Ilva, destinare all’acciaieria i buoni fruttiferi della Cdp? Una scelta ‘non etica’
Alessandro Marescotti
Presidente Peacelink
I buoni fruttiferi postali sono dei titoli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). Sono soldi dei risparmiatori. Spesso sono “regali a lungo termine” che i nonni fanno ai nipoti. Quei quattrini il governo li vuole usare per l’Ilva. Ma tutto questo non è consentito dallo Statuto della Cassa Depositi e Prestiti che prevede l’uso dei fondi della Cdp in aziende con “una stabile situazione di equilibrio finanziario, patrimoniale ed economico”.
Ilva non ha tali requisiti, presenta anzi una situazione vicina al tracollo, ha una voragine di debiti. Eppure il governo ci prova con quella Cassa che per Statuto dovrebbe garantire i risparmi degli italiani, ma che da tempo è al centro di tante sollecitazioni politiche.
L’operazione di Renzi sulla Cassa Depositi e Prestiti è sostenuta anche da Vendola, che ha dichiarato: “Ci sono anche degli elementi positivi del decreto del governo. Uno fra questi, per me fondamentale anche perché è stata la nostra richiesta sin dall’inizio è sicuramente l’intervento della mano pubblica, e cioè il ricorso a Cassa Depositi e Prestiti, il che significa che lo Stato prende in carico la questione Ilva e questa è sicuramente una buona notizia”.