Tirreno Power, Giuliano: “Riprendere subito tavolo tecnico, dobbiamo capire se c’è un futuro” foto
I sindaci di Vado e Quiliano al fianco dei lavoratori dopo l'incontro di questa mattina
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Vado Ligure. “Abbiamo bisogno di capire”. E’ il messaggio lanciato dal sindaco di Vado, Monica Giuliano, al termine dell’incontro con i lavoratori di Tirreno Power avvenuto questa mattina durante la manifestazione di protesta. Capire cosa vuole fare l’azienda, capire se al governo interessa o meno mantenere il sito di Vado, capire se c’è un futuro per i lavoratori “sospesi” nel limbo dell’attesa.
I lavoratori, di fronte al primo cittadino di Vado e a quello di Quiliano, Alberto Ferrando, hanno chiesto un aiuto agli enti locali: e i sindaci non si sono tirati indietro. La decisione è stata quella di chiedere una convocazione urgente di quel tavolo tecnico istituito ed avviato a suo tempo dal Governo, che prevedeva la partecipazione dei ministeri dell’Ambiente, della Salute e dello Sviluppo Economico, oltre all’azienda e agli enti locali (Regione, Provincia e Comuni).
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“Dopo l’ultimo incontro di qualche mese fa, la cosa si è un po’ arenata: e giustamente i lavoratori, considerata la grande preoccupazione, ci hanno chiesto di sollecitarne la ripresa – spiega il sindaco Monica Giuliano – Vado e Quiliano chiederanno formalmente come Comuni la ripresa del Tavolo, e ci aspettiamo una convocazione nel più breve tempo possibile“.
Molti i nodi ancora irrisolti, a diversi livelli. “Prima di tutto vogliamo capire in modo netto e chiaro cosa vuole fare l’azienda, se è ancora intenzionata a fare gli investimenti annunciati oppure no. E poi c’è bisogno di capire bene se a livello nazionale c’è ancora interesse a mantenere un sito di questa natura: se è così è necessario che il governo intervenga in maniera più decisa, come fatto in passato per altre realtà produttive”.
Infine una frecciata al Ministero della Salute: “Sarebbe importante che fornisse una collaborazione un po’ più ‘incisiva’ – auspica Giuliano – Noi ci siamo messi all’opera per trasmettere i dati richiesti relativi al monitoraggio sanitario, ma non possiamo essere lasciati soli. Non abbiamo il personale adatto, né a livello numerico né come competenze specifiche. Il ministero dovrebbe partecipare attivamente ed aiutarci a fare questo tipo di analisi: al suo interno ha delle figure adatte a questo compito, chiediamo che ci vengano messe a disposizione le loro competenze”.
Percorsi paralleli: la volontà dell’azienda, l’interesse del Governo, un ruolo forte del Ministero della Sanità. Solo in questo modo, conclude Giuliano, si potrà uscire dall’impasse: “Capisco che le vertenze in Italia sono infinite, ma questa per noi è vitale. Mette in gioco tutto il tessuto sociale della città. Abbiamo bisogno di capire quale futuro ha la centrale e, se non ne ha, comprendere quale strada seguire, che cosa fare”.
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