Il JOB ACT: CHE FREGATURA per i giovani!
Partendo dal presupposto che nessuna riforma del lavoro, approvata da un qualunque governo, può portare lavoro, è inutile che il Job Act venga presentato come un grande cambiamento a favore dei disoccupati.
Bisogna invece cercare di comprendere a fondo quali siano le condizioni indispensabili per far ripartire la crescita , con l’obiettivo di migliorare l’attuale situazione.
Al di là di quello che tutti evidenziano, a ragione, come cause principali della crisi, cioè l’elevata tassazione, la corruzione soprattutto politica , l ‘evasione fiscale, la burocrazia, l ‘ inefficienza e la lentezza della giustizia e appurato che, al di là delle chiacchiere e promesse, nessuno fa veramente nulla per cambiare la situazione, i Verdi , durante le ultime elezioni Europee , avevano già evidenziato l ‘importanza di un ritorno ad investimenti nell’economia reale . Come realizzarlo?
Tra le prime cose da fare : un ‘adeguata RIFORMA BANCARIA, di cui avevamo accennato le modalità , un CAMBIAMENTO ORGANIZZATIVO DELLA BANCA D’ITALIA, che ha perso totalmente la sua funzione di controllo lasciando un vuoto pericoloso e dannoso.
A questo andrebbero aggiunti i CONTROLLI SULLE PARTECIPATE E/O FINANZIARIE sulla gestione dei fondi assegnati ( vedi ad esempio la F.I.L.S.E. per quanto riguarda la Liguria ), per verificare che i soldi vengano realmente utilizzati per gli obiettivi prefissati e non depositati in Banche, che potrebbero, in alcuni casi, essere legate ad interessi politici di altro tipo. In questo modo sottraendo gli investimenti all’economia reale.
Venendo nello specifico al Job Act, presentato Da Renzi come la panacea di tutti i mali, è totalmente inaccettabile perché di fatto legittima ulteriormente il precariato: nessuno assumerà più lavoratori con contratti a tempo indeterminato, e al tempo stesso i lavoratori assunti con questi nuovi tipi di contratti, subiranno una sorta di ricatto psicologico con il conseguente timore di fare richieste migliorative e rivendicare diritti sapendo che in qualsiasi momento potrebbero essere licenziati.
Quello del’articolo 18, poi è una discussione che serve unicamente a sviare dai reali problemi!( Fra parentesi persino Renzi ha detto che attualmente non ha significato neppure parlarne ! Con la nuova legge così come è avrebbe ancora meno senso!) Attualmente il problema non è licenziare, cosa facilissima, ma ASSUMERE!!!!
E’ ancora una volta un modo per far credere di fare molto ( il verbo che piace a Renzi ), in questo caso peggiorando le condizioni dei lavoratori che non potranno mai più sperare in un lavoro “ a tempo indeterminato”!
Con il Jobs Act non si determina, inoltre, alcuna corrispondenza tra aumento della flessibilità e l’aumento dell’occupazione.
Va anche considerato il fatto che gli ordinamenti nazionali degli Stati membri della Comunità Europea, NON POSSONO PROPORRE RIFORME PEGGIORATIVE per quanto riguarda il lavoro, il Job Act è contrario a questa direttiva.
Altro grave aspetto è la modifica del contratto di apprendistato: eliminando ogni obbligo da parte dell’azienda di effettuare l’attività di formazione ai lavoratori apprendisti, viene meno la causa stessa del contratto.
C’è solo da augurarsi che questo Job Act venga modificato radicalmente, meglio rifatto da capo!
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