martedì 22 luglio 2014

fermare tirreno power o pensare ad un futuro di green economy?


ivg.it
Savona. Il “day after” del respingimento dell’istanza di Tirreno Power da parte del giudice Fiorenza Giorgi è attesa una presa di posizione dell’azienda che però, almeno fino ad ora, non è arrivata. Nessun commento sul pronunciamento del gip e sulle possibili contromosse difensive è ancora arrivato dai legali di Tirreno Power che, probabilmente, sono ancora impegnati a delineare la strategia da seguire.
Nessuna parola nemmeno dalla Procura da dove, sull’argomento, ci si è limitati a precisare solo che, sia il parere del pm che il dispositivo del giudice Giorgi, sono stati trasmessi al Ministero delll’Ambiente. Nulla più. E’ a proposito di un altro aspetto connesso all’inchiesta su Tirreno Power che sono emersi invece dei dettagli: nelle scorse settimane il Procuratore Francantonio Granero ha ricevuto delle lettere anonime di minaccia.
In particolare, nei giorni scorsi, il magistrato ha ricevuto un volantino firmato da un fantomatico “comitato orfani e superstiti della centrale di De Benedetti” che, sotto la scritta ” Vittime dell’olocausto di De Benedetti” mostra la foto di centinaia di croci. Un’immagine che era accompagnata da un biglietto manoscritto nel quale il Procuratore Granero veniva accusato di aver indagato in ritardo sulla “centrale e i suoi veleni”. L’anonimo autore si interrogava anche su quanto il magistrato avesse “preso” per agevolare l’attività della centrale.
Un messaggio che è stato trasmesso alla Procura di Torino, competente per tutto ciò che concerne l’attività dei magistrati liguri, per le indagini del caso. Granero oggi ha precisato: “Generalmente non attribuisco a questo genere di lettere alcuna importanza, preferisco archiviarle ricordando ovviamente di averle ricevute, ma inquesto caso gli attacchi sono diventati più frequenti e quindi ho deciso di reagire vigorosamente. Un dossier è in partenza per Torino e contiene una serie di esposti e anche di querele contro ignoti. Mi aspetto anche una decisa presa di posizione da parte di tutte le istituzioni. Per il resto non mi preoccupo e vado avanti nel mio lavoro con grande impegno”.

1 commento:

  1. Anche alcuni cittadini sono stati ingiuriati, colpevolizzati con fare minaccioso durante alcuni cortei pubblici a Vado Ligure, ma, considerata la rabbia di chi correva il rischio di perdere il lavoro, soprattutto dell'indotto di Tirreno Power,hanno preferito dimenticare l'episodio!
    Molto più grave è stato il comportamento di alcuni rappresentanti di Tirreno Power, che dopo aver interrotto il Consiglio Comunale di Savona, hanno inveito con fischi e commenti, non proprio positivi, contro la Consigliera Daniela Pongiglione, che ci rappresenta insieme a " Noi per Savona ", lista civica locale, senza che le massime autorità prendessero posizione ufficiale contro questo comportamento.
    Il Sindaco ha grande responsabilità dell'accaduto, insieme a tutti i Consiglieri che hanno voluto portare all'ordine del giorno, in modo teatrale e puramente strumentale una serie di punti sostanzialmente legati alla solidarietà per i lavoratori.
    La solidarietà è dovuta da tutti ed è un sentimento comune,ma come tutti i sentimenti veri , non deve essere portato in piazza, solo per ottenere consenso elettorale, perché questo è un modo per mancare di rispetto nei confronti di chi il lavoro lo sta perdendo veramente: la vera solidarietà è quella di trovare e proporre delle soluzioni, rispettando la legge!
    Io firmo sempre ciò che scrivo! Chi non lo fa, non merita di essere preso in considerazione !
    Personalmente, nel caso specifico, non ritengo sia credibile che esista realmente questo comitato, innanzitutto perché avrebbero preso iniziative molto prima dell'intervento dell'autorità, poi avrebbero scritto anche ai sindaci di Vado e Quiliano e da ultimo una lettera di questo genere, per di più anonima, si ritorce contro chi l'ha scritta, casa totalmente illogica per chi lo fa.
    In caso contrario le loro affermazioni dovrebbero essere esposte alla luce del sole!
    Un comitato, se esiste, deve essere registrato; è facilissimo risalire alla verità Marta De Merra

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