Itinerari turistici responsabili. È il progetto Cantieri per Cagliari e Matera, unite dopo la “rivalità” per il titolo di Capitale della cultura europea 2019
Si chiama Cantieri il progetto di arte pubblica, a cura di Sara Errico e Antonella Viggiani, in collaborazione con il collettivo sardo Cherimus. Un titolo che richiama l’idea di costruzione corale e di provvisorietà, per un progetto che punta a realizzare un ponte ideale tra Basilicata e Sardegna, tra Matera, Capitale della cultura europea 2019, e la candidata sconfitta Cagliari: l’intento è di non disperdere le buone idee e le energie dal basso che si sono attivate durante la corsa all’ambito titolo, e di trasformare l’opportunità di una sola città in un’occasione di crescita condivisa.
Cherimus non poteva che essere il partner ideale, non solo per la sua origine geografica ma anche per la sua mission dichiarata: costituito a Perdaxius, un comune che non conta neanche 2mila anime, ad un passo da Cagliari, il collettivo si propone dal 2007 di “innescare un rapporto nuovo fra arte, cultura e piccole realtà locali.” Partendo da una mappatura e un coinvolgimento diretto di queste realtà, Cantieri costruirà itinerari inediti, trasversali e alternativi ai percorsi turistici mainstream, che confluiranno in una sorta di Smartbox non convenzionale. I percorsi saranno definiti durante workshop aperti, interesseranno luoghi abbandonati e punteranno al reinserimento lavorativo di chi è stato lasciato a casa dalle tante imprese chiuse o in fase di smantellamento del sud Sardegna.
Cantieri si propone dunque di veicolare una Sardegna che nulla ha a che fare con la modaiola Costa Smeralda, e di diffondere un’idea di turismo responsabile e consapevole che scaturisce prima di tutto da una lettura autentica del luogo e della sua gente.
Cherimus non poteva che essere il partner ideale, non solo per la sua origine geografica ma anche per la sua mission dichiarata: costituito a Perdaxius, un comune che non conta neanche 2mila anime, ad un passo da Cagliari, il collettivo si propone dal 2007 di “innescare un rapporto nuovo fra arte, cultura e piccole realtà locali.” Partendo da una mappatura e un coinvolgimento diretto di queste realtà, Cantieri costruirà itinerari inediti, trasversali e alternativi ai percorsi turistici mainstream, che confluiranno in una sorta di Smartbox non convenzionale. I percorsi saranno definiti durante workshop aperti, interesseranno luoghi abbandonati e punteranno al reinserimento lavorativo di chi è stato lasciato a casa dalle tante imprese chiuse o in fase di smantellamento del sud Sardegna.
Cantieri si propone dunque di veicolare una Sardegna che nulla ha a che fare con la modaiola Costa Smeralda, e di diffondere un’idea di turismo responsabile e consapevole che scaturisce prima di tutto da una lettura autentica del luogo e della sua gente.
– Marta Pettinau
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