«Siate eretici»: l'intervento di Don Ciotti al Congresso Nazionale di Slow Food Italia12/05/2014 - Vi proponiamo la trascrizione del bellissimo intervento che Don Luigi Ciotti ci ha regalato sabato mattina a Riva del Garda in occasione del Congresso Nazionale di Slow Food Italia. A fondo pagina il video dell'intervento!
Sono molto emozionato e vi porto tutta la mia amicizia […] Nell’invito che mi avete mandato, Roberto Burdese ha scritto per me una frase che io vi riconsegno e che voi conoscete molto bene: «Il sogno condiviso di un sistema alimentare ispirato dai principi del buono, pulito e giusto».
Sì, c’è bisogno di giustizia, vi prego c’è bisogno di giustizia nel nostro Paese e non solo: dobbiamo uscire anche dai nostri recinti, dobbiamo guardare a questa mondialità, guardare alla vergogna della fame che travolge milioni, miliardi di persone. In Italia il problema non è solo l’insufficienza di giustizia, ma la scarsa perseveranza nel costruire giustizia. I ragazzi che noi accogliamo al gruppo Abele arrivano con storie pesanti e non ricevono 4 ore alla settimana in alternativa alla pena. Io non voglio giudicare nessuno, ma c’è bisogno di giustizia nel nostro Paese, una giustizia che deve essere costruita. Da anni in Italia c’è una guerra silenziosa, che non è combattuta con le armi militari, ma con quelle economiche. È questa la guerra silenziosa che sta avvenendo nel mondo. È in atto un gigante furto di lavoro, di giustizia e di speranza.Bisogna guardare alle nostre realtà, ma essere anche un po’ strabici e rivolgerci oltre per fermare questa guerra che sta assassinando la speranza di milioni di persone. Per ogni minuto che passa, la spesa militare nel mondo è uguale a 3.000.000 $, e non ci sono i soldi per la giustizia e la dignità delle persone. Abbiamo bisogno di giustizia. Ci sono 9.000.000 di persone in povertà relativa in Italia, 5.000.000 in povertà assoluta, ma tra chi ha perso lavoro, chi cerca lavoro, chi vive forme di precariato, chi è in cassa integrazione, chi è sfruttato, noi abbiamo 7.000.000 di persone nel nostro Paese, che vivono il disagio lavorativo. Non è possibile, e la cosa che ancora di più mi sconcerta, è che mentre noi sediamo al tavolo delle grandi potenze, l’Italia ha 6.000.000 di persone analfabete […]. Noi siamo qui per riflettere insieme, per unire i nostri pensieri, le nostre esperienze, i nostri vissuti, perché abbiamo bisogno di giustizia, di dignità, di lavoro. E il vostro grido è un grido di dignità per voi e anche per quelli che fanno più fatica. L’Italia è tra i primi posti tra i paesi europei per la corruzione pubblica e non riusciamo ad avere una legge completa di contrasto alla corruzione, la stessa che l’Europa ci chiede dal 1999. La corruzione è una ferita dentro di noi, non è un problema marginale: inquina l’economia e la politica. Deve farci stare male questa situazione. Gli affari sporchi delle mafie interessano ormai tutta la filiera agroalimentare e con sofferenza vi devo dire che C’è una violenza in guanti bianchi, una violenza anonima, del denaro che circola solo per produrre dell’altro denaro uccidendo il lavoro di tante persone. Le mafie prestano denaro attraverso pseudo società finanziarie a piccole-medie imprese in difficoltà, sono forme di usura. E in questo momento di fatica di tanta gente, inconsapevolmente molti vengono strangolati in questa situazione, ma il grande dato è la mafiosità. C’è una mafiosità diffusa che è il vero patrimonio delle mafie e dei corrotti, prima ancora del patrimonio economico e non sono io a dirlo, ma lo ha affermato in una sua relazione un paio di anni addietro la Banca d’Italia: questi personaggi mafiosi “siedono nei consigli di amministrazione di Enti pubblici”. Allora amici vi esorto nella gratitudine delle cose cha abbiamo costruito in questi anni insieme, quella raccolta di firme, 1.000.000, per sottrarre ai mafiosi i patrimoni e restituirli alla collettività, ci siamo inventati insieme le cooperative sui beni confiscati. Oggi la legge deve cambiare. Questi anni hanno permesso di vedere le ombre, i ritardi, la burocrazia del sistema, ma nonostante questo abbiamo costruito insieme qualcosa. Io ricordo la prima pasta che faceva schifo, era scotta, biologica, ma scotta e il primo vino diciamo che era buono per non umiliare i ragazzi. Poi siete arrivati voi con la vostra competenza e professionalità e poi sono arrivati gli altri amici, Cia e Coldiretti, perché bisogna stare insieme perché quello è un nemico, la mafia è un nemico. E allora è stato tutto possibile. Il vino oggi è buono e in quel vino c’è anche un pezzo di voi, di chi si è messo in Allora non rassegniamoci a questa convivenza, non rimaniamo a guardare, dobbiamo ribellarci all’impotenza per fare in modo che a esser normale non sia l’illegalità e la corruzione, le mafie e la furbizia, ma che a diventare normale con l’impegno di tutti, sia la trasparenza. Io credo che si debba sempre distinguere per non confondere, che è importante valorizzare quanti nei vari ambiti sono onesti, puliti e trasparenti. Anche in politica c’è della bella gente che ci crede e s’impegna, pertanto bisogna evitare le facili generalizzazioni che ogni tanto si sentono, perché è il sistema che deve cambiare. Ovvio ci sono anche i lazzaroni che magari vanno a occupare il Ministero dell’Interno. Lasciatemi dire quello che diceva Giuseppe Dossetti, uno dei padri della Costituzione italiana e poi monaco, chiuso a Montesole nel silenzio della parola e che quando ha visto che qualcuno voleva mettere in discussione la Costituzione, sempre da monaco ha ripreso la parola dicendo: «che senza il rinnovamento profondo e radicale e delle coscienze e delle persone responsabili della vita amministrativa e politica, il rinnovamento sarà più apparente che reale». È la responsabilità la spina dorsale della democrazia e della nostra Costituzione e la nostra Costituzione è Vi auguro di essere eretici perché eresia dal greco significa scelta. Eretico è la persona che sceglie. L’eretico è colui che più della verità ama la ricerca della verità. L’eresia dei fatti prima di quella delle parole. L’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi. L’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità, dell’impegno. Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri, chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è. Eretico è colui che non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia chi approfondisce chi si mette in gioco in quello che fa chi crede che solo nel “noi” l’”io” possa trovare una realizzazione. Chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie, chi non pensa che la povertà sia una fatalità. Chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza che sono le malattie spirituali della nostra epoca. Trascrizione dell'intervento di Don Luigi Ciotti il 10/05/2014 al Congresso di Slow Food Italia | Argomenti più discussiTutti gli argomenti trattatiTagsUltima ora
02/09/2014 | L’ultima volta che si parlò del costo ecologico della guerra fu durante quella del Golfo quando lo...
01/09/2014 | Quante volte davanti al banco del bio al mercato ci siamo fermati a chiederci «Sarà vero?». Bene,...
29/08/2014 | Scandicci - Sabato 30 e domenica 31 agostoTappa a Scandicci per Slow Folk al Parco dell’Acciaiolo....
29/08/2014 | In un’estate falcidiata dal maltempo, che ha creato seri problemi a molti produttori di frutta, c’è...
28/08/2014 | “Indian version for Indian needs”. Così è descritta l’iniziativa sulla pagina Facebook che a 24 ore...
|
mercoledì 3 settembre 2014
SAREMO ERETICI COME DON CIOTTI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento