrocchie per incotrarle, presentarsi, far conoscere che dietro al formale titolo di “Centro Missionario Diocesano”, ci sono delle persone che hanno desiderio di uno scambio e di una crescita condivisa con le comunità della nostra Chiesa.
Ma questo obiettivo non vuole essere raggiunto dal solo Centro Missionario: l’intento è quello di aprirsi alla Diocesi tutta da parte degli organismi diocesani e, a sua volta, aiutare le realtà locali ad aprirsi a vivere il senso di appartenenza ad una Diocesi. Come?
Nel trekking missionario ci saranno due percorsi che andranno continuamente a incontrarsi: quello di chi si muove da una parrocchia all’altra e quello delle comunità parrocchiali.
Chi farà il trekking percorrerà a piedi la distanza tra una parrocchia e l’altra, trasformando quel camminare insieme, in una occazione di condivisione, preghiera e riflessione. Inoltre il percorso non sarà soltanto il “fare della strada”, ma anche lo scoprire il nostro magnifico entroterra, la sua natura e le sue opere d’arte. Con la calma e la rilassatezza del camminare insieme. Quanti faranno il percorso a piedi possono venire da qualunque realtà diocesana, per cui attraverso di loro, in un certo senso, sarà la Diocesi stessa che andrà a conoscere le comunità parrocchiali.
Alle parrocchie è stato invece chiesto di essere accoglienti nei confronti dei “pellegrini del trekking”: fino ad ora la risposta è stata positiva. Ma l’arrivo in una parrocchia non significherà soltanto condividere il pasto e lo spazio per dormire. In quell’incontro sarà offerto a tutti, pellegrini e parrocchiani, la possibilità di riflettere su alcuni temi specifici della missionarietà. Che è poi l’identità propria di ogni cristiano.
L’occasione di trattare questo argomento non è dato semplicemente dalla specificità del CMD, ma dal percorso che chiesa è invitata a compiere attraverso le sollecitazioni di Papa Francesco nella sua enciclica “Evangelii gaudium” e i contenuti che la chiesa italiana sta approfondendo in vista del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze che sarà celebrato a novembre.
A chi è rivolta la proposta del trekking? Indistintamente a chi vuole vivere un’esperienza di fede e di condivisione sul tema della missionarietà. Qui l’età e l’appartenenza non conta. Basta la disponibilità all’incontro e al confronto e il desiderio di costruire dei rapporti di collaborazione che reggano nel tempo.
Nella consapevolezza che non a tutti è data la possibilità di avere a disposizione un certo numero di giorni da dedicare all’intero trekking, il CMD ha pensato di estendere l’invito alla partecipazione a quanti avranno il piacere di poter partecipare anche a un solo giorno del percorso o a un unico incontro serale con le comunità parrocchiali. L’importante è trovare il modo, pur con tempi limitati, di favorire la crescita della sensibilità alla dimensione della missionarietà.
La consapevolezza di provare un modo diverso di incontrarsi e la novità della proposta va di pari passo all’attesa della risposta: può darsi che questa iniziativa incontri un ottimo interesse e una adeguata risposta che permetta la sua realizzazione così come no. E’ certo che se ci sarà un numero esiguo di partecipanti il trekking non potrà essere realizzato. Al contrario, se le adesioni saranno adeguate, sarà allora possibile misurare quanto, la nostra Diocesi e le nostre parrocchie, sono aperte al reciproco incontro e accoglienza. Una bella sfida che merita davvero di essere vissuta.
A tutti è rivolto il cordiale invito a far conoscere l’iniziativa nel suo significato e nelle modalità di partecipazione così come indicato dal dépliant di presentazione allegato.
Un cordiale ringraziamento per l’attenzione.
Il Centro Missionario Diocesano
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