MA GUARDA UN PO': MERCATO DI CORSO SARDEGNA BERNINI FRENA SULLE DEMOLIZIONI
Per ora non è stato presentato alcun progetto per demolire parti dell'ex mercato di corso Sardegna e, comunque, io sarei molto cauto su eventuali demolizioni». Parole del vicesindaco e assessore a Edilizia privata e Urbanistica Stefano Bernini, che frena pesantemente sul progetto condiviso fino ad oggi dalla direzione Lavori pubblici del Comune, che fa capo all'assessore Gianni Crivello, e dal municipio Bassa Valbisagno.
Alla demolizione di due edifici dell'ex mercato, affacciati su via Varese, fa esplicito riferimento, infatti, la delibera approvata dalla giunta comunale il 21 novembre 2013, su proposta dell'assessore Crivello, ma in una seduta alla quale era presente anche Bernini: con quel provvedimento era stato approvato il progetto preliminare/definitivo per la demolizione dei due edifici, non vincolati, e per la sistemazione provvisoria dell'area, interventi per i quali l'amministrazione comunale aveva
stanziato 500 mila euro. E sia nella relazione tecnica che nel computo metrico estimativo dell'intervento, allegati alla delibera, si parla della demolizione dei due edifici affacciati su via Varese e di «pavimentazione in asfalto delle aree sgomberate». Due scelte, queste, che hanno fatto insorgere gli ambientalisti e molti abitanti della
Valbisagno, che hanno promosso anche una raccolta di firme per chiedere ad amministrazione comunale e municipio che, invece, non si demolisca e non si asfalti nulla e si realizzi, piuttosto, nell'area dell'ex mercato un parco, vista la carenza di spazi verdi di cui la Valbisagno soffre da tantissimo tempo.
«Finché non chiudiamo definitivamente il contenzioso con Rizzarti De Eccher - spiega Bernini -non possiamo modificare le destinazioni urbanistiche dell'area dell'ex mercato, perché questo ci esporrebbe a rischi dal punto di vista giuridico». Rizzarli De Eccher è, com'è noto, la società che aveva
vinto a suo tempo la gara per realizzare in project financing un progetto di trasformazione dell'area dell'ex mercato che prevedeva residenze, servizi, spazi verdi e centinaia di parcheggi interrati. L'alluvione del 2011, però, con la conseguente revisione del piano di bacino del Bisagno, ha fatto diventare quei parcheggi incompatibili con le nuove norme di salvaguardia introdotte dalla Regione e messo in discussione il piano economico-finanziario del progetto. E il contenzioso nato fra Rizzarti De Eccher e Comune non si è ancora chiuso.
«Proprio perché non possiamo ancora decidere quale sarà la destinazione definitiva dell'area - continua il vicesindaco - io credo che si debba essere molto cauti su demolizioni anche parziali, perché un potenziale futuro investitore potrebbe essere interessato ad avere il com-
plesso ancora integro. Comunque per demolire un immobile bisogna presentare un progetto all'Edilizia privata e non mi risulta che sia stato presentato». Quanto al futuro: «Personalmente io sarei favorevole a un intervento 'leggero" che valorizzasse la struttura dell'ex mercato, così come si è fatto con strutture analoghe in molti Paesi europei - aggiunge Bernini -Penso che si debba affidare la progettazione complessiva dell'area in modo che ci sia un intervento organico e coerente». E questo ragionamento, evidentemente, non contempla l'idea di procedere con interventi parziali "definitivi", come sarebbe appunto una demolizione. A questo punto, viste le divergenze all'interno dell'amministrazione comunale e le proteste dei cittadini, il piano di demolizioni e asfaltatura potrebbe avere una battuta d'arresto.
[a.c]
Alla demolizione di due edifici dell'ex mercato, affacciati su via Varese, fa esplicito riferimento, infatti, la delibera approvata dalla giunta comunale il 21 novembre 2013, su proposta dell'assessore Crivello, ma in una seduta alla quale era presente anche Bernini: con quel provvedimento era stato approvato il progetto preliminare/definitivo per la demolizione dei due edifici, non vincolati, e per la sistemazione provvisoria dell'area, interventi per i quali l'amministrazione comunale aveva
stanziato 500 mila euro. E sia nella relazione tecnica che nel computo metrico estimativo dell'intervento, allegati alla delibera, si parla della demolizione dei due edifici affacciati su via Varese e di «pavimentazione in asfalto delle aree sgomberate». Due scelte, queste, che hanno fatto insorgere gli ambientalisti e molti abitanti della
Valbisagno, che hanno promosso anche una raccolta di firme per chiedere ad amministrazione comunale e municipio che, invece, non si demolisca e non si asfalti nulla e si realizzi, piuttosto, nell'area dell'ex mercato un parco, vista la carenza di spazi verdi di cui la Valbisagno soffre da tantissimo tempo.
«Finché non chiudiamo definitivamente il contenzioso con Rizzarti De Eccher - spiega Bernini -non possiamo modificare le destinazioni urbanistiche dell'area dell'ex mercato, perché questo ci esporrebbe a rischi dal punto di vista giuridico». Rizzarli De Eccher è, com'è noto, la società che aveva
vinto a suo tempo la gara per realizzare in project financing un progetto di trasformazione dell'area dell'ex mercato che prevedeva residenze, servizi, spazi verdi e centinaia di parcheggi interrati. L'alluvione del 2011, però, con la conseguente revisione del piano di bacino del Bisagno, ha fatto diventare quei parcheggi incompatibili con le nuove norme di salvaguardia introdotte dalla Regione e messo in discussione il piano economico-finanziario del progetto. E il contenzioso nato fra Rizzarti De Eccher e Comune non si è ancora chiuso.
«Proprio perché non possiamo ancora decidere quale sarà la destinazione definitiva dell'area - continua il vicesindaco - io credo che si debba essere molto cauti su demolizioni anche parziali, perché un potenziale futuro investitore potrebbe essere interessato ad avere il com-
plesso ancora integro. Comunque per demolire un immobile bisogna presentare un progetto all'Edilizia privata e non mi risulta che sia stato presentato». Quanto al futuro: «Personalmente io sarei favorevole a un intervento 'leggero" che valorizzasse la struttura dell'ex mercato, così come si è fatto con strutture analoghe in molti Paesi europei - aggiunge Bernini -Penso che si debba affidare la progettazione complessiva dell'area in modo che ci sia un intervento organico e coerente». E questo ragionamento, evidentemente, non contempla l'idea di procedere con interventi parziali "definitivi", come sarebbe appunto una demolizione. A questo punto, viste le divergenze all'interno dell'amministrazione comunale e le proteste dei cittadini, il piano di demolizioni e asfaltatura potrebbe avere una battuta d'arresto.
[a.c]
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