Il Cratere di Eufronio torna a Cerveteri dopo 40 anni. Franceschini: «Resti per tutto l'Expo2015»
Ci sono voluti quarant’anni per tornare a casa. Un’Odissea degna del mito omerico. Con avventure che potrebbero ispirare un thriller cinematografico, tra scavi clandestini, trafficanti internazionali senza scrupoli, e battaglie tra avvocati con gli Stati Uniti, terra dove era finito illecitamente per anni. Il “Cratere di Euphronios”, capolavoro sommo della ceramica attica del V secolo avanti Cristo, torna nella «sua» Cerveteri. È sbarcato al Museo Nazionale Cerite della cittadina laziale per ricongiungersi eccezionalmente nella stessa sala con la kylix (coppa da vino) dello stesso autore, Eufronio, considerato uno dei più importanti pittori del mondo antico.
Un trasferimento in grande stile, a tempo determinato però, fino al 20 gennaio, quando rientrerà al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, sua sede istituzionale. A meno che non si decida diversamente.
Spiraglio aperto sulla collocazione
Già perché il ministro per i Beni culturali e per il turismo Dario Franceschini, che oggi ha voluto presenziare all’evento insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alla Cultura Lidia Ravera, ha aperto uno spiraglio inaspettato per Cerveteri. Quasi ricoluzionario. «Il patrimonio culturale deve essere distribuito nel Paese - ha dichiarato Franceschini -Credo che la mostra di Cerveteri sul Cratere di Euphronios vada prolungata anche nel periodo dell’Expo, che va da maggio a ottobre. E poi, chissà...».
Parole che hanno fatto battere il cuore di speranza al sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci. Convinto dell’operazione anche il governatore Zingaretti, per il quale il ritorno del cratere di Eufronio a Cerveteri rappresenta «una bella storia di collaborazione amministrativa e inter-istituzionale che cambierà la realtà».
La storia
Il Cratere di Euphronios è davvero un capolavoro assoluto e la sua storia è da film. Ornato con scene del trasporto del cadavere dell'eroe Sarpedonte, morto in una battaglia della guerra di Troia, era stato dissepolto dai tombaroli dopo 2000 anni nel 1971, ed era uscito illegalmente dall'Italia. Acquistato dal Metropolitan Museum di New York, è rimasto per anni esposto in una delle sale più importanti della galleria americana.
Ma grazie a una complessa indagine condotta dalla Procura di Roma e dal comando Carabinieri Tutela Beni Culturali con il supporto della Soprintendenza dell'Etruria meridionale, e dopo una serie di trattative con il Met e l'apertura di un canale diplomatico con gli Usa, il cratere è tornato in Italia nel 2008. Quanto ai dettagli tecnici, l'opera ha una capacità di ben 45 litri ed è l'unico cratere di Eufronio arrivato completo. «Il Cratere di Euphronios - ha commentato la soprintendente Alfonsina Russo Tagliente - è il simbolo della lotta contro il traffico illecito di reperti archeologici e contro i predatori dell'arte».
Un trasferimento in grande stile, a tempo determinato però, fino al 20 gennaio, quando rientrerà al Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, sua sede istituzionale. A meno che non si decida diversamente.
Spiraglio aperto sulla collocazione
Già perché il ministro per i Beni culturali e per il turismo Dario Franceschini, che oggi ha voluto presenziare all’evento insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alla Cultura Lidia Ravera, ha aperto uno spiraglio inaspettato per Cerveteri. Quasi ricoluzionario. «Il patrimonio culturale deve essere distribuito nel Paese - ha dichiarato Franceschini -Credo che la mostra di Cerveteri sul Cratere di Euphronios vada prolungata anche nel periodo dell’Expo, che va da maggio a ottobre. E poi, chissà...».
Parole che hanno fatto battere il cuore di speranza al sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci. Convinto dell’operazione anche il governatore Zingaretti, per il quale il ritorno del cratere di Eufronio a Cerveteri rappresenta «una bella storia di collaborazione amministrativa e inter-istituzionale che cambierà la realtà».
La storia
Il Cratere di Euphronios è davvero un capolavoro assoluto e la sua storia è da film. Ornato con scene del trasporto del cadavere dell'eroe Sarpedonte, morto in una battaglia della guerra di Troia, era stato dissepolto dai tombaroli dopo 2000 anni nel 1971, ed era uscito illegalmente dall'Italia. Acquistato dal Metropolitan Museum di New York, è rimasto per anni esposto in una delle sale più importanti della galleria americana.
Ma grazie a una complessa indagine condotta dalla Procura di Roma e dal comando Carabinieri Tutela Beni Culturali con il supporto della Soprintendenza dell'Etruria meridionale, e dopo una serie di trattative con il Met e l'apertura di un canale diplomatico con gli Usa, il cratere è tornato in Italia nel 2008. Quanto ai dettagli tecnici, l'opera ha una capacità di ben 45 litri ed è l'unico cratere di Eufronio arrivato completo. «Il Cratere di Euphronios - ha commentato la soprintendente Alfonsina Russo Tagliente - è il simbolo della lotta contro il traffico illecito di reperti archeologici e contro i predatori dell'arte».
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