mercoledì 10 giugno 2015

Savona:progetti demenziali in porto

Cari amici, ieri  la Seconda Commissione consiliare (convocata da noi)
ha ascoltato il presidente Miazza (Autorità portuale) su due argomenti
scottanti per la Città. 1) Elettrificazione del porto di Savona e 2)
progetto per la rwalizzazione di un deposito di stoccaggio di bitume
vicino alla Punta Sant'Erasmo nel Porto di Savona.
Sul primo punto l'ing. Miazza si è dichiarato disponibile a impostare
studi di fattibilità. Ad aprile sono partiti i rilevamenti
sull'inquinamento  fatti fare da Costa Crociere alla Socierà SIGE.
Alla fine di Giugno partirà il controllo di ARPAL. I risultati
verranno portati in Commissione dall'ass. Costantino. Nel frattempo, a
luglio, l'Autorità portuale organizzerà un convegno proprio
sull'elettrificazione dei porti. Il presidente Miazza ha mostrato le
foto di Vado, con i traghetti allacciati alla rete elettrica. Si è
dichiarato ottimista per una futura soluzione  anche a Savona.
Staremo a vedere.
Oggi però vi scrivo soprattutto per il secondo argomento in
discussione  nella riunione di ieri.
Si tratta di questo.
La Società BIT Savona (45% di Gavio, 45% di Giachino Bitumi e 10% di
due imprenditori locali) nel 2011 chiese l'autorizzazione alla
costruzione di un deposito di bitume. Con una tempistica
straordinariamente veloce sia la Provincia sia la Regione approvarono
il progetto.  Il problema è che il bitume è considerato (giustamente)
un "inerte" quando è allo stato solido. Ma quando viene manipolato,
trasportato e stoccato (come è il nostro caso) deve essere tenuto allo
stato liquido, cioè fuso, a una temperatura dai 145° ai 165°
centigradi. Allo stato liquido non è più inerte, perché emette diverse
sostanze chimiche  pericolose per la salute. In particolare bisogna
segnalare l'H2S (idrogeno splforato) che, se inalato in dosi massicce,
è mortale, ma è molto dannoso anche se respirato a piccole dosi per
tempio prolungato. Questa sostanza viene prodotta dal bitume caldo e
manda un odore di uova marce che, secondo la relazione della Regione
potrebbe essere percepito in un raggio di tre Km. Se misuriamo sulla
pianta della Città, tale raggio copre da Albisola Mare alla Natarella
a Lavagnola, praticamente questa puzza potrebbe raggiungere tutta la
Città.
Un altro problema è quello dei trasporti del bitume liquido. Esso deve
avvenire su vagoni ferroviari o su autotreni speciali, dati l'alta
temperatura del materiale trasportato e il pericolo di emissioni delle
sostanze di cui sopra.
La richiesta della Società BIT era accompagnata da due Relazionoi
tecniche preparate da due Studi di Ingegneria (Eclis di Savona e
Benvenuto di Genova). Entrambi i lavori sono molto tranquillizzanti.
Hanno però due difetti: 1) sono molto approssimative e non trattano
argomenti nodali, elencati invece in altre relazioni allegate per
impianti di questo tipo; 2) contengono affermazioni in contrasto con
quanto sostenuto da  relazioni internazionali molto qualificate. Ad
es., lo Studio Benvenuto sostiene che, in caso di sversamento  di
bitume in mare, non ci sono problemi, perché il bitume si solidifica
velocemente e può quindi essere raccolto con facilità. Invece in tutte
le relazioni specialistiche sui bitumi si mette in guardia dal mettere
in contatto il bitume con acqua o liquidi, PERCHE'  ESPLODE!!!

Di fronte a parecchie incongruenze ho chiesto che venisse portato
l'argomento in Commissione, anche perché il Comune (CHE NON ERA
PRESENTE ALLA PRIMA RIUNIONE OPERATIVA) ha una grossa responsabilità
sulla salute dei Cittadini e deve GOVERNARE TUTTO QUELLO CHE AVVIENE
SUL SUO TERRITORIO, compreso il traffico di materiale pericoloso.


Il presidente Miazza ha detto che ormai il progetto è nella fase
esecutiva (tra 2016 e 2017 dovrebbe essere realizzato). L'impianto non
darà neppure  tanto lavoro alla Città (sono previsti 6 parcheggi
vicini alla palazzina uffici più uno per portatori di handicap) e il
sig. Canavese ha detto che, molto facilmente, impiegheranno personale
del porto.

Alla luce di quanto sopra, tenuto conto che:
1) la Regione Liguria ha ignorato o sottovalutato l'impatto di un
simile impianto sulla costa nella zona ambientalmente e culturalmente
importante per la Città;
2) impianti simili , in altre nazioni, sono collocati obbligatorimente
fuori dai centri abitati alla distanza di almeno 1 Km.. Nel nostro
caso  è vicinissimo al Centro abitato e al Centro cittadino;
3) l'emissione di H2S procurerà (con ragionevole certezza) forti
fastidi nel raggio di tre Km. (come epresso dalla Regione) e l'odore
di uova marce non favorirà la vita dei Cittadini né le attività
turistiche della ristorazione o nei dehors;
4) l'attraversamento della Città dei veicoli su ferro o su gomma
costituirà  grave motivo di rischio;
5) a tutt'oggi il Comune non ha  preso in esame il problema, né
impostati piani di emergenza, né date prescrizioni alla Società BIT (a
parte una sul rispetto delle norme sulle  barriere architettoniche!!)

abbiamo deciso, come Gruppo di "Noi per Savona", di non arrenderci
alle vergognose indifferenza e superficialità  mostrate  nei confronti
del problema da parte di tutti gli Enti coinvolti (Regione, Provincia,
Sovrintendenza Beni ambientali e architettonici e per il paesaggio,
Agenzia del Demanio, Comune, Asl2, Vigili del Fuoco, Autorità
portuale, Agenzia delle dogane, Capitaneria di porto, Consorzio per la
depurazione delle acque)
Perché gli interessi di un gruppo economico devono prevalere sul
benessere di una intera Comunità?
Perché l'ambiente della costa e della Città deve essere considerato
proprietà privata di un ristretto numero di persone?

Vi informo quindi che inizieremo una serie di azioni, insieme a tutte
le Associazioni e i Gruppi che intenderanno collaborare. Oggi desidero
preannunciarvi  futuri interventi (politici, sui media, in piazza,
raccolta di firme e quant'altro verrà ritenuto utile).
Vi chiedo di cominciare a informare del problema le persone che
conoscete (in particolare i gestori di bar e ristoranti) perché  si è
aperto un nuovo fronte di lotta  e  i Cittadini saranno chiamati a
partecipare! Vi terrò informati.

Cordialmente.
Daniela Pongiglione

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