lunedì 2 ottobre 2017

mercato,mercato


                                                                           AL MERCATO,AL MERCATO

In pochi giorni la neo assessora già comunista, poi socialista ed ora leghista: Maria Zunato ha segnato un “bellissimo 2-0” rinviando sia il regolamento del mercato civico che la nuova suddivisione di quello del lunedì.
Noi Verdi vorremmo intervenire su questo secondo punto poiche’ a noi risulta che la suddivisione fosse stata concordata dall’allora assessore Romagnoli con le OO.SS. dei commercianti e che la cosa godesse di un consenso abbastanza largo invece la dott.ssa Zunato, di cui aspettiamo sempre le linee di indirizzo del suo “Patto per il Lavoro”, ha bloccato tutto perche’ bisogna applicare la legge Minniti e la circolare Gabrielli.
Considerato che le predette disposizioni sono in vigore della scorsa estate ci poniamo alcune domande:
1)      L’intervento dell’assessora Zunato significa che prima queste disposizioni non sono state considerate?
Se questa ipotesi fosse vera evidentemente bisognerebbe rimuovere l’intera struttura burocratica dell’ufficio commercio oltre all’assessora incaricata oggi dirottata ai servizi sociali o meglio ancora
2)      La Sindaca non ha nulla da dire sul tema? Ella non sa dove si dovrebbe dirottare il mercato ?Ella ha verificato con collaboratrici o collaboratori la fattibilità anche del precedente progetto?
Se i motivi sono invece altri o anche si confermassero questi l’assessora Romagnoli non ha nulla da dire? I Sindacati a tutela di lavoratrici e lavoratori dell’ufficio commercio comunale? La Sindaca non ritiene di dire qualcosa fra una inaugurazione e un saluto, che distribuisce quotidianamente.
Se invece tutto è una iniziativa personale della dott.ssa Zunato allora perche’ la Sindaca non si impone portando l’assetto del nuovo mercato nelle sedi competenti togliendo la delega all’interessata?
Noi Verdi crediamo solo che questa situazione sia purtroppo l’ennesima espressione di una profonda incapacità di decidere profusa da una Giunta ,che è divisa fortemente al proprio interno e a cui diamo un caldo consiglio: è meglio dare dignitose dimissioni che vivacchiare male  per altri quattro anni.
Danilo Bruno

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