domenica 29 marzo 2015

per il Salento in piazza con il ramoscello d'ulivo

o su Comune-info

In piazza, con il ramoscello d’ulivo

by Citta invisibile
ol
di Massimiliano Guerrieri
Abbiamo bisogno di vegliare sulla nostra storia. Siamo un popolo costantemente minacciato. Inchiodato nella gabbia delle nostre medesime paure. Sempre in allerta. In lotta permanente, contro le minacce manifeste e latenti.
Quella del disseccamento degli ulivi non è una fatalità della storia riservata a un manipolo di viventi in un lembo del Mediterraneo. È una storia tra le tante, una storia comune. È la storia che mette in relazione un’infinità di narrazioni apparentemente diverse, è il fil rougedei dannati della terra.
Noi, non siamo privilegiati rispetto agli altri sud. C’è un sud in ogni parte del mondo e ciascuno porta la sua dannazione.
Noi, siamo i nuovi anfratti di un sud da colonizzare. Merce da gestire, senza limitazioni. E, talvolta, prestati come animali nei combattimenti clandestini. In un clima sempre più emergenziale. Come legittimo arbitrio alla sospensione delle regole democratiche. Affidate ad un sedicente sapere tecnico-scientifico che non ammette diritto di parola. Il tutto, dentro una guerra dichiarata: la quarta guerra mondiale. La guerra dei mercati e del neoliberismo. Dell’egemonia del profitto e del pensiero unico omologante. Del denaro come unica chiave di lettura delle complessità. Degli schemi economici come medicine di ogni male. Le sole ricette accreditate per spiegare fenomeni sociali e ambientali.
In questo scenario, la sola unità possibile che possa favorire un’incrinatura di sistema è nell’essere sud consapevole di appartenere a un mondo in cui il nord rappresenta la speculazione della finanza, l’avarizia del capitale, la brama del potere. Dopo anni di sperimentazioni nei vari sud del mondo, anche noi, siamo divenuti congegno di un dispositivo funzionale alla creazione della loro ricchezza: un meccanismo, a tal punto diabolico, da trasformarci in rigattieri nella nostra stessa miseria.
Per questo credo che, difendere gli ulivi, oggi, significhi qualcosa in più di ciò che appare. Serve più informazione e più coscientizzazione, non possiamo fermarci a testimoniare azioni di dissenso davanti ad un dramma caduto dal cielo. Perché la spocchia con cui si tenta di blindare il dibattito intorno ad un manipolo di esperti accreditati dal potere, ad una politica asservita, ad un ristretto numero di associazioni di categoria e ad un giornalismo ammanicato è la cifra del fanatismo con cui avanzano gli affari di quel nord prima citato.
Nessun dubbio può essere ammesso di fronte alla parola di dio. Non puoi fare domandesulle cause perché bisogna fare in frettaNon puoi contestare il metodo perché bisogna agire prima che sia troppo tardi. Non puoi parlare perché non conti, non sai e non capisci. Nemmeno quando vorresti dire, pacatamente e con buon senso, attenzione, perchè una soluzione affrettata che mette in pericolo la salute di un milione di persone, che devasta il patrimonio ambientale e paesaggistico di un territorio è qualcosa che irreversibilmente potrebbe danneggiare il nostro futuro, dei nostri figli, delle prossime generazioni. A quel punto realizzi che la battaglia va oltre una fatalità caduta in terra salentina.
La storia comune non può che essere un ulivo che diventa cappello condiviso del dissenso di un’intera comunità che considera ogni albero un patrimonio collettivo dell’umanità, prima che risorsa economica da cui trarne profitto. Che guarda all’ulivo come simbolo di protezione delle biografie dei dannati: paravento dei senza voce,ombrello dei migranti, riparo degli sfruttati, uno scudo contro i sacerdoti della modernità, una corazza per un popolo che rivendica la dignità di esistere, di domandare, di decidere.
Per questo oggi sarò in piazza, con il ramoscello d’ulivo in mano elevato a simbolo di resistenza, contro lo sradicamento selvaggio, contro l’uso indiscriminato dei veleni, dalla parte di chi griderà #difendiAMOgliulivi.
Perché, difenderli, significa soprattutto custodire tutti i volumi di un’antica e sterminata biblioteca comune.


APPUNTAMENTO
Tutti in piazza per difendere gli ulivi: Lecce (ore 15), piazza Sant'Oronzo (evento facebook)

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Citta invisibile | marzo 29, 2015 alle 11:29 am | Etichette: decrescitaLecceprimo pianoUeulivi | Categorie: Orto e giardino | URL: http://wp.me/p2krhM-1p9m
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