TESTO PER LA STAMPA
Il
giorno 30 ottobre 2014 alle ore 11 Verdi Liguri e Green Italia
saranno nell'atrio di Palazzo Ducale a Genova per parlare ancora una
volta del dramma alluvione.
In
primo luogo Verdi e Green Italia vogliono rivolgere un pensiero ai
familiari della vittima dell'ennesimo episodio alluvionale e alle
tante persone,che hanno riportato pesanti danni alle proprie
abitazioni o alle attività economiche.
Noi
crediamo che la Magistratura debba fare fino in fondo il proprio
dovere nell'accertamento delle responsabilità sugli eventuali
ritardi nell'azione della protezione civile sia comunale che
regionale.
Riteniamo
però che alcune cose vadano dette chiaramente senza indulgere verso
eventuali responsabili,che dovranno essere colpiti per le loro
responsabilità,qualora dovessero emergere.
INel
contempo pensiamo che la Liguria stia pagando un prezzo molto
pesante in termini di danni e vittime al dissesto idrogeologico a
cui occorrerà porre rimedio con una politica di piccole opere di
manutenzione territoriale,partendo dalla pulizia dei boschi e degli
alvei dei fiumi con una concreta azione di selvicoltura,che potrebbe
anche dare lavoro a cooperative giovanili e /o lavoratori
disoccupati.
Occorre
poi fare una concreta cernita fra "grandi opere" e
"infrastrutture necessarie" poiche' I Verdi e Green Italia
ritengono che siano assolutamente inutili opere come la Gronda
ed il Terzo Valico mentre sarebbe opportuno investire denaro in
opere come quelle previste per il Fereggiano o per il
Bisagno,che paiono oggi essere tra quelle utili (insieme ad altre)
per evitare eventuali future pesanti esondazioni.
Nel
contempo Verdi e Green italia ritengono necessario invitare tutte le
cittadine e tutti i cittadini a fare una profonda riflessione
poiche' senza alcun criterio il territorio regionale è stato
cementificato nei decenni scorsi,gli alvei dei fiumi spesso sono
stati ridotti per costruire sugli argini o “tombinati”in
particolare nei centri abitati se non asfaltati senza criterio anzi
la Giunta Burlando è riuscita perfino ad approvare un regolamento
per ridurre la fascia di rispetto dall'argine del fiume da 10 a 3
metri e ha poi autorizzato l'outlet di Brugnato (SP),costruito
praticamente nel letto del Vara.
Noi
crediamo che occorra in primo luogo evitare di continuare la
politica del cemento tramite una autentica moratoria delle
costruzioni se non ad una progressiva e programmata demolizione
delle situazioni piu' pericolose per puntare ad un piano di opere di
manutenzione territoriale e soprattutto al recupero di quelle
pratiche contadine ,che per secoli hanno significato una continua e
costante cura del territorio anche attraverso la costruzione dei
tipici terrazzamenti liguri.
In
secondo luogo pensiamo che sia necessaria una politica di
prevenzione della protezione civile attraverso la divulgazione
costante dei comportamenti necessari,che spesso possono ridurre o
eliminare la presenza di vittime o i danni da alluvione.
In
terzo luogo occorre adottare politiche innovative attraverso
l'utilizzo di strumenti di partecipazione e di gestione responsabile
collettiva del territorio come i contratti di fiume.
Infine
vogliamo dire a tutte e tutti coloro che parlano spesso a vanvera di
ambientalisti,che non vogliono la pulizia dei torrenti (in testa
l'assessore regionale Montaldo ) che nei corsi d'acqua occorre
portare via il sedime accumulato sul fondo nonche' tutto ciò
che frena la velocità dell'acqua. Questo dato emerge da qualunque
legge idraulica non da una politica irresponsabile fatta di cemento e
parole a vanvera.
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