Tunnel Capo Noli, Delbono (Pd): “Poco da commentare su parole di Niccoli, per l’opera serve attenta riflessione”
Noli. “In questi giorni ho seguito con molta attenzione le polemiche innescate dal Sindaco Niccoli a proposito del tunnel di Capo Noli e gli attacchi all’Assessore Regionale Raffaella Paita, all’ex Sindaco Repetto e alla sua Giunta. Francamente credo che ci sia poco da commentare sugli insulti che il Sindaco ha rivolto ai suoi colleghi, in quanto il suo linguaggio ne qualifica lo stile”.
A dichiararlo, in una nota, è Davide Delbono, Segretario del Circolo PD Spotorno-Noli-Vezzi Portio. “Nel merito della vicenda del Tunnel invece credo sia opportuna un’attenta riflessione da parte degli amministratori e dei cittadini. Ad oggi non vi sono carte e documenti che stralciano il progetto, come sostiene il Sindaco. Niccoli evoca scelte alternative, già peraltro attentamente valutate dai tecnici regionali e ritenute di difficile praticabilità per il contesto geomorfologico, per quale motivo? Forse per assecondare posizioni contrarie alla realizzazione del tunnel e che lo hanno sostenuto nelle elezioni amministrative proprio allo scopo di far naufragare l’iniziativa?”.
“È ben noto – continua – che con questa nuova arteria Noli non rischierebbe più di rimanere isolata in caso di frane a Ponente come purtroppo è accaduto da qualche anno a questa parte con frequenza, e i cittadini non dovrebbero accollarsi le spese extra (carburante e pedaggi autostradali) circumnavigando Noli per raggiungere il posto di lavoro. E non solo i cittadini, ma anche i tanti turisti che visitano i nostri territori e che, una volta giunti a Capo Noli sarebbero costretti a tornare indietro. Inoltre ricordo che il progetto prevede anche la realizzazione di una pista ciclabile e pedonale sulla Via Aurelia che offrirebbe a Noli uno scenario panoramico unico e attirerebbe maggiori turisti. Un conto è valutare eventuali correttivi e migliorie al progetto, su indicazioni tecniche che potrebbero pervenire dalla Regione, altro sarebbe buttare via un’occasione unica e che mai più si ripeterà per Noli e non solo.
“Questo progetto non deve infatti essere visto solo in un’ottica comunale, poiché si tratta di un’opera infrastrutturale strategica per tutta la Riviera di Ponente. Ricordo che la Regione ha investito molto nel progetto, in termini progettuali ed economici facendosi prontamente carico di una possibile soluzione sin dal primo anno della chiusura stradale – e che l’ANAS ha messo a disposizione quasi 50 milioni di euro per la realizzazione del tunnel. Dispiacerebbe quindi vedere naufragare tutto per non voler aprire con le strutture tecniche della Regione e dell’Anas un confronto serio, obiettivo e responsabile sulle modalità di esecuzione e sulle alternative reali e praticabili”.
“Cosa ben diversa è se la maggioranza dei nolesi non vuole che sia realizzata quest’opera. In tal caso il Sindaco Niccoli ne interpreti il sentimento e dica chiaro alla Regione, all’Anas e all’opinione pubblica che la sua Città intende rimanere nella situazione attuale e, conseguentemente, rinunciare al collegamento ciclabile e pedonale con Varigotti e l’intero sistema ciclabile costiero. Un rifiuto inequivocabile dell’Amministrazione Comunale di Noli consentirebbe peraltro di stornare priorità e risorse a favore di emergenze emerse in altri territori”.
“Infine – conclude Davide Delbono – spiace vedere come il Sindaco Niccoli, per portare avanti il suo personale boicottaggio verso quest’opera, abbia fatto ricorso anche ad escamotage politici alquanto curiosi. Il 15 Dicembre scorso ha incontrato il candidato alle Primarie del Centro Sinistra Cofferati e gli avrebbe espresso il suo pensiero sul progetto del tunnel forse in un tentativo di strumentalizzazione per contrastare l’altro candidato alle Primarie, l’Assessore Raffaella Paita, che pur vorrebbe aiutare Noli a non correre più rischi di isolamento. E’ pur vero che viviamo in tempi di trasversalità e che anche un tenace conservatore come Niccoli possa allungare un tentacolo in direzione della sinistra, ma non è detto che il nostro popolo ci caschi ancora e soprattutto l’11 Gennaio 2015″.
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