lunedì 8 settembre 2014

PUC GENOVA:LE OSSERVAZIONI DEGLI AMBIENTALISTI

AMBIENTALISTI CONTRO TURSI: "FALSA LA FAVOLA DEL PUC"VERDE"
 
07-09-2014
IL SECOLO XIX 
COSTRUIRE sul costruito? Non superare la linea verde? Non costruire più in collina? Ma non fatemi ridere. Queste due belle idee, molto lodate e molto applaudite, venute in mente al grande architetto Renzo Piano, in sostanza non sarebbero più dovute essere autorizzate nel piano regolatore. Né costruzioni nuove se non in aree già edificate, né costruzioni in aree verdi oltre la linea verde che salvaguardia le aree collinari della città. Tutto accolto con grandi applausi da parte degli amministratori della Giunta precedente e dei tecnici. Stesso giudizio hanno espresso i tecnici attuali, che poi sono sempre gli stessi, e i nuovi amministratori che peggio di così non potrebbero essere.
E allora? E allora andiamo a vedere, nel dettaglio, di cosa stiamo parlando. Cominciamo dalle case che vogliono costruire in un'area agricola coltivata a oliveti, di fronte a via Shelley. Tre palazzine in odore di Coop, e grazie tante che il vicesindaco ha detto che hanno ridotto il numero delle case da costruire. Si sa, al peggio non c'è mai fine. E che dire degli otto ettari di area boscata con alberi ad alto fusto, che poi sarebbero il parco dell'ospedale psichiatrico, dove è in vigore l'autorizzazione della giunta per costruire box e palazzine verso mare per il ricconi (tutti "basagliani", da quando la chiusura dell'ospedale psichiatrico vuol dire speculazioni in aree verdi incontaminate). E la palestra in un prefabbricato del parco di Villa Raggio? Serviva alla riabilitazione dei pazienti dell'ex ospedale San Giorgio, ora è diventato una casetta al centro di un bosco, anche questo con la benedizione dell'amministrazione. E in Albaro? Lì c'è la scuola germanica, che in tempo di crisi economica vorrebbe costruire una nuova sede giusto giusto fra via Trento e via Liri. Anche lì, ettari di verde che anziché per ossigenare i polmoni serviranno a ingrossare il portafogli di chi intende costruire in un' ennesima zona verde di pregio,
raccontandoci che lo fa il governo tedesco per l'educazione dei bimbi. E le
colline di San Fruttuoso e Marassi?
Lì hanno già autorizzato la costruzione di un box in area boschiva sotto il Paverano, giusto giusto sulle rive del rio Rovare, che però non è più rivo ed è diventato unafogna, e come tale non necessita di autorizzazione a costruire da parte dell'Autorità di Bacino, ma solo dal Comune che l'ha prontamente concessa. Poi, sopra Quezzi, c'è via Mottachiusa, dove una fascia è stata mirabilmente impermeabilizzata per trasformarla in un parcheggio. Che così, quando pioverà a picco sul Fe-reggiano, anziché far scivolare l'acqua creerà una bella cascata direttamente sulla testa di quelli che abitano sotto. Ma anche qui, ovviamente, tutto permesso, tutto concesso, tutto in regola. Così come lo è l'asfaltatura delle antiche creuze per poterci passare con le auto. Che, poverine, si possono rovinare , ma che succede alle prime piogge? Che la strada diventa un fiume, ovviamente. Quest'ultima, anche contro il parere del Municipio, che come si sa dai nostri amministratori è tenuto sempre in gran conto.
Poi potremo parlare dell'ennesimo supermarket autorizzato a ponte Carrega, direttamente sul fiume ma con tutte le cose a posto : le regole e la non esondabilità garantite da tutti. Poi potrei parlare del parco dell'ospedale Galliera, che verrà sostituito da residenze, box e un nuovo ospedale. Delle centinaia di alberi ad alto fusto abbattute nessuno si occupa, solo i vicini di casa.Potremo poi parlare della devastazione di Trasta, in Valpolce-vera, con aree agricole, sorgenti e perfino un piccolo acquedotto sacrificati all'Alta velocità. La stessa fine faranno le aree verdi e le risorse idriche che saranno devastate e prosciugate nell' ipotesi che si costruisca la Gronda autostradale. E che dire di Erzelli? Questa è storia antica. Una volta lì c'erano container molto brutti, che potevano
essere spostati per realizzare magari un parco, che di quella roba lì dalle parti di Sestri c'è molto poco. E invece solo cemento, milioni di metri cubi allafacciadel "costruire sul costruito" e della rinuncia a costruire in collina.
Più in basso ci sono i soliti sfigati di Pra', che siccome hanno una strada dritta, si vedranno allontanare ancora il mare da una strada otto corsie, che finirà in una a due corsie a Voltri e a Pegli. E infine all'estremo, Vesi-ma, cosa troviamo giusto giusto sul mare? Un'area che era un campeggio, abbandonato da tanti anni e molto fatiscente. E allora uno dice, restituiamo questo terreno alla natura, visto che non interessa a nessuno. E invece no, via alla cementificazione, nuove costruzioni, nuovo cemento, nuova impermeabilizzazione del terreno. Proprio sotto gli occhi di Renzo Piano, che così impara a dire cose strane.
Per un'amministrazione che, stessa maggioranza, stessi tecnici della precedente, in quattro anni non è ancora riuscita a fare un piano regolatore che sia uno senza farselo bocciare da tutte le autorità competenti, l'idea che viene raccontata come una fiaba a lieto fine parla di una maggiore salvaguardia del territorio, più verde e maggiore difesa idrogeologica. E una cosa che fa un po' ridere, e anche molto arrabbiare. Gli esempi che noi abbiamo portato sono solo alcuni di quelli che sono stati autorizzati, saranno autorizzati o sono stati definiti autorizzabili dall'amministrazione sulla base di un piano regolatore entrato in opera 14 anni fa.E la sintesi dell'incapacità, della mancanza di vergogna e responsabilità di una politica che pensa solo e opera per la valorizzazione sistematica del profitto privato contro la cultura del bene comune, contro gli interessi pubblici. Arroccata sui pilastri del potere, che vedi caso gli sta frenando sotto i piedi.

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