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Foro per Comune-info di Alessandro Di Ciommo
Mentre il
Brasile paga i due maggiori eventi sportivi, i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016, con la vita di migliaia di cittadini delle favela, e dopo le proteste nei quartieri poveri di
Londra durante le ultime Olmpiadi (2012), la protesta si sposta anche in
Giappone. Ecco
alcune fotografie - di Alessandro Di Ciommo - della manifestazione promossa il 26 giugno contro le Olimpiadi in programma nel 2020. In tutto il Giappone cresce il disappunto delle persone comuni contro l'operato del governo, in particolare per gli assurdi costi legati alla realizzazione dello stadio di Tokyo (oltre 1,4 miliardi di dollari, sarà il più grande stadio nella storia delle Olimpiadi), mentre cresce il numero dei poveri. A promuovere il corteo, accompagnato da incontri nei quartieri e da una costante attività di informazione su web, è la rete
No Olympics 2020.
L'immagine della fiaccola ufficiale preceduta dai carri degli sponsor e circondata da centinaia di guardie armate, che le olimpiadi fanno rimbalzare in tutto il mondo, è ormai uno dei simboli del nuovo capitalismo. Ma anche durante una
tormenta c'è chi si ostina a gridare e a cercare ripari.
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