Volkswagen, dieselgate: il governo tedesco sapeva. Lo dice il documento in possesso del Die Welt
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Lo scandalo economico che sta coinvolgendo in queste ore la Volkswagen sembra essere diventato uno scandalo politico. A quanto risulta al giornale Die Welt, il governo tedesco sapeva delle manipolazioni sugli scarichi da parte dei produttori di automobili. Questo è quanto emerge da un'interrogazione del gruppo parlamentare dei Verdi, fatta a fine luglio scorso e diretta al ministero dei trasporti, in possesso del Welt. Nella risposta ai Verdi, infatti, il ministero tedesco avrebbe ammesso di essere a conoscenza del software incriminato. E avrebbe tirato in ballo anche la Commissione europea.
Nell’interrogazione si richiedeva in particolare una presa di posizione riguardo al problema che coinvolgeva impianti di manipolazione capaci di riconoscere se una vettura si trova in un test di prova e quindi in grado di abbassare i giri del motore e con essi le emissioni. A questa domanda il governo federale ha risposto di condividere “l’opinione della Commissione Europea, che ha sottolineato come l’impegno volto a eliminare i meccanismi manipolativi non si sia ancora del tutto affermato nella prassi comune.”
Il ministero dei Trasporti sapeva dunque dell’esistenza di un meccanismo manipolativo come quello scoperto nei giorni scorsi negli Stati Uniti. E sapeva anche dell’impossibilità di identificarlo e e di eliminarlo durante i test sui gas di scarico.
In più, sembra che Bruxelles stia ancora cercando trovare una soluzione a livello normativo a questo problema. Lo afferma il seguito della risposta del ministero alla stessa interrogazione parlamentare: “Il governo federale sostiene inoltre, in queste circostanze, gli attuali sforzi per lo sviluppo di norme europee con lo scopo di diminuire ulteriormente le emissioni reali delle automobili.”
Una rivelazione tutt’altro che rassicurante, dopo che martedì il ministro dei trasporti Alexander Dobrindt aveva chiesto a Volkswagen “un chiarimento integrale e in piena trasparenza” della faccenda dalle colonne della Bild-Zeitung, annunciando inoltre l’istituzione di una commissione d’inchiesta: “La nostra commissione verificherà se le vetture coinvolte sono state costruite e collaudate nel rispetto delle norme tedesche ed europee – e se questo è avvenuto in conformità con la procedura di immatricolazione”.
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