Come nasce una rivoltaby JLC |
di Enrico Euli*
Col pretesto della razza, poliziotti bianchi uccidono neri e gruppi di neri si rivoltano contro i bianchi. Col pretesto del tifo sportivo, gli ultras del calcio si attaccano tra loro e si scontrano con la polizia. Col pretesto della religione, giovani, arabi e non, si trasformano in kamikaze e guerriglieri e attaccano gli eserciti e le polizie e i cittadini dell'occidente. Col pretesto del progresso, Renzi pone la fiducia, esautorando definitivamente il parlamento ed umiliando i suoi stessi compagni di partito.
Il bullismo, a tutti i livelli, avanza.
Se una parte mette sotto l'altra, senza ritegno e senza limiti, al momento vince. Ma gli effetti di quella sottomissione si sentono in vari modi e tempi. E si trasformano in controviolenza.
Se cresce il senso di esclusione e di ingiustizia, se sale la sensazione netta di essere fuori e di essere tenuti fuori, una parte delle persone si rivolta. Si rivolta contro gli ancora più deboli (la maggioranza) oppure contro gli ancora più forti (una minoranza, ma molto aggressiva e pericolosa).
I passivi, i silenziosi, gli opportunisti stanno al centro, fermi, in attesa di capire chi vincerà.
La storia di sempre...
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