“Quando l’economia uccide bisogna cambiare” è la riflessione da cui è nata l'esperienza di Bilanci di Giustizia. L’economia globale uccide oggi, anche diffondendo intorno a sé paure che rendono i cittadini preda di una forma di insicurezza collettiva, indotta dalla situazione pericolosa, violenta ed incontrollabile in cui si trova una società allo sbando. Paure che diventano trappole, rendono attoniti, incapaci di reagire: paura del futuro, della precarietà, della diversità, dello straniero che minaccia le nostre sicurezze. Paure facilmente strumentalizzabili da un modo di fare politica che ci schiera gli uni contro gli altri, che divide per renderci più vulnerabili, che si fa baluardo della difesa dell’incolumità personale, come ricatto per privarci del nostro diritto all’autodeterminazione.
Bilanci di Giustizia si propone da anni come “scuola autogestita” per chi intenda praticare percorsi felici di cambiamento negli stili di vita. Nata con la finalità di monitorare i propri consumi e diventare fucina di innovazione, per cambiare l'economia dalle piccole cose, dai gesti quotidiani, verso una maggiore giustizia per le persone e per l'ambiente, la campagna si fa motore per la circolazione di un pensiero creativo e condiviso, in cui essere responsabili dell’immaginario dei luoghi di vita, senza delegare questo ruolo ad altri, con la consapevolezza acquisita delle scelte che si intraprendono. Le famiglie dei bilancisti, insieme a quanti risponderanno all’invito di unirsi a loro, quest’anno si ritroveranno per l’incontro nazionale ("Trappola globale, coraggio locale"), dal 27 al 30 agosto, presso la struttura della Domus San Giuliano, a Macerata.
Utilizzeranno la metodologia che è loro propria, proponendosi di guardare in faccia quelle paure, dar loro un nome, scandagliarne gli effetti, cercando di disinnescarne la miccia. Hanno imparato a diventare consumatori critici e consapevoli, a non farsi manipolare, a rendersi artefici di un cambiamento possibile, si impegneranno a trasformare la paura nel coraggio di reagire, per sperimentare nuove forme di società che metta al centro la relazione, capace di condivisione partecipata delle ricchezze disponibili e delle competenze, perchè l'economia serva a rispondere ai bisogno di tutti gli uomini e le donne del pianeta.
Così come già avviene per i consumi, per cui lo strumento del “bilancio” serve a registrare lo spostamento dalla categoria dell’”usuale” a quella dello “spostato”, esso verrà utilizzato per verificare come può essere possibile la trasformazione delle paure da trappole striscianti e subite, a stimolo per azioni in grado di produrre sostenibilità e ben-essere.
Il programmaGiovedi 27 agosto Uscire dalla paura, insiemeIn serata: introduzione all’incontro “Le paure che ci mette addosso la crisi: le condividiamo”
Venerdi 28 agosto Verso altre economie di relazione
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lunedì 8 giugno 2015
l'esperienza di bilanci di giustizia
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