di Giardiniere sovversive
Con ‘Guerrilla Gardening’ si intende una forma di giardinaggio politico, ovvero un’azione di lotta contro il degrado urbano che mira ad avvicinare le persone agli spazi verdi e a riconsiderare come valore il rapporto di ognuno con il mondo vegetale. Da circa cinque anni, le lotte dei ‘Giardinieri Sovversivi Romani’ si svolgono nei luoghi di periferia spesso abbandonati dall’incuria o dalla dimenticanza, con armi come zappe, rastrelli, piantabulbi e soprattutto piante. Dinanzi a una pianta cerchiamo di cogliere il suo linguaggio per meglio capirne i bisogni: la stagionalità, l’esposizione, le specie più appropriate da piantarle accanto, la quantità di acqua per innaffiarla.
Non siamo dei fanatici ambientalisti, quanto piuttosto delle amanti e degli amanti della bellezza. Nell’immaginario collettivo l’ideale luogo di bellezza, tranquillità, pace, completezza è associato al ‘giardino’ – pensiamo ai leggendari giardini pensili di Babilonia o alla spiritualità che impregna i giardini giapponesi o alla ricerca artistica rivolta ai giardini delle corti europee in età moderna –, d’altronde, in effetti, lo stesso termine ‘Paradiso’ deriva da una parola del persiano antico che significa ‘Giardino’.
La vita cittadina, purtroppo, ci estranea quotidianamente dalla bellezza e dalla Natura e anzi, l’abitudine agli odori idrocarburici ci ha reso allergici o ipersensibili a molti tipi di polline; l’assuefazione alle brutture che ci circondano ci ha quasi fatto dimenticare quanto noi esseri umani siamo legati al mondo vegetale; per ricordarcelo riempiamo il calendario con vacanze fuori porta, completamente immersi nella Natura, oppure in fattorie/agroturismi per mangiare ‘cibi genuini e naturali’ – “lo facciamo per staccare”, diciamo a noi stessi.
Ma se per “staccare” non dovessimo fare decine, centinaia di chilometri, ma andare al parchetto sotto casa e prenderci cura di un arbusto, di un alberello, di un pezzetto di terra? e se per mangiare “cibi genuini e naturali” non dovessimo recarci nelle fattorie/agroturismi (anch’essi a chilometri da casa) ma raccoglierli direttamente nel nostro balcone oppure in un orto condiviso nel quartiere?
La nostra lotta è finalizzata a questi e ad altri piccoli cambiamenti di prospettiva, fiduciosi che essi possano risvegliare nell’essere umano la consapevolezza di far parte di un ecosistema (che va ben al di là dei meri interessi economico-individuali/familistici) dove ogni cosa, vivente e non, crea scambi con il resto del pianeta. Pianeta, il nostro, che è chiamato, non a caso, ‘Terra’.
I WORKSHOP
Quest’anno la scuola dei ‘Giardinier* Sovversiv*’ si condenserà in quattro workshop e si svolgerà presso gli spazi delle ‘Cagne Sciolte’ e di ‘Lucha y Siesta’.
La scelta di questi due spazi è stata dettata anche dal desiderio di costruire un percorso che metta in discussione, non solo il rapporto esseri umani-natura, ambiente urbano/verde, ma anche quello tra gli esseri umani, a partire dal sistema di norme sociali, del binarismo dei generi, dell'"eterosessualità obbligatoria" che circondano i nostri corpi come vasi troppo stretti per piante desiderose di sviluppare le loro potenzialità.
Norme che costringono i corpi entro ruoli determinati, che dicono come si deve o non si deve essere, che generano sessismo e omo/lesbo/transfobia, funzionali più all’economia capitalistica che non a una vita ecologicamente sana e felice.
I workshop saranno a sottoscrizione libera, il ricavato servirà a sostenere le spese per le lezioni e per il movimento GUERRILLA GARDENING.
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DOMENICA 24 MAGGIO ore 16,30 @CAGNE SCIOLTE, via Ostiense, 137
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mercoledì 20 maggio 2015
guerrilla gardening
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