’arcivescovo guarda ai fatti, il governo italiano forse
paolo bonetti
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Sul tema dei diritti civili, a costo di far infuriare qualche bigottone di sinistra (ce ne sono tanti), non bisogna mai stancarsi di battere e ribattere, se vogliamo che l’Italia esca finalmente dalla vergognosa condizione di essere diventata il paese più retrivo dell’Europa occidentale e centrale, un paese dove ancora si discriminano i cittadini in base al loro orientamento sessuale. Dopo il sì alle nozze gay con larga maggioranza popolare del referendum irlandese, perfino l’arcivescovo di Dublino ha cominciato ad aprire gli occhi con una dichiarazione sorprendente, trattandosi di un gerarca di quella Chiesa cattolica da sempre implacabilmente nemica dei diritti delle persone omosessuali, nonostante le ridicole dichiarazioni di rispetto nei loro confronti. Ridicole, perché il rispetto si valuta dal concreto riconoscimento dei diritti e non dalle chiacchiere ad uso dei media compiacenti e ruffiani.
L’arcivescovo ha onestamente detto che “ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani. Non si può negare l’evidenza”. Speriamo solo che agli sguardi attenti segua finalmente, da parte della Chiesa, qualche reale modifica del proprio atteggiamento di fronte a un fenomeno sociale che, piaccia o non piaccia, coinvolge milioni di persone. Ma il punto sostanziale della questione, per uno Stato davvero laico, non può essere questo. Lo Stato laico non può aspettare che la teologia morale della Chiesa cattolica si svincoli dai suoi tabù e che qualche sinodo o lo stesso papa si pronuncino con chiarezza sui problemi dei diritti da concedere o non concedere alle coppie gay, come a qualunque altro cittadino. Lo Stato laico deve soltanto fare leggi conformi ai principi della propria Costituzione e a quelli della Carta dei diritti europea. Punto e basta. Ci riuscirà con i partiti che abbiamo in Parlamento? In teoria una maggioranza trasversale ci sarebbe, che va dal Pd a Sel e al M5S, una maggioranza sul tema specifico, che non implica nessuna ulteriore alleanza politica. Si potrebbe perfino, dalle unioni civili alla tedesca, arrivare a una piena equiparazione con il matrimonio eterosessuale, ma non è il caso di correre troppo con i tanti pseudolaici che militano nel Pd e lo strano miscuglio ideologico che agita il M5S, in cui c’è veramente tutto e il contrario di tutto. Abbiamo la peggiore destra europea e, in compenso, una sinistra di cui non ci si può mai fidare. Ai suoi tempi il grande Totò, di fronte a una qualche ingiustizia, esclamava : e poi dicono che uno si butta a sinistra! Ma oggi, francamente, non si sa più da che parte voltare e votare.
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