Per Papa Francesco l'altro non è un problema, ma la soluzione
Pubblicato: Aggiornato:
Il 24 gennaio del 2002 Giovanni Paolo II convocava ad Assisi tutti i leader religiosi, dopo l'attentato alle twin towers di New York, per ottenere il dono della pace e per donare al mondo un messaggio: "Mai più violenza, mai più guerra, mai più terrorismo. In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace". Papa Francesco si fermerà nel luogo dell'attentato accanto i leader religiosi. È un forte elemento di continuità con Giovanni Paolo II.
Una continuità che cogliamo anche nell'incontro che avrà con la politica attraverso il discorso al Congresso americano, e quello all'Onu: momenti in cui si rivolgerà ai potenti di tutto il mondo. Un'azione che dimostra l'attenzione e l'importanza che la Chiesa dà alla mediazione e al ruolo politico per "ottenere" e percorrere le vie della pace, della giustizia e della solidarietà.
Un viaggio negli Usa che racchiude anche due elementi francescani: Bergoglio dialoga con la politica, come fece San Francesco che ha sempre voluto parlare con i potenti che governavano il mondo: pochi sanno che l'Assisiate ha scritto una Lettera ai Reggitori dei Popoli invitandoli a pensare secondo il cuore di Dio per vivere una chiara gerarchia di valori.
Un quarto elemento che caratterizza questo decimo viaggio è l'attenzione del papa agli ultimi, ai deboli, ai bisognosi: anche in Usa con l'affamato, il carcerato, l'emarginato. Con loro. Tra di loro. Francesco desidera incontrare queste persone. E dietro c'è il vero messaggio: una società non si può dire pienamente tale, finché non riesce a svolgere un'azione di inclusione sociale. E' quello che il papa dirà a un'America presa dal pragmatismo e dal consumismo, ma ancora bisognosa di questo fondamentale aspetto. Se il ponte tra Cuba e gli Usa è stato "edificato" con la partenza e l'atterraggio dell'aereo papale, ora si tratta di costruire altri ponti: quelli dei ricchi che trovano una ragione di vita anche accanto ai poveri. Perché per papa Francesco l'altro non è un problema, ma la soluzione.
Segui Padre Enzo Fortunato su Twitter: www.twitter.com/francescoassisi
Nessun commento:
Posta un commento