Corpo del messaggio
Care amiche e cari amici,
dinanzi alla gravità di ciò che sta succedendo a Taranto mi pare che sia urgente il risanamento della zona nonche' la predisposizione di tutti gli strumenti di cura e prevenzione indispensabili per risolvere la drammatica situazione del quartiere Tamburi e non solo.
Credo che quindi il problema non consista nel nazionalizzare l'ILVA ma piuttosto nel fatto che venga avviato un adeguato risanamento e soprattutto un piano strategico per il rilancio della città puntando sulla valorizzazione delle proprie caratteristiche storiche,archeologiche e naturali nonche' con il recupero dell'agricoltura e delle pesca per finire con la creazione di un polo scientifico innovativo nella logica della terza rivoluzione industriale.
In questa ottica credo che la battaglia vada in primo luogo posta sul fatto che il risanamento debba essere pagato da Riva e l'innovazione sostenuta dallo stato italiano mentre la nazionalizzazione non affronterebbe il drammatico problema ambientale ma rinvierebbe solo l'attuazione di provvedimenti indispensabili per la salute della collettività.
Su Genova invece si tratta di applicare l'accordo di programma nè più,nè meno.
cordiali saluti
Danilo Bruno-consigliere federale dei Verdi
Da: Altra Liguria <liguriaxtsipras@gmail.com>
A: "laltraliguria@googlegroups.com" <Laltraliguria@googlegroups.com>
Inviato: Venerdì 8 Gennaio 2016 13:29
Oggetto: [laltraliguria] Comunicato Stampa
---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: <ufficiostampa@altraliguria.it>
Data: giovedì 7 gennaio 2016
Oggetto: Comunicato Stampa
A:
COMUNICATO STAMPA
NAZIONALIZZARE L’ILVA
PREVISTO DALLA COSTITUZIONE ITALIANA, CONSENTITO DAI TRATTATI EUROPEI
L'ILVA, il maggior complesso siderurgico europeo nato nel 1905 per iniziativa privata, è passata sotto il controllo pubblico nel 1934, passando sotto il controllo dell'IRI. Questa scelta venne fatta dopo la crisi del 1929 ed il grave indebitamento dell'azienda.
Nel 1995 il pensiero neoliberista è al suo massimo fulgore e sull'onda del "privato è meglio" l’IRI viene privatizzato ed il complesso siderurgico pubblico passa nelle mani del gruppo Riva.
Le privatizzazioni di quegli anni portarono pochi benefici alla comunità e molti ai privati che acquisirono le aziende pubbliche, benefici che vennero reinvestiti in finanza piuttosto che innovazione e ammodernamento. Così l'lVA ha continuato a lavorare per anni senza essere riqualificata ed inquinando il territorio, tanto che nel 2012 è stata commissariata a causa dei gravi danni ambientali ed alla salute causati dallo stabilimento di Taranto.
Pochi giorni fa, con un decreto, il governo Renzi ha messo in vendita lo stabilimento di Taranto ed altre societa del gruupo destando perplessità e preoccupazione tra i lavoratori.
Quando l'ILVA venne resa pubblica per nel 1934, a seguito della crisi economica, la Costituzione ancora non era stata scritta. Oggi, nel pieno di una crisi che ricorda da vicino quella del 1929, abbiamo la carta Costituzionale che detta la linea: Art. 42 “…..La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale”.
L'industria siderurgica rappresenta indubbiamente un interesse strategico e generale per il nostro paese, il governo applichi la Costituzione, renda di nuovo pubblica l'ILVA e presenti un piano industriale di rilancio e riconversione che tuteli una produzione di interesse strategico, i livelli occupazionali e l'ambiente.
I trattati europei non ostano alla nazionalizzazione delle imprese (Art. 345 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea).
L’Altra Liguria
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