ETERNIT: LE TANTE ETERNIT SENZA PROCESSO. OGNI ANNO MUOIONO 1.200 PERSONE NELLE AREE INDUSTRIALI PIU' INQUINATE D'ITALIA SECONDO STUDIO ISS.
Purtroppo non c'è solo Eternit, come non c'è solo Ilva. Ogni anno in Italia nelle aree inquinate che dovrebbero essere bonificate, ma non lo sono, muoiono a causa dell'inquinamento 1.200 persone rispetto alle normali medie nazionali, con tassi più alti soprattutto a sud e nelle aree contaminate dall’amianto dove c’è stata un’impennata del 32% dei decessi per tumore della pleura. Questi sono i dati recenti di uno studio scientifico dell'ISS ( Istituto superiore Sanità ) e rappresentano solo la punta di un iceberg, perchè i controlli non sono stati avviati in modo completo.
Intorno ai grandi poli chimici e petrolchimici, nelle vicinanze di centrali elettriche e siderurgiche, di miniere, porti, discariche e inceneritori la mortalità è più alta del 15% rispetto al resto del Paese . Le vie respiratorie sono quelle più colpite e dove c’è presenza di amianto le morti in eccesso per tumore polmonare sono ben 330 e quelle per carcinoma pleurico sono il triplo della norma (416 morti in eccesso). Il tumore al polmone fa vittime intorno a poli petrolchimici e raffinerie (643 casi), mentre i dati sugli inceneritori dicono che nei loro dintorni la percentuale di carcinomi al fegato è doppia rispetto agli standard.
Purtroppo la popolazione che muore a causa dell'inquinamento non si trova solo a Taranto o Casale Monferrato ma in tutta Italia e riguarda la Ferriera di Servola a Trieste che è un’altra Ilva a causa dell'emissioni di benzoapirene, che provocherebbero l’aumento di mortalità per malattie acute respiratorie e per tumori del colon retto. Nella zona mineraria e di raffinerie del Sulcis i bambini di Sarroch e Portoscuso, sono colpiti da bronchiti ed asma di più che in altre zone. I tumori alla tiroide sono aumentati del 70% per gli uomini e del 56% per le donne a Brescia, nella zona limitrofa all’industria chimica Caffaro, dove ai bambini è persino vietato giocare sull’erba, come accaduto già nel quartiere Tamburi di Taranto. A Milazzo dove insiste il petrolchimico e la centrale termoelettrica ai bambini si sono riscontrate mutazioni genetiche del Dna e vicino al petrolchimico di Priolo dove i bambini nascono malformati a causa dell'inquinamento.Questo drammatico elenco potrebbe continuare a lungo disegnando una mappa dei veleni da risanare. Ma il ministro dell'Ambiente Galletti ha inserito norme nel decreto 91/2014 che autorizzano l'aumento dei limiti di inquinamento per gli scarichi industriali a mare, sembra assurdo ma è così. Come assurda e folle è la la norma sui disastri ambientali contenuta nella legge sui reati ambientali che se approvata bloccherà numerosi processi perché introduce l'irreversibilità del danno all'ecosistema per poter applicare il reato. Questa e' l'Italia, purtroppo !
Di seguito studio ISS:
http://www.epiprev.it/…/20…/EP2/S1/EPv38i2S1_SENTIERIind.pdf
Intorno ai grandi poli chimici e petrolchimici, nelle vicinanze di centrali elettriche e siderurgiche, di miniere, porti, discariche e inceneritori la mortalità è più alta del 15% rispetto al resto del Paese . Le vie respiratorie sono quelle più colpite e dove c’è presenza di amianto le morti in eccesso per tumore polmonare sono ben 330 e quelle per carcinoma pleurico sono il triplo della norma (416 morti in eccesso). Il tumore al polmone fa vittime intorno a poli petrolchimici e raffinerie (643 casi), mentre i dati sugli inceneritori dicono che nei loro dintorni la percentuale di carcinomi al fegato è doppia rispetto agli standard.
Purtroppo la popolazione che muore a causa dell'inquinamento non si trova solo a Taranto o Casale Monferrato ma in tutta Italia e riguarda la Ferriera di Servola a Trieste che è un’altra Ilva a causa dell'emissioni di benzoapirene, che provocherebbero l’aumento di mortalità per malattie acute respiratorie e per tumori del colon retto. Nella zona mineraria e di raffinerie del Sulcis i bambini di Sarroch e Portoscuso, sono colpiti da bronchiti ed asma di più che in altre zone. I tumori alla tiroide sono aumentati del 70% per gli uomini e del 56% per le donne a Brescia, nella zona limitrofa all’industria chimica Caffaro, dove ai bambini è persino vietato giocare sull’erba, come accaduto già nel quartiere Tamburi di Taranto. A Milazzo dove insiste il petrolchimico e la centrale termoelettrica ai bambini si sono riscontrate mutazioni genetiche del Dna e vicino al petrolchimico di Priolo dove i bambini nascono malformati a causa dell'inquinamento.Questo drammatico elenco potrebbe continuare a lungo disegnando una mappa dei veleni da risanare. Ma il ministro dell'Ambiente Galletti ha inserito norme nel decreto 91/2014 che autorizzano l'aumento dei limiti di inquinamento per gli scarichi industriali a mare, sembra assurdo ma è così. Come assurda e folle è la la norma sui disastri ambientali contenuta nella legge sui reati ambientali che se approvata bloccherà numerosi processi perché introduce l'irreversibilità del danno all'ecosistema per poter applicare il reato. Questa e' l'Italia, purtroppo !
Di seguito studio ISS:
http://www.epiprev.it/…/20…/EP2/S1/EPv38i2S1_SENTIERIind.pdf
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