La via Urbana contro il cambiamento climaticoby benicomuni |
di Rotafixa
E poi succede che via Urbana viene inserita tra i luoghi romani dove si celebra la simbolicaEarth Hour, iniziativa pluridecennale del Wwf (ancora co’ ‘sti panda ahò!, direbbe il furbissimo romano medio) per puntare l’attenzione sul cambiamento climatico dovuto alle attività antropiche, soprattutto quelle energivore. Il vicolo è in ottima compagnia: Colosseo, Campidoglio, Quirinale, Camera dei deputati, basilica di San Pietro, la moschea, la sinagoga. Robetta così.
Raccomandati? Certo, come no. Abbiamo dei santi così, in paradiso. Uh quanti. Oppureabbiamo sorpreso tutti, e non solo in Italia, per l’inedita - storica? ora non esageriamo eh - richiesta di pedonalizzazione dell’antico vicus Patricius, fino a qualche tempo fa stuprato da una dissennata pratica di mobilità di stampo californiano: una richiesta dal vastocome mi piace dire, cioé dalla cittadinanza attiva che non ha ruoli di vertice o decisionali.Non calata dall’alto, ma nascente dal basso.
Un inedito comune sentire che ha coinvolto sia chi passa la giornata al piano terra (esercenti e artigiani) sia chi vive nei piani superiori (gli attuali abitanti).
Sì, abbiamo sorpreso tutti con questa iniziativa. Che nella mia testa era il possibile inizio di un effetto domino, cosa che sta parzialmente avvenendo sia in questo piccolo borgo medievale chiamato Rione Monti, e sta facendo ragionare anche altre zone di città. L’intensa ramificazione informativa di questi anni ha esportato questa vicenda anche in altri luoghi d’Italia, e al momento in tanti guardano all’esito di questa storia, che ha assunto il valore di simbolo, quello della possibilità di non perdere l’ennesimo treno per ripulire lo Stivale dagli incistati vizi della mobilità motorizzata personale. Esagero? Forse.
O forse no: siamo tutti cresciuti con l’insegnamento degli adulti saggi che abbiamo incrociato nelle nostre esistenze, ovvero che l’esempio è più educativo di mille parole. Tutto sta a coglierlo e non restare alla finestra aspettando che qualche sindaco, mago o divinità cambi all’improvviso ciò che non ci piace, evitandoci ogni fatica di farlo in prima persona e in collegamento con gli altri. Un atteggiamento infantile, che degli adulti consapevoli non meritano di continuare ad adottare.
Intanto, sabato 28 marzo, ci vedremo per strada, illuminandola per un’ora con le candele di un laboratorio artigiano che opera qui, su via Urbana. E festeggeremo non solo la Terra ma anche questo piccolo e determinatissimo angoletto di mondo, in attesa che altri ci imitino.
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