lunedì 15 giugno 2015

lotta ai cambiamenti climatici e PA

Lotta ai cambiamenti climatici e pubbliche amministrazioni

by JLC
forest
di Ludovico Basili e Romeo Piazza, associazione Istituto ecoambientale 
Gli acquisti pubblici verdi o Green Public Procurement (Gpp) costituiscono uno degli strumenti principali che gli enti locali e la Pubblica amministrazione hanno a disposizione per mettere in atto strategie di sostenibilità mirate a ridurre gli impatti ambientali dei processi di consumo e produzione. Il settore pubblico con i propri acquisti è responsabile del 17 per cento del Pil.
Acquistare verde vuol dire, al tempo stesso, promuovere e tutelare il lavoro dignitoso e i diritti umani lungo le catene di fornitura, diffondere le innovazioni tecnologiche sostenibili nell’economia e nella società. Favorire prodotti e processi a minore impatto ambientale ha effetti significativi anche sull’ambiente e sull’economia, e rappresenta la principale soluzione per costruire un’economia verde, durevole e responsabile.
Visto l’impatto del potere d’acquisto detenuto dalle amministrazioni pubbliche le strategie europee vogliono orientare con decisione verso un mercato di prodotti e servizi più sostenibili.
Gli acquisti verdi come strumento di lotta ai cambiamenti climatici
Cosa può fare il Gpp per ridurre la CO2?
In termini di efficienza energetica gli acquisti verdi possono migliorare il rendimento energetico degli edifici pubblici nuovi e restaurati, acquistare apparecchiature per ufficio a minor consumo energetico (Pc, stampanti, fotocopiatrici, ecc.), acquistare auto più efficienti per il parco auto della pubblica amministrazione, promuovere l'uso di fonti energetiche rinnovabili, acquistare elettricità verde, usare carburanti alternativi per il trasporto pubblico e per le auto della pubblica amministrazione
In termini di riduzione dell’inquinamento dell'aria e dell'acqua possono ridurre l'inquinamento atmosferico nelle città, acquistare autobus e automobili per la pubblica amministrazione a basse emissioni di particolato e ossidi di azoto, ridurre l'eutrofizzazione, causata da pratiche agricole inadatte, acquistare alimenti prodotti in modo sostenibile, ad es. cibi da coltivazioni biologiche o integrate
In termini di deforestazione, invece, acquistare soltanto legname e derivati (carta) raccolti legalmente, aumentare la quota di legname proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.
Inoltre il Gpp può dare il suo contributo: per salvare le risorse naturali (acquistare prodotti realizzati con materiali riciclati, ridurre l'uso di carta acquistando stampanti in grado di stampare su entrambi i lati del foglio, promuovere l'uso di apparecchi multifunzione) e può favorire condizioni di lavoro salubri per dipendenti, studenti, degenti in ospedale (usare detergenti non tossici nelle mense, servire cibi prodotti in modo sostenibile, non usare sostanze nocive nella costruzione e nel restauro di edifici).
Le pubbliche amministrazioni dell’Unione europea ogni anno acquistano oltre 2,8 milioni di computer, pari al 12 per cento del mercato; se le pubbliche amministrazioni comprassero computer energeticamente più efficienti, potrebbero essere risparmiate oltre 800 mila tonnellate di CO2 equivalente. Se le pubbliche amministrazioni comprassero energia elettrica “verde”, si potrebbero risparmiare circa 60 milioni di tonnellate di CO2 equivalente ogni anno, pari alle emissioni equivalenti di 7 milioni e mezzo di persone. Ancora, acquistando alimenti biologici, gli enti pubblici potrebbero compensare gli effetti dell'eutrofizzazione di oltre 3,5 milioni di persone. Acquistando alimenti biologici, il settore pubblico può, da solo, ridurre le emissioni di gas serra in misura enorme, pari alle emissioni di 600.000 persone.
Su questi temi, raccontando anche di buone pratiche, martedi 16 alla Casa della Città del Comune di Roma dalle 15 alle 18,30, viene promosso un incontro organizzato da Istituto Ecombientale di Roma, associazione Roma Futura e Gruppo Sel Campidoglio, insieme agli Assessori alla Trasparenza e all’Ambiente, Sabella e Marino, esperti del ministero dell’ambiente, associazione comunità locali.

JLC | giugno 15, 2015 alle 8:56 am | Etichette: consumo criticoenti locali | Categorie: Beni comuni | URL:http://wp.me/p2krhM-1qAq

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