sabato 27 gennaio 2018

Nessuno tocchi Caino


NESSUNO TOCCHI CAINO NEWS
La newsletter a cura di Nessuno Tocchi Caino
Questo servizio e' realizzato nell'ambito di un progetto sostenuto dall'Unione Europea. Le opinioni espresse in questa pubblicazione non riflettono necessariamente quelle della Commissione dell'Unione Europea.

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Anno 18 - n. 4 - 27-01-2018 

Contenuti del numero:

1.  LA STORIA DELLA SETTIMANA : BIELORUSSIA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
2.  NEWS FLASH: IRAN: SOSPESA CONDANNA A MORTE DI DJALALI
3.  NEWS FLASH: EGITTO: GIUSTIZIATO PER L’OMICIDIO DI UN UFFICIALE DELL’ESERCITO
4.  NEWS FLASH: PAKISTAN: DUE IMPICCATI NEL CARCERE DI HARIPUR
5.  NEWS FLASH: IRAQ: CITTADINA TEDESCA CONDANNATA ALL’IMPICCAGIONE PER TERRORISMO
6.  I SUGGERIMENTI DELLA SETTIMANA : 


BIELORUSSIA: DUE CONDANNE A MORTE PER OMICIDIO
20 gennaio 2018: Il tribunale di Minsk ha condannato a morte due persone dopo un nuovo processo.

Vyachaslau Sukharko e Alyaksandr Zhylnikau sono stati riconosciuti colpevoli di aver ucciso tre persone nel dicembre 2015. Un altro imputato nel caso, Alina Shulhanava, è stata condannata a 12 anni di carcere.
I lavoratori di segheria Sukharko e Zhylnikau sono stati accusati di aver ucciso tre persone, rapina e furto di documenti. 
Alina Shulhanava, un'insegnante di scuola materna ed ex dipendente presso l'organizzazione giovanile controllata dallo stato BRSM, è stata accusata di aver organizzato un’aggressione per provocare grave danno fisico, causando due decessi e della preparazione del rapimento di una persona.
Le accuse derivano da due episodi che si sono svolti a dicembre 2015 a Minsk. 
Alina Shulhanava, 27 anni, non aveva accettato che il suo ex ragazzo uscisse con un'altra donna. Shulhanava ha così ingaggiato Vyachaslau Sukharko e Alyaksandr Zhylnikau per minacciare e picchiare la coppia. Tuttavia, i due avrebbero esagerato finendo per uccidere le vittime.
Subito dopo il loro arresto, si è saputo che Sukharko e Zhylnikau erano coinvolti in un altro omicidio nella città di Kalodzishchy vicino a Minsk. Un uomo di 59 anni che aveva lasciato un appartamento a uno degli imputati si è rivelato essere un'altra vittima.
Il 6 marzo 2017, il tribunale della città di Minsk ha condannato i due uomini all'ergastolo. Tuttavia, il 14 luglio, la Corte Suprema ha ordinato un nuovo processo.
Tutti gli imputati non hanno accettato il verdetto. Durante l'udienza presso la Corte Suprema Sukharko ha chiesto di sostituire il suo ergastolo con l'esecuzione, mentre Zhylnikau e Shulhanava hanno chiesto condanne meno pesanti.
(Fonti: belsat.eu, 22/01/2018)
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NESSUNO TOCCHI CAINO - NEWS FLASH

IRAN: SOSPESA CONDANNA A MORTE DI DJALALI
23 gennaio 2018: La condanna a morte di Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano arrestato nel 2016 a Teheran con l'accusa di essere una spia, è stata sospesa. Lo rende noto l'Università del Piemonte Orientale, di cui Djalali è stato collaboratore, citando il Center for Human Rights. 
La sentenza avrebbe dovuto essere eseguita venerdì scorso (19 gennaio), sostiene l'Università, ma la Sezione 33 della Corte Suprema iraniana la sta revisionando e ha chiesto a un procuratore di esprimere il proprio parere a febbraio.
Le precarie condizioni di salute di Djalali avrebbero influito sulla decisione della Corte. 
Secondo l'avvocato di Djalali - riferisce l'ateneo - si sono rese necessarie delle cure mediche fuori dal carcere, finora negate dai giudici, soprattutto per verificare un "possibile tumore".
"Sperando che le condizioni di salute di Ahmad non si rivelino così gravose - dice ancora l'università piemontese - gli avvocati difensori auspicano che questa revisione del processo possa portare a un ribaltamento della sentenza".
(Fonte: ANSA, 23/01/2018)
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EGITTO: GIUSTIZIATO PER L’OMICIDIO DI UN UFFICIALE DELL’ESERCITO
24 gennaio 2018: Le autorità carcerarie egiziane hanno giustiziato un cittadino egiziano accusato di aver ucciso un ufficiale dell'esercito nella provincia di Ismailia nel 2013.
Un tribunale militare aveva condannato a morte Mohammed Ahmed Mohammed Abu Sarie per l’omicidio di un ufficiale delle Forze Armate di 35 anni, il tenente colonnello Ahmed Farouq Mandour.
Abu Sarie avrebbe sparato al colonnello Ahmed con un'arma automatica, secondo i giornali egiziani.
L'esecuzione è avvenuta in una prigione del Cairo, dopo che il tribunale militare di Ismailia ha approvato la condanna a morte. L'imputato era un membro del gruppo dei Fratelli Musulmani, bandito nel Paese.
Da quando nel giugno 2014 Abdul Fattah al-Sisi è diventato presidente, sono 27 le esecuzioni per crimini violenti praticate in Egitto, secondo arabi21.com.
(Fonti: aawsat.com, 24/01/2018)
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PAKISTAN: DUE IMPICCATI NEL CARCERE DI HARIPUR
23 gennaio 2018: Due condannati a morte sono stati impiccati di mattina nella prigione centrale di Haripur. Le autorità carcerarie hanno informato che il prigioniero Jan Bahadur, figlio di Gul Bahadur, residente a Mardan, era stato condannato per aver ucciso due persone con l'aiuto di suo fratello nel 1993.
Due persone, Farman Ali e Nazar Ali, furono uccise a colpi d'arma da fuoco.
Jan Bahadur fu arrestato nel 1995 e condannato a morte due volte dal tribunale di Mardan, con sentenza confermata dall’Alta Corte di Peshawar e dalla Corte Suprema.
Il secondo prigioniero impiccato è Amanullah, figlio di Muhammad Hashim, residente a D.I.Khan, che nel 2005 avrebbe ucciso un avvocato.
(Fonti: Pakistan Point News, 23/01/2018)
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IRAQ: CITTADINA TEDESCA CONDANNATA ALL’IMPICCAGIONE PER TERRORISMO
21 gennaio 2018: Un tribunale penale iracheno ha condannato all’impiccagione una donna tedesca di origine marocchina, dopo averla riconosciuta colpevole di far parte dello Stato Islamico.
"Il tribunale penale centrale di Baghdad ha esaminato il caso di una donna imputata, che ha la cittadinanza tedesca ed è accusata di terrorismo, e l'ha condannata all’impiccagione in conformità alla legge anti-terrorismo", ha detto il portavoce giudiziario Abdul-Sattar al –Birqdar.
La cittadina tedesca è stata catturata dalle forze irachene durante la battaglia di Mosul l'anno scorso, ha detto Birqdar, declinando la sua identificazione.
"La detenuta ha ammesso di aver viaggiato dalla Germania alla Siria e poi in Iraq, per via del suo credo, e di aver portato con sé le due figlie, che hanno sposato membri del gruppo terroristico", ha aggiunto.
La donna è stata condannata per aver partecipato ad attacchi contro le forze di sicurezza irachene e per aver offerto supporto logistico al gruppo terroristico, ha dichiarato Birqdar. Il verdetto può essere impugnato.
(Fonti: Reuters, AAP, 21/01/2018)
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