venerdì 28 novembre 2014

Renzo Piano e il rammendo delle periferie

La crociata di Renzo Piano per le periferie italiane. Presentati oggi i progetti del gruppo G124 per Roma, Catania e Torino, ve li raccontiamo qui


La rivista del gruppo G124 (foto Silvia Manzari)
Un anno fa quando Renzo Piano annunciò di voler usare il suo stipendio da senatore per sovvenzionare il lavoro di sei giovani architetti attivando un gruppo di lavoro sulle periferie italiane le aspettative erano alte. Dopo 365 giorni di lavoro il gruppo G124 (il nome riprende il numero dell’ufficio di Piano a Palazzo Giustiniani) presenta tre progetti portati avanti nelle periferie di Roma, Torino e Catania. L’occasione è la conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Giustiniani oggi, introdotta dal Presidente Grasso, a cui è intervenuto anche il ministro Dario Franceschini. “La vera scommessa di questi anni sarà trasformare le periferie in città, urbanizzarle, non costruirne di nuove. Le periferie sono le città del futuro per questo non é un’idea troppo strana occuparsene. Sembrano deserti affettivi, ma bisogna cercare di scoprire la loro bellezza nascosta” racconta Piano prima di lasciare la parola ai giovani progettisti.
Roberto Corbia, Eloisa Susanna, Michele Bondanelli, Federica Ravazzi, Francesco Lorenzi e Roberta Pastore, coordinati dai tutor Massimo Alvisi, Mario Cucinella e Maurizio Milan, hanno lavorato sul Viadotto dei Presidenti a nord-est di Roma, sulla Borgata Vittoria a Torino e sul quartiere Librino di Catania. Micro-progetti con micro-finanziamenti per lasciare una piccola traccia sul territorio, un seme che, si spera, possa trovare terreno fertile nella comunità.
A supporto di questa crociata di Piano sul “rammendo” delle periferie uscirà oggi in edicola (gratuitamente con il Sole 24 Ore) il magazine Periferie con una prefazione del Presidente Napolitano. Nel primo numero, oltre ai tre progetti, ci saranno i contributi degli esperti che hanno partecipato al tavolo di lavoro come Paolo Crepet, Fulvio Irace, Mario Abis, Stefano Bucci e Gian Antonio Stella. Commentando i progetti Piano conclude: “lo so che il rammendo non é spettacolare, la prossima volta prometto che i progetti lo saranno di più, ma bisogna accendere le coscienze. Vogliamo scovare le scintille di energie nelle periferie e lavorare su questo. E’ un lavoro lungo, lento, una maratona”.
- Zaira Magliozzi

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