Nepal, città al buio e ospedali pieni
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"Sono migliaia le persone che hanno provato a chiudere occhio nella notte tra sabato e domenica, raccolte e accampate in strada o in spazi all'aperto, per stare al sicuro durante le numerose scosse di assestamento che si sono fermate soltanto alle 9 del mattino ora locale; ora in cui un altro terremoto di magnitudo 6.7 ha scosso nuovamente tutto il Paese". E' questo il drammatico racconto di questa mattina dell'amico e collega Bimal Phnuyalil, Direttore di ActionAid in Nepal.
"Manca elettricità quasi ovunque. Anche le linee telefoniche sono interrotte e la capitale, Kathmandu, è nel buio totale. Quello che ci circonda è una situazione drammatica: ospedali pienissimi, centinaia di corpi sono accatastati in tutte le strutture sanitarie e migliaia di feriti sono sdraiati per le strade aspettando le cure mediche. Non c'è assolutamente la capacità di rispondere ai reali bisogni della popolazione." prosegue Bimal.
"E' complicatissimo accedere ai 21 distretti colpiti dal sisma, perché è impossibile muoversi e gli spostamenti anche brevi sono molto difficili. Le strade sono crollate ovunque o comunque rimangono pericolose e dunque impraticabili. Alla popolazione è stato imposto di restare dove si trova e di evitare qualsiasi spostamento. "
ActionAid in Nepal è attiva con un elevato numero di reti di giovani e donne in tutto il Paese che in queste ore sono nelle zone più remote per portare primo soccorso alla popolazione. Cinque dei distretti dove ActionAid lavora solitamente (Rasuwa, Kavrepalanchok, Sindhuli Sindupalchok Chitwan e Kathmandu Valley) sono stati colpiti dal sisma. ActionAid ha immediatamente attivato la rete locale e attraverso una comunicazione costante tra le diverse persone di staff sul campo, sta cercando di mappare i bisogni prioritari in ognuna delle aree colpite. "Per ora sappiamo che servono assolutamente cibo, acqua e strutture per accogliere le persone", racconta Bimal "Ci occuperemo soprattutto dei diritti e della protezione delle donne che insieme ai bambini sono la parte più vulnerabile della popolazione, soprattutto per l'aumentata incidenza di episodi di violenza durante i contesti di emergenza. E sono le donne a sobbarcarsi le maggiori responsabilità all'interno delle comunità e delle famiglie in un contesto di grave crisi come questo. Nelle ultime 24 ore, centinaia di gruppi locali composti dalle 150 alle 2000 persone si sono mobilitati per sostenersi a vicenda dimostrando una forza e una resilienza senza pari".
ActionAid ha messo in campo tutti gli sforzi possibili per supportare i bisogni delle comunità locali che sono in prima linea nella risposta a quest'emergenza. ActionAid ha ha attivato una raccolta fondi per intervenire nell'immediato e nel medio-lungo periodo. Per contribuire alla raccolta fondi visitare il sito: www.actionaid.it
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