Care e cari ,
vi inviamo una nostra urgente nota, dopo la decisione di Green Italia con la quale ci viene comunicato di sospendere il processo di unificazione. Qui di seguito potete leggere la nostra risposta. Vi alleghiamo anche la lettera di Green Italia.
In ragione della decisione di Green Italia il nostro congresso del 14 marzo non si potrà più svolgere perché non dovremo più approvare le modifiche statutarie necessarie per realizzare il processo di unificazione. Conseguentemente le assemblee provinciali convocate non sono chiamate ad eleggere i delegati nazionali.
Pensiamo comunque che sia necessaria mantenere la data del 14 di marzo come data per la convocazione del consiglio federale nazionale aperto a tutti i Verdi e militanti. Dobbiamo trasformare la data del 14 marzo come un giorno di discussione per approvare proposte di rilancio politico dei Verdi
Vogliamo cominciare ad aprire una riflessione collettiva sulla necessità di poter anticipare il congresso nazionale dei Verdi subito dopo le elezioni regionali, per rilanciare i Verdi sul piano politico. Su come e con quale proposte ne discuteremo insieme, ma riteniamo che sia necessario valorizzare al nostro interno e anche fuori le migliori risorse per preparare le condizioni del rilancio dell'ecologismo politico in Italia. E' un momento difficile ma dobbiamo lavorare al nostro interno per rendere ancor più coesa la nostra unità interna e concentrarci per le prossime elezioni amministrative e regionali.
Dobbiamo essere forti e tenaci..
Un abbraccio
ps. vi chiediamo di informare di quanto accaduto tutte le realtà territoriali verdi
Angelo Bonelli e Luana Zanella. i coportavoce
Questa è la nostra lettera di risposta a Green Italia. Nella parte Finale c'è la lettera di Green Italia con la quale ci comunica la sospensione del processo di unificazione.
Cara Annalisa e caro Oliviero,
e cari/e amici/amiche della Direzione di Green Italia,
siamo molto dispiaciuti per l’esito della vostra consultazione, che non consideriamo purtroppo una buona notizia per l’ambientalismo e l’ecologismo politico italiano.
Vi dobbiamo alcune risposte in relazione alle motivazioni da voi poste, che hanno portato alla vostra decisione di rinviare il formale processo di aggregazione tra i Verdi e Green Italia.
Sostenere che, da una parte, i Verdi, vi sia la continuità e, dall’altra, Green Italia, vi sia la discontinuità è sbagliato e non corrisponde al vero.
Nel nostro esecutivo come nella vostra direzione (e così pure nel nostro Consiglio federale e nella vostra Assemblea dei 100) vi è la presenza di personalità importanti dell’ambientalismo e dell’ecologismo politico, che hanno ricoperto incarichi di europarlamentari,deputati,senatori,consiglieri regionali e assessori, i quali per molti anni hanno svolto quelle funzioni e oggettivamente, nonostante il loro indiscutibile valore, rappresentano una continuità con il passato. Ma nel nostro esecutivo come nella vostra direzione (e così pure nel nostro Consiglio federale e nella vostra Assemblea dei 100) esistono anche giovani e nuove energie. Non corrisponde al vero, e quindi è una vostra errata valutazione, che, per questioni di maggioranze interne ai Verdi, non si sia riusciti ad andare oltre all’attuale struttura e composizione dei Verdi.
I Verdi italiani, sia maggioranza che minoranza, erano e sono concordi nell’arrivare al processo di unificazione, e questo è avvenuto attraverso un ampio dibattito, pubbluico e alla luce del sole. Ad esempio, la proposta di affiancare esecutivo e direzione dei Verdi (e così pure Consiglio federale e Assemblea dei 100) viene dalla necessità, da voi posta, di avere un accordo consensuale ( ovvero senza votazioni ) sull’elezione del gruppo dirigente in questa fase di transizione. L’accordo consensuale lo ritenevamo giusto, perché andava evitato qualsiasi tentativo egemonico da parte di chi è più organizzato nello svolgimento dell’Assemblea congressuale. In caso contrario avremmo dovuto votare e non sarebbe stato un bene, perché il rischio sarebbe stato quello di comprimere spazi politici a favore di un soggetto prevalente sul piano numerico. La scelta è stata dunque quella di trovare un equilibrio paritario. Da qui la proposta di affiancare gli organismi dirigenti. Pensiamo che questa scelta di responsabilità avrebbe dovuto essere apprezzata, e ci dispiace che invece non sia stata colta la nostra grande apertura e disponibilità. La nostra disponibilità al processo di unificazione con Green Italia è stata caratterizzata in quest’ultimo anno dalla massima apertura ad andare oltre i Verdi e dalla massima disponibilità nelle decisioni politiche da assumere.
L’iniziativa politico–giudiziaria (dal Quirinale fino alla Cassazione) dei Verdi nel riuscire ad avere l’esenzione dalla raccolta delle firme per le elezioni europee del 2014 ha portato tutti i Verdi (maggioranza e minoranza) a esprimere la massima apertura nel rapporto con Green Italia, senza ruoli egemonici di sorta.Il simbolo che è stato di comune accordo individuato si è caratterizzato in radicale discontinuità con il simbolo storico dei Verdi. La composizione delle liste per le elezioni eurpee è stata un’ulteriore dimostrazione della nostra volontà di perseguire l’obiettivo di aggregarci e mescolarci con rispetto e senza alcuna egemonia, a tal punto che, nell’individuazione dei cinque capilista, tre sono stati scelti da Green Italia e solo due dai Verdi. Inoltre nessun dirigente dei Verdi, che avesse avuto incarichi parlamentari o altro, è stato candidato come capolista, optando da parte nostra per due figure esterne come Syusy Blady, al Nord-Est, e Vincenzo Fornaro, al Sud.
Riteniamo opportuno ricordare questi aspetti, perché noi Verdi rimaniamo fortemente determinati a dare una prospettiva politica forte all’ecologismo politico italiano e possiamo confermarvi che dentro la Federazione dei Verdi c’era e c’è una forte volontà a perseguire questo obiettivo.
Per le ragioni qui esposte riteniamo davvero errata la vostra valutazione e avremmo comunque preferito un incontro diretto, da noi proposto più volte ma non accolto da voi, per trovare comuni percorsi praticabili, invece dello scambio di e-mail, che, come purtroppo sta accadendo, rendono più difficile e complicato individuare soluzioni adeguate, che avrebbero potuto essere trovate.
Inoltre, tutte le vostre richieste - che riguardavano la denominazione del simbolo e del soggetto politico nella fase di transizione (Green Italia Verdi Europei ),il tesseramento (ovvero una lettera di riconferma delle adesioni dopo l’assemblea del 15 marzo ), i due co-portavoce - sono state da noi accolte. Ecco perché la nostra amarezza è forte, perché riteniamo che, rispetto alla vostre richieste, tutte accolte, ci fossero le condizioni per chiudere il processo ed andare all’assemblea comune del 15 marzo, preceduta appositamente da una Assemblea federale statutaria dei Verdi.
A questo proposito, riteniamo davvero poco responsabile non aver valutato, da parte vostra, questo aspetto, che vi era ampiamente noto ed era doveroso da parte nostra affrontare, per rendere credibile ed effettiva la nostra decisione e determinazione politica. Abbiamo infatti tenuto un intero Consiglio federale nazionale già il 31 gennaio 2015 a Roma, per indire l’Assemblea statutaria del 14 marzo 2015 e abbiamo convocato decine di Assemblee provinciali per l’approvazione del processo politico e l’elezione dei delegati per il 14 marzo, oltre che per promuovere la partecipazione degli iscritti alla successiva Assemblea del 15 marzo. Abbiamo anche fatto approvare da singole regioni ulteriori e diverse proposte statutarie, per rendere concretamente praticabili le risposte positive date alle vostre tre richieste, avendo voi ritenuto inadeguate le decisioni in proposito assunte dal Consiglio federale nazionale. Forse non vi sfuggirà l’impatto che avrà in questi giorni la necessaria revoca di tutto questo in una formazione politica che si stava impegnando ad ogni livello per il comune obiettivo da raggiungere il 15 marzo 2015. Siamo costretti ad annullare il congresso nazionale già convocato e a far annullare tutte le assemblee provinciali che a partire da domani erano state convocate.
Una riflessione ulteriore e una risposta puntuale è da parte nostra necessaria sulla vicenda specifica che riguarda la posizione di Fabio Granata rispetto al candidato sindaco Marco Stella, da lui sostenuto ad Augusta. Su Fabio Granata teniamo a precisare che non è stato posto nessun veto “ad personam“. Sarebbe stato folle da parte nostra, dopo un anno e mezzo di lavoro comune porre oggi un veto o una incompatibilità politica. Il problema specifico per noi è molto serio e rimane aperto e non risolto, indipendentemente dal rinvio del nostro processo politico di convergenza e di aggregazione. Veniamo ai fatti.
Come è ben noto ad alcuni di voi, il convegno sulle aree industriali che si è svolto ad Augusta il 27 settembre 2014 è stato anche l’occasione per presentare la candidatura a sindaco di Augusta di Marco Stella. Marco Stella era già stato negli anni precedenti candidato a sindaco di Augusta per il Pdl. Nel convegno del 27 settembre 2014 - come ricorda chi c’era e come è dimostrato dalla documentazione fotografica e televisiva - erano stati appaiati dei grossi manifesti con il simbolo “Cambia Augusta Marco Stella sindaco“ a quelli di “Green Italia-Verdi Europei”. Nei giorni precedenti e successivi al convegno, su vari giornali era stata riportata la candidatura di Marco Stella a sindaco di Augusta come sostenuta da Green Italia-Verdi Europei, decisione mai concordata con nessuno. Ma non è questo il punto.
Il nome di Marco Stella compare nei verbali d’informazione e d’interrogatorio della DDA ( Direzione distrettuale antimafia) e del Ministero dell’Interno, perché nella precedente campagna elettorale egli era andato a trovare a casa un mafioso che si trovava agli arresti domiciliari. Sempre Marco Stella viene citato dai ROS , con prove foto-documentali, per aver incontrato nel 2008 il boss mafioso Sergio Ortisi, reggente della mafia siracusana. Sempre a Marco Stella vengono fatti addebiti forti da parte del mafioso Gimmi Blandino che noi non intendiamo discutere qui, perché non compete alla politica.
Nei primi giorni di ottobre del 2014 in una riunione, intenzionalmente informale e riservata, svoltasi a Roma, noi Verdi avevamo subito informato esponenti della direzione di Green Italia, compreso Fabio Granata, del problema sopra descritto. Nella riunione, molto tesa, avevamo chiesto una presa di distanza pubblica dalla candidatura di Marco Stella, perché la sua candidatura era stata pubblicamente presentata, come ricordato sopra, con tanto di manifesti, nel convegno del 27 settembre 2014 e annunciata su vari giornali come sostenuta da Green Italia Verdi Europei. Non è stato possibile fare un comune comunicato di presa di distanza, perché Green Italia ha deciso diversamente. I Verdi, invece hanno prodotto, dopo aver inutilmente proposto un comunicato congiunto, una loro nota molto asettica (e priva di riferimenti agli aspetti giudiziari) in cui si comunicava che Marco Stella non era il candidato dei Verdi. Questa nostra decisione ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte di Fabio Granata, che ancora oggi non comprendiamo. Fabio Granata nonostante i nostri rilievi ha ritenuto di dover continuare a sostenere partecipando ad iniziative la candidatura di Marco Stella a sindaco di Augusta. I nostri interrogativi sono i seguenti: perché Marco Stella frequentava due noti mafiosi, andando anche a trovare a casa uno di loro, agli arresti domiciliari? Perché, di fronte alla necessità di fare chiarezza sul piano politico, non si è assunta la decisione di fare un comunicato pubblico di presa di distanza, considerato che il sostegno a Stella era pubblico?
Questi sono aspetti di trasparenza per noi fondamentali e dirimenti, per costruire un soggetto politico che deve portarci a condividere valori comuni. Ma in questo caso non c’è e non c’è stata né chiarezza né trasparenza. C’è un aspetto etico fondamentale per noi, perché non riteniamo normale avere confidenzialità con esponenti mafiosi. L’aver rifiutato, ieri come oggi, di fare un comunicato di presa di distanza dalla candidatura di Marco Stella è per noi un fatto non sostenibile. Non è assolutamente in discussione l’integrità morale e politica di Fabio Granata, bensì l’assenza della volontà politica di far chiarezza pubblicamente sulla questione da noi posta più volte in questi mesi.
Siamo d’accordo con voi che dobbiamo lavorare nei prossimi giorni, non solo mesi, per elaborare una nuova proposta politica. Noi pensiamo ad esempio che sia urgente federare in Italia dal basso tutte le realtà civiche che a vario titolo si occupano di ecologia, ambientalismo, diritti, lavoro, democrazia e legalità, al fine di costruire uno spazio politico importante per l’ecologismo politico .
Siamo quindi pronti da subito a concordare con voi, e poi costruire insieme, iniziative specifiche dal punto di vista politico e programmatico, a partire dalla proposta dell’evento estivo “Summer School”.
Angelo Bonelli e Luana Zanella – coportavoce dei Verdi italiani
La lettera di Green Italia.Cari Luana e Angelo,Vi ringraziamo della vostra nota, che riporta le decisioni dell'esecutivo dei verdi.La Direzione di Green Italia, dopo aver avviato una consultazione fra i suoi membri sull'insieme del processo in corso, considera che dati le ultime proposte e l'andamento generale della discussione non vi siano in questo momento le condizioni più appropriate per passare da una fattiva collaborazione a una aggregazione formale e organica; è necessario, perciò, rinviare l’auspicato completamento di tale processo, impegnandosi tutti nei prossimi mesi per renderlo più adeguato al nostro comune obiettivo che è quello di ridare visibilità e rappresentanza al punto di vista ecologico nella politica italiana.Tra le ragioni principali da cui è nata Green Italia, vi era l'ambizione,condivisa con molti Verdi italiani, di dare una forte segnale di discontinuità con la attuale rappresentanza politica ecologista e di creare un soggetto politico davvero nuovo, dal punto di vista politico oltre che formale, in grado di raccogliere nuove adesioni ed energie.Ci pare che, per ragioni molto comprensibili, le maggioranze interne ai Verdi non permettano in questo momento di andare al di là di un mero allargamento della attuale struttura e composizione della Federazione dei Verdi, cosa che per la Direzione di GI non è soddisfacente. Inoltre consideriamo non ricevibile qualsiasi veto “ad personam" per qualsiasi membro della Direzione di Green Italia.Noi rimaniamo convinti che vi sia In Italia uno spazio di rappresentanza politica molto più ampio dell'attuale per la nostra “impresa”, uno spazio che va naturalmente inserito nella grande famiglia dell'ambientalismo europeo.Questa battuta d'arresto deve essere usata nei prossimi mesi per elaborare una nuova proposta, politica e al tempo stesso organizzativa in grado di rispondere alle esigenze reciproche, ma soprattutto per rilanciare in Italia e in ogni territorio un’iniziativa politica ecologista.Vi proponiamo perciò di continuare a lavorare insieme su priorità comuni e ad allargare al massimo la visibilità e la pertinenza dei nostri interventi; al tempo stesso confermiamo la piena disponibilità a collaborare con la Federazione dei Verdi in singole iniziative e nelle occasioni elettorali, primi fra tutti il prossimo appuntamento a Venezia o la proposta di un evento estivo (“Summer School”) da presentare alla Fondazione Verde europea.Oliviero AlottoAnnalisa Corrado
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