La riforma è a portata di mano. Facciamo chiarezza in 5 punti
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Il dibattito sulla riforma costituzionale rischia di diventare incomprensibile per i cittadini se si aggroviglia su termini tecnici. Facciamo chiarezza. C'è un obiettivo comune a tutto il Pd e ad altre forze politiche: superare il bicameralismo paritario.
Vi sono 5 punti sui quali la minoranza Pd chiede delle modifiche. Secondo alcuni esponenti che sostengono a spada tratta il ddl Boschi, la questione di fondo è la seguente: se i 95 consiglieri e sindaci sono eletti al Senato dai cittadini si tratterebbe di un attacco all'impianto complessivo; se invece sono eletti con trattative interne ai consigli regionali e con un minimo di consensi, il valore della riforma è salvo. La Toscana ha 40 consiglieri e 3,7 milioni di residenti; la Lombardia presenta 80 consiglieri e 10 milioni di cittadini; la Campania si attesta su 60 consiglieri a fronte di 5,8 milioni di residenti. Perché si vuole privare milioni di cittadini del potere di decidere chi farà il senatore-consigliere?
Il futuro Senato avrà compiti diversi e in minor numero rispetto ad oggi, ma dovrà svolgere funzioni di garanzia e equilibrio. Deve eleggere in modo autonomo due giudici della Corte Costituzionale e non può lasciare - di fatto - alla sola maggioranza politica della Camera oppure ad un veto perenne delle opposizioni quella del presidente della Repubblica. Nelle dichiarazioni pubbliche si dice che su questo c'è accordo nel Pd. Noi non lo conosciamo.
Nel sostenere la validità del Ddl Boschi si dice che finalmente nasce il Senato delle autonomie. Siamo d'accordo, mi batto per questo obiettivo fin da quando ero presidente di Regione. Chiedo però: cosa hanno a che vedere con il Senato delle Regioni i senatori a vita? Al tempo stesso si svuotano le Regioni di tutte le principali competenze, andando ben oltre la necessaria razionalizzazione della riforma del 2001. Si vuole forse il Senato delle Autonomie superflue?
Infine, perché dopo aver ridotto il Senato a 100 componenti - su iniziativa della minoranza, il testo del governo ne prevedeva 150 - non si riduce anche il numero dei deputati? 500 sarebbero più che sufficienti e garantirebbero un maggiore equilibrio tra le due camere.
Anziché inondare il dibattito di sola propaganda, si rifletta su questi punti. Abbiamo a portata di mano una buona riforma, che potrebbe essere approvata in Senato nel giro di un paio di settimane e con ampio consenso.
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