lunedì 15 settembre 2014

TRA RENZI E CASTE


la confusione di renzi e l’assalto delle caste

paolo bonetti
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Quanto potrà durare il governo Renzi o, addirittura, quanto a lungo potrà resistere il renzismo come metodo di governo, come populismo di sinistra? Non c’è dubbio che quello dell’uomo politico fiorentino è il primo governo italiano, da molti anni, che ha osato scendere in campo contro il potere delle caste (burocratica, sindacale, giudiziaria, massmediatica e altre ancora) che da sempre tengono in pugno la nostra società. Ma lo ha fatto, e lo sta facendo, in modo confuso, senza non dico un programma ma almeno un ordine del giorno rigoroso e coerente, indicando precise priorità, lavorando su riforme chiaramente definite, lasciando perdere la tumultuosa e inconcludente politica degli annunci a getto continuo a cui quasi mai seguono i fatti.
Eppure Renzi, nonostante i magri risultati conseguiti finora, continua a godere di una altissima popolarità. Segno questo che gli italiani sono veramente stufi del potere di veto delle caste, dell’immobilismo a cui esse condannano il paese, della loro pretesa di esercitare un potere per il quale non hanno ricevuto alcuna delega. Questo sentimento così diffuso dovrebbe incoraggiare il governo a liberare finalmente la società italiana dai mille lacci e laccioli che la intralciano spegnendone la creatività. Il premier ha fatto benissimo a non andare a Cernobbio, al forum Ambrosetti, dove, come è stato giustamente detto, si è svolta la solita fiera delle vanità dei presunti grandi tecnici dell’economia. Non spetta a banchieri e finanzieri governare il paese, facciano piuttosto ammenda dei loro errori, che sono stati numerosi e gravi. Ma il governo non può limitarsi a snobbarli, deve adottare coraggiosamente quei provvedimenti liberali sul lavoro, il fisco, la spesa pubblica che finora ha soltanto annunciato con vaghe promesse rimaste tali.
La verità, di fronte a cui anche Renzi dovrà arrendersi se vuole dare un senso alla sua avventura politica, è che, per essere davvero riformatori, bisogna sfidare l’impopolarità, bisogna anche fare scelte nell’immediato necessariamente sgradevoli, ma che, in una prospettiva più ampia, permettono di sconfiggere davvero quel potere castale e corporativo contro cui Renzi sostiene di essere sceso in campo. E allora colpisca a destra e a sinistra, senza pietà per nessuno. In caso contrario le caste, come sta già succedendo, lo cucineranno a fuoco lento e la facile popolarità guadagnata con i suoi modi guasconi non gli sarà servita sostanzialmente a nulla.
{ Pubblicato il: 08.09.2014 }
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