lunedì 21 settembre 2015

Toti e Mai anticipano la caccia al cinghiale in assenza di tutela e privi di polizia provinciale.Fermiamoli.Elezioni subito a casa la giunta di incapaci

Apertura anticipata della caccia al cinghiale, l'ENPA: "Regione Liguria, Vergogna!"

L'Ente Nazionale Protezione Animali invita "gli indifesi frequentatori delle campagne di indossare il giubbotto riflettente in dotazione all’auto o addirittura uno antiproiettile scrivendo sopra la frase di protesta"

Apertura anticipata della caccia al cinghiale in Liguria, lo ha deciso la Regione eda domani domenica 20 settembre in Liguria avrà inizio la caccia al cinghiale nelle zone consentite e si chiuderà il prossimo 20 dicembre. Ad attaccare il provvedimento l'Ente Nazionale Protezione Animali di Savona: "Regione Liguria, Vergogna!". 
Dall'Enpa affermano:
Può accadere di tutto in Liguria ma l’apertura della caccia è sacra, naturalmente solo per politici e cacciatori. Così, pur sapendo che una moltitudine di cercatori di funghi invaderanno i boschi ancora oscurati dal fogliame, domenica 20 settembre un esercito di cacciatori armati farà fuoco contro la fauna selvatica con il rischio concreto di colpire escursionisti e fungaioli colpevoli di voler godere pacificamente della natura.
La Protezione Animali savonese suggerisce agli indifesi frequentatori delle campagne di indossare il giubbotto riflettente in dotazione all’auto o addirittura uno antiproiettile, magari scrivendovi sopra, per protesta come dichiarano che faranno molti cercatori/animalisti: “Regione Liguria, Vergogna!”.
La caccia aprirà domenica alla fauna stanziale (e mercoledì e sabato) a lepri, pernici rosse, starne e fagiani ed alla migratoria, da appostamento tre giorni settimanali a scelta, a colombacci, tordi bottaccio, germani reale, gallinelle d’acqua, folaghe, pavoncelle e beccaccini; e dal 1° ottobre a buona parte della rimanente fauna migratoria non protetta ed al cinghiale e da novembre anche a 230 maschi di daino.
Particolarmente disgustosa l’apertura a pernici rosse e starne, rispettivamente 1650 e 350 capi, malgrado si tratti di specie in notevole rarefazione in provincia. L’unico dato confortante è che i cacciatori savonesi, ma anche liguri ed italiani, sono in netto e continuo calo ed invecchiamento da 30 anni; ora i savonesi sono meno di cinquemila ma negli ultimi vent’anni hanno ucciso complessivamente  oltre 7 milioni di animali selvatici, 700.000 soggetti stanziali e 6.300.000 animali migratori.
A vigilare, assieme agli altri organi di controllo, alcuni però in fase di “ristrutturazione” come la Guardia Forestale e la Polizia Provinciale, ci saranno anche le guardie zoofile volontarie dell’ENPA, con tutti i limiti loro imposti da una legislazione filo venatoria che, con lo scopo politico di proteggere vergognosamente i cacciatori, nella pratica favorisce il bracconaggio.

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