Il Tribunale del Distretto Centrale di Jakarta ha annullato la maggior privatizzazione di acqua avvenuta nel mondo. È accaduto martedì scorso, il 24 arzo, dopo diciotto anni fallimentari con la gestione privata. I contratti stipulati da Suez (Pt Pam Lyonnaise Jaya – Palyja) e Aetra non sono più validi. La Corte ha aggiunto che le Asociaciones Público-Privadas (App) sono state negligenti nel garantire il diritto umano all'acqua per i cittadini di Jakarta
di Public Services International
La decisione del tribunale segna il punto più alto di molti anni di resistenza da parte di un’ampia coalizione di cittadini di Jakarta, sindacati e altri difensori della giustizia per l’acqua[1]. Erano contrariati non solo con la decisione iniziale, corrotta e presa dietro le quinte (e adottata sotto il regime di Suharto nel 1997) per privatizzare la distribuzione dell’acqua ma si opponevano anche alle manipolazioni continue fatte dagli operatori privati per aumentare i loro profitti senza migliorare in cambio i servizi della somministrazione di acqua. La copertura dei servizi di acqua è minore di quanto promesso e i livelli di dispersione sono elevati (44 per cento), le tariffe dell’acqua sono quadruplicate dalla privatizzazione (Rp1.700/m3 a Rp7,020/m3), cosa che rappresenta una cifra 2,7 volte maggiore di quella dell’operatore pubblico a Surabay, la seconda città dell’Indonesia per grandezza[2].
Rosa Pavanelli, della Segretaria Generale della Federazione sindacale mondiale dell’Internacional de Servicios Públicos, [3] ha detto:
“La decisione presa ieri costituisce un successo per i cittadini e i lavoratori di Jakarta, ma anche per il Movimento Mondiale dell’acqua. È una prova in più delle strategie di privatizzazione miopi ed errate della Banca Mondiale e del Banco Asiático dello Sviluppo, che non sono solo male accolte ma anche illegali. Sollecitiamo la Banca Mondiale e quella Asiatica dello Sviluppo a cessare immediatamente ogni iniziativa di privatizzazione nel settore dell’acqua e del risanamento, a Nagpur e Mysore in India, e a e a Lagos in Nigeria[4].
La decisione del Tribunale del distretto Centrale di Jakarta concorda con la sentenza del Tribunale Costituzionale dell'Indonesia del 20 febbraio del 2015, che ha annullato la Legge n.7/2004 sulle risorse idriche approvata dal governo dell’Indonesia, ancora una volta sotto la pressione della Banca Mondiale. La sentenza ha addotto il motivo che le risorse idriche devono essere controllate e assegnate per il bene pubblico, perché le imprese private non possano monopolizzare i diritti sulle risorse idriche.[5]
Nila Ardhianie, Direttrice del Amrta Institute for Water Literacy in Indonesia ha detto:
“Applaudiamo questi due verdetti. Per Jakarta adesso è competenza del governatore.Insieme possiamo costruire un solido servizio pubblico per tutti gli abitanti di Jakarta. Possiamo inoltre ottenere aiuto da altri grandi servizi pubblici, tanto dell’Indonesia come dall’estero, ma senza le distorsioni generate dalla massimizzazione dei benefici”.
Jakarta si unisce alle principali città nella municipalizzazione dei suoi servizi dell’acqua: Parigi, Berlino, Budapest, Buenos Aires, Accra, Dar Es Salaam, Kuala Lumpur [6]. La maggioranza di queste re-municipalizzazioni non sono ideologiche, si producono perché la privatizzazione non è riuscita a ottenere un ritorno sull’investimento e ha dato luogo a servizi deficienti e a delle tariffe dell’acqua inesigibili. I servizi pubblici dell’acqua sono più capaci di integrare necessità sociali e ambientali che sono fondamentali per la pianificazione sostenibile dell’acqua nel futuro.
Fiona Dove, Direttrice esecutiva del Transnational Institute ha detto:
“La vittoria cittadina a Jakarta porterà un enorme impulso alla crescente tendenza mondiale di città che annullano le privatizzazioni fallite e tornano ad assumere il controllo dei servizi essenziali dell’acqua. Questo darà facoltà a molti altri governi locali di chiudere il capitolo della privatizzazione, che si è dimostrata essere sia socialmente che economicamente inadattain ogni parte del mondo” [7].
Queste due importanti sentenze giudiziarie in Indonesia servono per tenere dibattiti cruciali sul diritto all’acqua e alle sue alternative alla privatizzazione del settore dell’acqua, solo alcune settimane prima che i governi e altri responsabili politici del settore dell’acqua si riuniscano nel Foro Mundial del Agua controllato dalle multinazionali in Corea del Sud (12-17 aprile).
Note:[1] KMMSAJ (the People’s Coalition Against Jakarta Water Privatization) filed the Citizen Lawsuit in 2013 accusing the privatisation project of being unlawful under the Indonesian constitution, which defines water as a human right.[2]http://www.tni.org/sites/www.tni.org/files/download/fact_sheets_2_the_impact_final.pdf
[3] L'Internazionale dei Servizi Pubblici (ISP/PSI) è una federazione mondiale affiliata alla Confederazione Sindacale Internazionale(CSI/ ITUC). Nata nel 1907 rappresenta oltre 20 milioni di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici e dell'energia in 653 sindacati in 150 paesi in tutto il mondo. L'ISP ha sedi regionali in 19 paesi mentre la sua sede centrale è a Ferney Voltaire, in Francia, al confine con la città di Ginevra.
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venerdì 27 marzo 2015
Indonesia:l'acqua torna bene comune
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