domenica 2 novembre 2014

ACCOGLIERE I PROFUGHI?MA COME?

Tutti i limiti dell'operazione Triton, un arretramento rispetto a Mare Nostrum

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Oggi sono stata a Riace, eccellenza nel quadro dell'accoglienza, per abbracciare, dopo averne cercate le tracce grazie alla Croce Rossa Italiana, Yambambi, la bambina salvata insieme alla madre e nata su una nave di Mare Nostrum, la nave Eura. Luogo di nascita: il Mediterraneo, quel Mediterraneo che, come ha giustamente ricordato il Premier Renzi domenica parlando di lei e dell'Operazione Mare Nostrum, ha rischiato di essere la sua tomba, mentre grazie alla nostra Marina Italiana è stata la sua culla. Mi hanno accolta con calore i rappresentanti e gli operatori della Croce Rossa e il sindaco di Riace Domenico Lucano, insieme ai profughi accolti nel progetto di Città futura. Molte le testimonianze, i racconti pieni di speranza è gratitudine per le vite donate.
Oggi, intanto, scende in campo l'operazione di controllo delle frontiere denominata Triton, finanziata dall'Unione europea attraverso l'agenzia Frontex che la coordina, costo circa tre milioni di euro al mese e fronte dei nove milioni di Mare Nostrum. Triton subentra a Mare Nostrum ma non lo sostituisce, perché Frontex, e quindi l'operazione Triton, ha finalità esclusive di controllo delle frontiere ma non di search and rescue, salvataggio in acque internazionali. Va riconosciuto il passo in avanti dell'Europa che partecipa all'operazione con mezzi e uomini apportati ai dispositivi di Triton insieme alla nostra Marina, ma va chiamato con il suo nome quello che da oggi è in atto: un arretramento.
Triton si fermerà sul limite delle 30 miglia, la frontiera dell'Italia e dell'Europa, rispetto alle 172 miglia pattugliate da Mare Nostrum fino ad oggi. Pur tenendo conto delle convenzioni del mare, che impongono il soccorso di persone in difficoltà, la nuova linea di pattugliamento cade persino più vicino alle coste italiane di quanto non avvenisse prima di Mare Nostrum. Saranno due i mesi di transizione, con una drastica riduzione da subito della navi dispiegate. Un periodo sperimentale di due mesi, che, confido e spero, servano anche a riflettere meglio, perché non siano donne, bambini e uomini a pagare con la vita. L'azione coraggiosa iniziata dall'Italia con Mare Nostrum, salvando centomila migranti di cui novemila minori, è nata come operazione a termine, ma l'approdo doveva e deve essere più avanzato.
Mare Nostrum ha certamente chiamato in campo l'Europa ma l'Italia, senza esserne obbligata, la interrompe prima che il passo in avanti dell'Unione Europea sia percorso fino in fondo. A nulla sembra valsa la lettera giusta di Giuseppe Guerini, insieme ad altri 43 parlamentari e l'appello di tantissime associazioni umanitarie italiane, perché non si cessi proprio ora l'operazione Mare Nostrum. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, il ministro Alfano ha fatto i conti, rimarcando lo zero, come il costo che sarà sostenuto dall'Italia da quando sarà concluso il phasing out. Davvero siamo giunti al punto di dare un prezzo al valore di una vita umana? Un'immensa distesa d'acqua separa Lampedusa dalle coste libiche. Senza quei pattugliamenti rischiano di essere migliaia ad essere inghiottiti dalle acque. Senza memoria e senza riflettori. Semplicemente nel silenzio. Solo quegli eroi del mare che hanno salvato oltre 100 mila vite umane, che hanno visto la determinazione di chi, disperato, fugge da guerre e persecuzioni mettendo in conto la morte, possono davvero comprendere la portata di questa decisione. Quando il ministro dell'Interno britannico, Theresa May, ha annunciato che il Regno Unito non parteciperà alle operazioni di salvataggio, si è levato un coro di indignazione. Tra gli attivisti per i diritti umani c'è chi ha tuonato: "Dichiarazioni moralmente scioccanti".
Lo stesso dibattito si è acceso in Francia e in Germania. Abbandonare i profughi in questa crisi umanitaria, la peggiore dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, può equivalere ad una scommessa con la morte, un'enorme roulette russa. Bene il ministro Pinotti, che riferisce della richiesta dell'Italia alla Nato di estendere le operazioni navali a sostegno della lotta al terrorismo in Libia, fino a coprire le aree lasciate scoperte da Mare Nostrum, ed intercettare, anche se nell'ambito di un'operazione con finalità diverse, imbarcazioni che si trovano in difficoltà. Bene anche il ministro Alfano, quando dice che sono necessari e già allo studio dell'Europa corridoi umanitari e punti di esame delle domande d'asilo direttamente in Nord Africa.
Le aperture a questa prospettiva da parte del nuovo Commissario all'Immigrazione Avramopoulos, rispondendo alle domande che ho posto nel corso dell'audizione del Parlamento Europeo, sono state molto importanti. Queste aperture avrebbero dovuto diventare la base su cui appoggiare tempi e modi del superamento di Mare Nostrum. Prima di arretrare, avremmo dovuto avere la certezza di avanzare, come Europa. Avremmo così concluso con onore questo scatto straordinario di altissimo valore per l'Italia in seno all'Unione Europea. Solo con un'operazione Mare Nostrum ancora in funzione l'Italia avrebbe mostrato una determinazione, più forte, ad ottenere un partenerariato tra Europa e tutte le agenzie internazionali per aggredire alla fonte questa crisi umanitaria di proporzioni bibliche.
Non dispero: per questo ho voluto dedicare questa giornata in cui Mare Nostrum dovrebbe finire a celebrare la vita salvata. In memoria di tutte le vite salvate e di tutti quei morti che hanno risvegliato le nostre coscienze dal sonno profondo dell'indifferenza. Il volto della piccola Yambambi spiega perché abbiamo fatto tutto questo. Zero euro? Non è una questione di fondi. Ahimè, il nostro Paese ha ben altri sprechi sui quali è davvero necessario calare l'accetta. Anche il volto di questa bambina è il riscatto dell'Italia e di noi tutti come esseri umani.

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