lunedì 1 dicembre 2014

invece di pensare alla salute...

ARTICOLO N° 278574 DEL 01/12/2014 - 17:45

Tirreno Power gioca la sua carta: ai Comuni, all’Asl e ai Ministeri una relazione di parte che critica la consulenza dei pm

Tirreno Power operazione trasparenza
Vado L. La strada verso il rinnovo anticipato dell’AIA per la centrale di Vado Ligure, nelle scorse settimane, si è fatta sempre più in salita e così l’azienda ha deciso di sferrare un contrattacco. Alla luce dei recenti pareri sanitari di Asl 2 Savonese e Ministero della Salute, sulla base dei quali anche gli enti locali (Regione, Comuni e Provincia) hanno fatto marcia indietro, Tirreno Power si gioca la carta di una relazione che analizza il lavoro dei periti nominati dai magistrati.
Un documento, redatto nel febbraio scorso da un consulente tecnico dell’azienda, il professor Domenico Cavallo, docente di Medicina del Lavoro presso l’Università dell’Insubria, attraverso il quale si espongono le criticità riscontrate nel lavoro dei consulenti della Procura (i dottori Paolo Franceschi, Stefano Scarselli e Paolo Crosignani). Visto che i recenti pareri sanitari negativi sulla centrale prendono le mosse proprio dalla consulenza dell’accusa, l’azienda ha quindi deciso di inviare ai sindaci di Vado e Quiliano, all’Asl, ma anche al Ministero dell’Ambiente e a quello della Salute, la relazione del Prof. Cavallo che, di fatto, non condivide le conclusioni alle quali sono arrivati i periti nominati dai pm.
La relazione finora era stata depositata soltanto in Procura, ma visto l’andamento della conferenza dei servizi, l’azienda ha probabilmente ritenuto che fosse arrivato il momento di trasmetterla (come “supporto informativo”) anche agli enti locali e ai Ministeri. Così stamattina ha inoltrato la documentazione che, oltre alle “note critiche” sulle perizie, contiene anche i due documenti redatti dall’Ist di Genova, e datati rispettivamente 9 luglio e 24 novembre, nei quali viene fatta una valutazione dell’Analisi Epidemiologica redatta per stimare l’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico attribuibile alle emissioni prodotte dalla centrale di Vado Ligure.
Documenti che indicano una serie di “limiti” riscontrati nella consulenza della Procura (proprio questi pareri discordanti dovrebbero essere stati oggetto dell’audizione di venerdì scorso a palazzo di Giustizia alla presenza dei periti). In particolare, in quello datato novembre, dell’Ist, in riferimento proprio alla consulenza dell’accusa, scrivono: “si tratta di un documento molto debole sul piano tecnico e che non permette di trarre alcuna conclusione, né in senso positivo né in senso negativo, sugli effetti sanitari delle attività della centrale a carbone Tirreno Power di Vado.
Per quanto riguarda invece il lavoro del Professor Cavallo, si legge che “gli elementi di critica nei confronti dello studio dei Dr. Crosignani e Dr.Franceschi sono: la definizione delle soglie di esposizione agli indicatori di inquinanti; la definizione dell’area geografica a rischio, e di conseguenza delle esposizioni dei diversi soggetti; l’elenco delle malattie considerate, in particolare quelle respiratorie nei bambini che riconoscono cause principali infettive”.
A proposito invece della consulenza del Dottor Scarselli invece, nelle conclusioni, il consulente tecnico di Tirreno Power scrive che “appare del tutto chiaro ed evidente il ‘bias’ (errore sistematico) che si andrebbe ad introdurre se fossero considerate le prime anziché le seconde stime rese disponibili dal Dott. Scarselli. La valutazione dell’esposizione ottenuta con ‘stime matematiche’ poco chiare e non suffragate da test di robustezza e sensitività del modello non può essere accettata in virtù dei macroscopici errori che si ottengono in questo modo”.
Tesi che, ovviamente, si contrappongono a quelle contenute nella consulenza della Procura sulla quale si basano gli ultimi pareri sanitari. La scelta di farle conoscere a chi si sta occupando del rinnovo anticipato dell’AIA per la centrale, e di conseguenza del futuro dell’impianto di Vado Ligure, non è certamente casuale. Chissà se la mossa dell’azienda potrà rimescolare ancora una volta le carte in vista della conferenza dei servizi fissata per giovedì a Roma.

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