E' a scuola che gran parte dei bambini mangiano quasi la metà del cibo che dovrebbe servire a farli crescere bene. Le scuole pubbliche però sono sempre più povere e le si vuole sempre più simili ad aziende. Cosa accade, allora, se delle mamme determinate e competenti decidono di andare a fondo, cioè oltre i controlli di routine, per verificare la qualità e la provenienza di ciò che offre la ristorazione scolastica del Comune? Che saltano fuori un sacco di cose sorprendenti. E spesso poco piacevoli: dalla carne Ogm free, che free non è nemmeno un po', all'olio d'oliva imbottigliato nella plastica. E' accaduto a Genova. Le cronache locali hanno rilanciato le accuse, le istituzioni hanno risposto, al solito, in modo reticente. S'è accesa una polemica vivace ma intanto in Consiglio comunale sono state annullate le audizioni dei genitori. Però alla fine i genitori si sono organizzati, in rete, e hanno aperto un nuovo, utile spazio di comunicazione su facebook: Rete Commissioni Mensa Genova. Ecco cosa vogliono e perché
di Rete Commissioni Mensa Genova
Siamo un gruppo di genitori di diverse scuole materne, elementari e medie genovesi (in calce i firmatari). Ciascuno di noi si è assunto il compito volontario di fare parte della Commissione Mensa (CM) scolastica, perché fin dalla nascita dei nostri figli abbiamo avuto molto a cuore la loro alimentazione, che ora viene gestita, per quasi il 50 per cento dei pasti che consumano, dalla ristorazione scolastica.
Le normative attuali consentono il controllo da parte delle famiglie, tramite le CM, sul cibo servito a scuola; ciò è indubbiamente una grande opportunità e una garanzia per tutti; soprattutto ora che l'appalto a grandi ditte specializzate nella ristorazione orienta questo importante settore verso uno stile fortemente aziendalista.
Ci rammarichiamo che in una regione come la nostra, storicamente votata a produzioni agricole di pregio, sia ormai residuale la presenza di prodotti locali, a vantaggio di prodotti agroindustriali spesso di provenienza estera, e frequentemente surgelati.
Siamo preoccupati dal sempre maggior ricorso al cibo veicolato e dalla chiusura delle cucine interne. In generale, la corsa all'abbassamento dei costi, sia nella filiera della preparazione del cibo, che nell'approvigionamento delle derrate, non è a vantaggio della qualità dell'alimentazione dei nostri figli.
Nel nostro ruolo, vogliamo contribuire a migliorare l'applicazione delle normative vigenti, perché siamo convinti che migliorare l'accesso alle informazioni e ai controlli, innalzerebbe l'offerta qualitativa delle ditte fornitrici. Ci riferiamo a diversi livelli di azione possibile, che abbiamo già messo in atto a livello individuale ma desideriamo, col sostegno del Comune, elevare a uno standard di base.
COSA VOGLIAMO
1. Chiediamo che il sistema di controllo e sanzioni venga reso trasparente al pubblico, ovvero che vengano rese note le non conformità e relative sanzioni comminate alle ditte appaltatrici. Siamo infatti convinti che penalità più severe, e maggior consapevolezza degli utenti, disincentiverebbero le ditte fornitrici a fornire, troppo spesso, cibo non adeguato alle nostre aspettative di genitori.
2. Che sia data informazione ai membri delle CM sul loro diritto di valutare non solo le caratteristiche organolettiche del cibo servito, ma anche la tracciabilità, la qualità, la scadenza, i numeri di lotto delle derrate servite. Che siano informati del diritto di fotografare le derrate alimentari, sia per registrare velocemente tutte le informazioni riportate in etichetta, sia come evidenza in sostegno delle propria testimonianza. Nessuno di noi acquisterebbe cibo in sacchetti neri senza diciture: i genitori hanno il diritto di vedere cosa viene servito ai propri figli, sia a livello di derrate che di portate, soprattutto quando sono piccoli e non in grado di riferire giudizi attendibili.
3. Che si pretenda una tracciabilità efficace delle forniture: che sia reso obbligatorio archiviare copia, consultabile dagli addetti, di tutte le bolle di consegna, e di tutti i lotti utilizzati, su registri vidimati e pre-numerati: non su semplici quaderni con fogli strappabili e ampi spazi lasciati in bianco, come avviene regolarmente in alcune scuole.
4. Che si istituisca un elenco pubblico di tutti i membri delle CM scolastiche, con relativi contatti, in modo che sia facilitata la possibilità di scambiarsi informazioni e si possano avere maggiori capacità organizzative. Comprendiamo che ciò non incontrerebbe il favore delle ditte appaltatrici, ma ci aspettiamo che il Comune accolga questa richiesta dei cittadini.
5. Che vengano pubblicati sul sito del Comune, sia il Capitolato che le offerte in vigore da parte delle ditte fornitrici, in modo che i membri delle CM abbiano un'effettiva e concreta possibilità di esercitare appieno le proprie mansioni.
6. La carta dei servizi prevede come obbligo per l'azienda appaltatrice (qualora si volesse ottenere il rimborso) unicamente la consegna delle due portate previste. Chiediamo quindi di poter inserire altri parametri di rimborso che non siano solo legati alla quantità delle portate ma agli orari di consegna, alla qualità del cibo, temperatura del cibo servito, alle materie prima utilizzate, come d'altronde ben descritto nel capitolato. Non è più possibile considerare come unico obbligo per chi porta il cibo quello della consegna a qualsiasi ora e in qualsiasi condizione delle due portate. Con la facile scappatoia di sostituire una delle due aprendo la classica scatoletta di tonno. Gravi ritardi e mancanze evidenti devono essere considerati come determinanti per un servizio non conforme. Chiediamo inoltre una procedura di rimborso più fruibile di quella attuale.
Sabina Calogero, Claudia Rosso (CM Materna Rodari, Bassa Val Bisagno)
Giovanna Melegari, Clea Tavella (CM Nido Albero d'oro, Bassa Val Bisagno) Francesca Capelli, Alice Roberti (CM materna Coccinella di Prato) Elena Cimarosti (CM Nido Fata Morgana, Albaro) Deborah Zanella (CM Primaria De Scalzi Polacco, IC Maddalena Bertani) Chiara Arena, Andrea Begnini, Loredana Cavallotto, Martina Negro, Alberto Scotto (CM Daneo, IC Maddalena Bertani) Stefano Peghini (CM plesso Giovine Italia, ICS Burlando). Franco Peragine (CM Colombo Don Milani) Manuela Caccioni (CM Maddalena Lomellini) Sandrine Patitucci (CM Giano Grillo) Lisa Usai (CM materna xvi giugno, IC san Giovanni Battista, Sestri Ponente)
Sono promotori o sostenitori dell'iniziativa anche:
Caterina Pizzimenti, Sara Graffione, Matteo Invernizzi, Roberto Pescia (presidente comitato genitori e rappresentanti di classe Daneo)
Matteo Fattore, Carla Bianchi, Lorenza Urgeghe (presidente e consiglieri del Cons. Ist. Maddalena Bertani) Marina Toselli (rappresentante genitori, elementare Marconi, Bassa Val Bisagno) Giuseppina Grammatico, Fabrizio Marazzi, Orietta Oliveri, Giorgia Panayotoupulos, Manuela Pintore, Angelo Prato (Cons. Ist. dell'istituto comprensivo Montaldo, Marassi) Antonio Di Palma (rappresentante genitori, materna Rodari)
Per nuove adesioni, scrivere a: commissionimensagenova@gmail.com
Le sottoscrizioni sono aperte ai genitori impegnati nelle Commissioni Mensa o con un ruolo nella scuola pubblica.
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lunedì 27 aprile 2015
l mensa della scuola non è aziendale
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