giovedì 26 marzo 2015

appello contro l'eccessivo sfruttamento dei corsi d'acqua


Cari tutti,
di seguito trovate una nota di aggiornamento inviata da Lucia Ruffato e Giovanna Deppi a nome dei promotori dell’APPELLO NAZIONALE PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA DALL’ECCESSO DI SFRUTTAMENTO IDROELETTRICO (http://awsassets.wwfit.panda.org/downloads/appellonazionaleidroelettrico.pdf), sottoscritto anche dal WWF Italia,in merito alla procedura EU – PILOT 6001/14/ENVI che è stata aperta nei confronti dell’Italia a seguito di ricorsi presentati per la mancata applicazione della direttiva quadro Acque.
Purtroppo gli stessi puntuali rilievi sulla diffusione degli impianti idroelettrici potrebbero essere fatti sull’attività dell’Unità di Missione “Italia Sicura” promossa l’estate scorsa dal Governo  (http://italiasicura.governo.it/site/home.html) e che abbiamo già avuto modo di stigmatizzare nei documenti diffusi a ottobre e novembre scorsi: “Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici. Ripartire da Genova (Dossier WWF)” e “Danzando sotto la pioggia” (http://www.wwf.it/il_pianeta/impatti_ambientali/acqua/)
Approfitto anche per segnalare che sto partecipando a due Gruppi di lavoro promossi dal Ministero dell’Ambiente:
1)     il primo  per la predisposizione di un DPCM recante criteri e modalità di assegnazione delle risorse destinate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico all’interno del quale sono stati ripresi e sviluppati diversi  temi che come WWF stiamo portando avanti da anni: tutela e recupero degli ecosistemi e della biodiversità,  infrastrutture verdi,  servizi ecosistemici (vedi pag.6, 8) legati, inoltre, all’applicazione delle direttive Acque (2000/60/CE) e Alluvioni (2007/60/CE). La notizia come  è ancora riservata perché il DPCM è ancora in discussione e per questo è importante recuperarlo appena esce per dargli la miglior diffusione  (pdf allegato) 
2)     il secondo gruppo di lavoro è sui Contratti di fiume e il risultato sarà un documento sulla “Definizione e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume” nel quale sono stati inseriti diversi criteri contenuti in un nostro documento del 2011 e che, spero, rendano più cogenti ed efficaci questi strumenti di partecipazione pubblica nell’ambito dell’applicazione delle direttive europee Acque e Alluvioni.
Si tratta di due provvedimenti che, appena saranno confermati,  potranno  creare maggiori opportunità per agire in modo diverso sul territorio (anche in relazione all’adattamento dei cambiamenti climatici) e che mi auguro possano trovare anche nella nostra rete, ancora molto attiva su questi temi, un valido punto di riferimento

Di seguito la nota di aggiornamento di Lucia Ruffato e Giovanna Deppi
  
20 marzo 2015
OGGETTO: procedura europea EU-PILOT 6001/14/ ENVI a seguito dei ricorsi presentati all’Europa sul tema della mancata applicazione delle Direttive Europee riguardo ai corpi idrici e idroelettrico.
  
Cari sottoscrittori dell’Appello,
  
Nell’ambito della procedura in oggetto, nel marzo del 2014 la Commissione Europea aveva chiesto alle Autorità Italiane una serie di spiegazioni e chiarimenti supplementari. Non avendo evidentemente ritenute soddisfacenti le risposte fornite, in data 19 dicembre 2014 ha sottoposto alle medesime autorità ulteriore richiesta di informazioni relative all’applicazione delle Direttive ACQUA, HABITAT e VIA in relazione alle autorizzazioni agli impianti idroelettrici, a cui l’Italia era tenuta a rispondere entro il primo marzo 2015.
Recependo appieno i nostri ricorsi, le lacune evidenziate dal documento europeo e le richieste di chiarimento avanzate hanno riguardato:
GOVERNANCE:
· mancanza di coordinamento delle informazioni a livello nazionale
· dispersione delle competenze
· ruolo non chiaro dell’Autorità di Bacino
· mancanza di misure omogenee e di trasferimento di informazioni tra i vari soggetti (Province, Regioni, Stato)
· mancanza, nell’esame delle richieste, di un’analisi a scala di bacino al fine di assicurare il non deterioramento o il raggiungimento dello stato “buono” dei corpi idrici
· nel rilevare che il nostro paese sembra aver dato preminenza alla Direttiva energia rispetto alle altre, ribadisce l’obbligo di attuare tutte e quattro  le Direttive
· mancanza di un data base delle richieste a livello di bacino o di distretto, con conseguente difficoltà di definire gli impatti cumulativi e il bilancio idrico
· mancanza di programmazione degli interventi di derivazione idroelettrica 
· mancanza della conoscenza dello stato dei corpi idrici all’interno dei bacini
DMV:
· chiede come sia possibile che l’attuale DMV, così come concepito, possa garantire il raggiungimento degli obiettivi di qualità della Direttiva nonché della conservazione dei siti di Natura 2000
· chiede quali sono le modalità dei controlli sul rilascio del DMV
· chiede chiarimenti sulle sanzioni in caso di mancato rispetto
DIRETTIVA QUADRO ACQUA
· rileva che l’art 4.7 della Direttiva quadro acque ad oggi IN ITALIA non è mai stato utilizzato
· richiama all’obbligo, in linea con il principio di precauzione, di applicare l’art 4.7 anche sui corpi idrici non tipizzati (di solito quelli con bacino inferiore ai 10 km2)
· censura l’esclusione dalla VIA di una serie di progetti (es: su corpi idrici di stato insufficiente o scarso)
· nel rilevare che le Autorità Italiane lasciano intendere che considerano il requisito di interesse pubblico sempre rispettato nel caso di opere idroelettriche, chiede  di spiegare come viene valutata questa condizione
· chiede come viene giustificato il fatto che impianti di capacità inferiore ai 200 kW vengano ritenuti ininfluenti dalle autorità italiane sullo stato dei corpi idrici
DIRETTIVA VIA
· richiama procedura di infrazione 2009/2086 sul mancato rispetto della Direttiva VIA (esclusione automatica dalla VIA in base alla soglia dimensionale)
DIRETTIVA HABITAT
· chiede di chiarire come vengono applicati gli art. 6.1 e 6.4 della Direttiva Habitat
Probabilmente anche in seguito a questo documento, inviato a tutte le Regioni e Autorità di Bacino, in molte Regioni (es: Veneto) le procedure autorizzative dei progetti non sottoposti a VIA sono state temporaneamente sospese in attesa di disposizioni statali o regionali. Non sappiamo quali siano state le risposte fornite all’Europa dalle nostre autorità, ma dubitiamo fortemente che possano essere state esaustive e soddisfacenti, e riteniamo che ci siano tutti i presupposti per una procedura di infrazione nel confronti dell’Italia. 
In questa fase, la consapevolezza che la procedura europea sta andando avanti in modo stringente potrà renderci tutti più forti nel chiedere alle nostre Regioni, o Province, di fermare ogni ulteriore autorizzazione in attesa di una messa in regola della normativa.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti e vi salutiamo cordialmente
Per i promotori dell’Appello nazionale
Lucia Ruffato
Giovanna Deppi

Andrea Agapito Ludovici
Responsabile Area "RETE E OASI"
Coordinatore "fiumi e acque"
WWF ITALIA ONLUS
02 83133223 fax 0283133202

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