Friday, June 19, 2015
Fine indagini Tirreno, le reazioni dei sindacati
Preoccupazione per i 600 lavoratori
Vado Ligure. Se a Roma una folta delegazione di lavoratori del settore elettrico ha chiesto al presidente della commissione Lavoro della Camera Epifani la realizzazione di un piano energetico nazionale che indichi gli obbiettivi e i metodi di produzione nel Savonese i segretari confederali provinciali di Cgil, Cisl, Uil, si interrogano sugli esiti e la chiusura delle indagini in merito alla centrale Tirreno Power di Quiliano – Vado. Claudio Bosio, segretario della Cisl per Imperia e Savona commenta:"Vedremo come si svilupperà il procedimento dopo l'invio di fine indagini agli interessati.
Un fatto è certo e che temiamo, visto il protrarsi dell'applicazione degli ammortizzatori sociali, che il peggio sia riservato ai 600 tra diretti e indiretti della centrale. Attendiamo quindi il riscontro che ci sarà giovedì prossimo al tavolo a palazzo Chigi, ma credo che la strada di questa già complessa vicenda sia ancora più in salita". Giuseppe Giangrande, segretario generale della Uil afferma:"Prendo atto dell'invio delle comunicazioni di fine indagine da parte della Procura a personaggi di peso del mondo aziendale ma anche politico e territoriale.
Forse chi era chiamato a controllare non lo ha fatto nel modo più consono alla situazione, ma questo sarà la magistratura ad appurarlo.
A prescindere da come si può produrre l'energia però deve poter essere sempre garantita la salute dei cittadini. E se questo è possibile in Paesi sicuramente civili come l'Austria dove il carbone viene utilizzato per produrre elettricità, non vedo perché non possa esserlo anche qui da noi". In fine Giulia Stella, segretario della Cgil savonese, ha aggiunto:" Si chiude un'inchiesta con tante persone indagate per reati gravi.
Bisogna avere rispetto e per la magistratura che sta operando e per le persone coinvolte. Siamo molto preoccupati per gli effetti che tutto questo potrà avere su una situazione già drammatica che vede un indotto ormai inesistente e un impianto, quello di Tirreno, chiuso da un anno e che rischia di sparire dal territorio. Per questo oltre a sostenere i tre pilastri per noi e per il Savonese fondamentali, lavoro, salute, ambiente, chiediamo a tutti, azienda in testa, di fare la propria parte e a Tirreno di confermare gli impegni e gli investimenti per mitigare il danno ambientale. Lo chiederemo con forza giovedì a Rom
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