A Pomezia il buon governo a Cinque stelle è tutto un bluff. Ecco perché
Fabio Fucci sindaco di Pomezia è considerato un esempio di buon governo del M5S ma la verità è un’altra
Quattro milioni di euro. No sono 7. Macché sono 2. Non è la tombola natalizia né il Monopoli, ma parliamo dei numeri che sono stati fatti circolare sul bilancio del Comune di Pomezia amministrato dal sindaco Cinque stelle, Fabio Fucci. Era aprile quando sul blog di Beppe Grillo compariva un post tutto dedicato alla buona amministrazione di Fucci. Lo stesso sindaco decantava con modestia “il miracolo” che stava realizzando vantandosi di aver chiuso il bilancio con un sostanzioso avanzo.
Fucci, addirittura, in puro stile marzulliano, si poneva una domanda e si dava una risposta: “Come ci siamo riusciti? In linea di principio è bastato portare COMPETENZA ed ONESTA’ alla guida della città. Oggi a Pomezia governano persone dedite al bene comune che lavorano per la città e, soprattutto, senza RUBARE i soldi dei cittadini”. Scritto così, con le maiuscole e i grassetti per esaltare l’impresa.
Peccato che sicuramente sul bilancio sia mancata proprio o l’onestà o la competenza visto che il messaggio decantato ai quattro venti non era aderente alla realtà e le cifre risultavano diverse.
Per comprendere bene questa storia dobbiamo fare attenzione alle date: l’approvazione del bilancio consuntivo è stata fatta al 31 dicembre 2014. Non passano nemmeno 24 ore e il 1 gennaio del 2015 la somma misteriosamente si dimezza.
Infatti con la delibera n.103 del 2015, la giunta è costretta a rivedere i conti fatti. Viene così ufficializzato un riaccertamento straordinario dei residui al 1 gennaio 2015, in ottemperanza dell’ Art3, comma 7 , Dlgs. n. 118/2011 sulla variazione dei bilanci e i 4 milioni diventano 2.
Un gioco di prestigio che permette a Fucci e alla giunta pentastellata di ottenere visibilità e plausi dai vertici del M5S.
Così il messaggio mediatico passa, si diffonde e prende piede facendo assurgere Fucci a eroe grillino della buona amministrazione. Complice dell’investitura l’intercettazione dell’inchiesta “Mafia capitale” in cui Buzzi definiva l’amministratore “incorruttibile”.
Ma sui numeri del bilancio la confusione è tanta, così tanta che lo stesso Luigi di Maio sbaglia e su un post di facebook arriva a parlare addirittura di 7 milioni di euro di attivo che sommati ai 200 milioni di debiti citati nel post arriverebbero all’improbabile somma di + 207 milioni di euro con un esercizio e mezzo di bilancio. Insomma cifre da pallottoliere impazzito.
Numeri che per i dem sono stati raggiunti grazie agli 80 milioni di euro della Cassa Depositi e Prestiti ottenuti proprio dal Pd. Soldi che hanno consentito liquidità e premesso di riordinare i conti. “Proprio così – ci spiega Danilo Risi, segretario dei Giovani democratici di Pomezia – quegli 80 milioni di prestito hanno permesso alla giunta grillina di riorganizzare il bilancio di competenza, oltretutto, a nostro avviso, sono stati utilizzati in difformità di legge. Per questo il consigliere comunale dem Omero Schiumarini ha presentato un esposto alla Corte dei Conti.”
Una figura, quella di Fucci, che si è fatta notare, anche per l’intolleranza alla stampa e alla critica o alla semplice presenza dell’opposizione in giro per la struttura comunale. Solo l’ultimo episodio risale a ieri con la decisione dei consiglieri di minoranza di rivolgersi ai carabinieri protestando per il nuovo regolamento di accesso.
Le nuove procedure del comune di Pomezia, infatti, prevedono l’identificazione al gabbiotto con documento e la consegna di un pass “visitatori” e non quello specifico per i consiglieri che di fatto impedisce agli stessi di espletare al meglio il proprio ruolo. Rimane ai “disonori” della cronaca l’allontanamento il 24 luglio scorso di due giornaliste, sempre dal palazzo comunale, che avevano l’accredito per seguire un incontro del sindaco e sono state fatte uscire senza una valida motivazione.
Utile ricordare dopo la protesta dell’ Associazione stampa romana la scelta di Fucci del silenzio stampa fino ad agosto che si giustificava dicendo che “non esistono categorie con particolari privilegi. I giornalisti non hanno maggiori diritti degli altri cittadini: di conseguenza possono accedere agli uffici comunali esclusivamente se invitati o su appuntamento. Annuncio che presto saranno installate due nuove bacheche comunali – una in piazza Indipendenza e una in piazza Italia – che l’Amministrazione utilizzerà per informare direttamente e senza intermediari i cittadini”.
“Fino a quel giorno – dichiara il primo cittadino – le comunicazioni dell’Amministrazione saranno veicolate esclusivamente attraverso i canali istituzionali (sito, facebook, twitter). La stampa potrà servirsi di questi per svolgere il proprio lavoro”.
“Una vergogna che i consiglieri comunali e la stampa non possano svolgere le proprie funzioni – commenta Risi del Pd, che ci spiega: “E” un modo, questo, di controllare qualsiasi movimento all’interno del palazzo comunale. Mi chiedo: di cosa ha paura Fucci?”.
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