Monday, June 01, 2015
Regionali, il punto, Toti avrà la maggioranza?
Fase nuova per la Liguria
Savona. La sensazione al termine dello scrutinio di queste Regionali 2015 è che un vero e proprio tsunami di cambiamento abbia imperversato sulla Liguria e sul Savonese, rompendo schemi e geografia di potere, consolidati da anni.
Ad un anno dalle Europee che sembravano incoronare Il Pd e Renzi come un possibile "partito della Nazione" che raccoglieva più voti ancora della Dc dei tempi migliori, quest'anno si ha la netta percezione di un Pd tornato indietro di anni e non autosufficiente, anche se mantiene roccaforti storiche come Savona città e in parte anche la provincia.
La sconfitta di Lella Paita può avere molti padri, ma è innegabile che, aritmetica alla mano, sia stata determinata sopratutto dallo strappo in casa Pd del dopo Primarie di gennaio, quando l'area di Cofferati non digerì il risultato che ha premiato la Paita. Gli esponenti di quella corrente politica avanzarono forti dubbi sulla regolarità del voto e su possibili brogli.
Seguirono le azioni della commissione di garanzia che annullò preferenze da ambo le parti ma non risolse, e non era certo il suo compito, il vulnus politico che si era venuto a creare.
Con il risultato che Cofferati e civatiani hanno abbandonato la nave del Pd e si sono messi in proprio con la lista "Rete a Sinistra". Una compagine che raggiungendo quasi il 10% dei consensi non solo ha confermato di essere necessaria alla vittoria del Centrosinistra in Liguria, ma anche confermato se ve ne fosse bisogno che questa terra è ancora radicata ideologicamente ad un passato resistenziale e antifascista.
Un passato che si declina sopratutto nelle forze che compongono l'area di Pastorino, fatta di esponenti Sel e di Rifondazione comunista. Lella Paita, specie negli ultimi giorni, ha capito questo nesso, e ha cercato di richiamare tutto il popolo del Pd e del Centrosinistra al rischio di derive razziste o populiste, qualora avesse prevalso Toti, ma evidentemente era troppo tardi.
La divisione interna al Centrosinistra ha fatto la fortuna di un Centrodestra dato per spacciato solo qualche mese fa e certamente la candidatura vincente di Toti, segna anche un punto a favore del ritorno in campo di Silvio Berlusconi che questa candidatura ha fortemente caldeggiato.
Ma anche da quella parte non è tutto oro quello che luce. Intanto Toti vince ma con meno del 35%. In consiglio avrà 16 voti su 30 e potrà anche provare a governare in autosufficienza ma con una maggioranza che almeno al momento pare risicata.
Fare alleanze?....Proporre una Grande coalizione in salsa –pesto ligure, con la destra guida e altri a rimorchio?...Non sarà facile senz'altro costruire neppure questa possibile composizione di governo. Gli unici possibili compagni di viaggio di Toti potrebbero essere, anche se è paradossale affermarlo, gli sconfitti del Pd.Non c'è dubbio comunque che questa affermazione apra un periodo del tutto nuovo e indeito per la Liguria, tutto da scoprire ed esplorare, anche perchè al timone potrebbero arrivare facce ed esperienze nuove.
Ma c'è da giurare che se così fosse, l'area leghista e salviniana comincerebbe a battere i coperchi e a minacciare di andarsene e in un Pd lacerato dalla sconfitta sarebbe difficile instillare un senso di responsabilità di questo tenore.
Meno facili i contatti con Cinque Stelle e altri componenti il nuovo consiglio, a meno di cambiamenti di rotta dei pentastellati che finora hanno sempre rifiutato alleanze con partiti e movimenti tradizionali.
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