Giovedì
6 novembre ore
18:
Costa:
sei la benvenuta, ma spegni i motori in
porto!
L’alimentazione
elettrica da terra delle navi da crociera permetterebbe di eliminare i
gravi effetti di inquinamento per tutta la cittadinanza
savonese.
Incontro
con l’Ing. ROBERTO CUNEO Presidente
Provinciale di Italia Nostra, e l’Ing. ANTONELLA
FABRI Vice Presidente Associazione Italiana Esperti
Ambientali.
L’Autorità
portuale ha in cassa i soldi per pagare i debiti di Orsero. Perché,
invece, non investe per fare l’impianto per alimentare con l’energia
elettrica le navi della Costa? Si tratta di un obbligo imposto dalla UE
per il prossimo futuro. Così fanno nei mari del Nord Europa e si sta
iniziando a fare nei porti italiani. Una nave ferma in porto inquina come
100 camion con il motore acceso. Alcune navi della Costa sono già
attrezzate perché nel Baltico l’alimentazione da terra è un
obbligo.
In occasione dell’inaugurazione del terminal 2 di Costa,
Italia Nostra propone l’investimento a
tutela della salute delle persone e della qualità dell’ambiente:
l’alimentazione elettrica da terra delle navi da crociera (cold ironing),
che permetterebbe praticamente di eliminare il grave inquinamento
prodotto.
Il
problema riguarda la salute di tutti i cittadini di Savona: tutta la città
è sotto vento, non solo la zona della darsena…
ACLI,
ARCI, Comitato Acqua Bene Comune, Comitato Ambiente Spotorno-Noli,
Comitato Albamare, Gruppo Acquisto Solidale GASSA, Legambiente, Libreria
Ubik, Movimento Consumatori, NuovoFilmstudio, Uniti per la Salute Onlus,
Alleanza per l’Italia, Federazione dei Verdi, MoVimento 5 Stelle, Noi per
Savona, Rifondazione Comunista.
Con
il sostegno di: WWF Italia, Greenpeace Italia, ARCI nazionale, Legambiente
Italia.
Giovedì
6 novembre dalle ore 19,30
Società
SMS Cantagalletto - Via
Ciantagalletto, 24:
“Cena
per sostenere la battaglia contro il
carbone”
Cena
per sostenere finanziariamente la battaglia legale della Rete fermiamo il
carbone per impedire la riapertura dei due vecchissimi ed
estremamente
inquinanti gruppi a carbone della centrale Tirreno Power di Vado Ligure.
Per dare speranza al nostro futuro.
€
20 a persona (€ 12 sotto i 10 anni)
Per
prenotazioni:
019-2043159
340-5715445
PERCHÉ
DIRE STOP AL CARBONE?
L'utilizzo del carbone per la produzione di energia elettrica è una
SCELTA NOCIVA E SBAGLIATA. Il carbone è il combustibile fossile più
inquinante e pericoloso al mondo.
IL CARBONE AVVELENA NOI E IL NOSTRO AMBIENTE È la più grave minaccia per la salute di tutti. Numerosissimi studi scientifici confermano che la combustione del carbone causa in modo diffuso malattie cardiache e respiratorie, cancro, ictus e minaccia addirittura i feti ai primi stadi evolutivi.
IL CARBONE AVVELENA IL CLIMA È il peggior nemico per l'equilibrio climatico mondiale perché è il responsabile del 43% delle emissioni di gas serra. La battaglia per salvare il Pianeta dalla crisi climatica è dunque una battaglia contro il carbone.
IL CARBONE AVVELENA IL LAVORO Le centrali a carbone deprimono settori economici fondamentali, minacciando l'occupazione di chi lavora nei settori della dell'agricoltura, dell'alimentare, della pesca, del turismo, attività fondamentali dell’economia savonese.
IL CARBONE DANNEGGIA LE COMUNITÀ L'industria del carbone non sostiene i costi economici, sociali e ambientali collegati a questi impatti, che ricadono sulle comunità locali e sulla società in genere (140 milioni di euro di costi "esterni" all'anno per una centrale come quella di Vado Ligure, secondo lo studio Externe dell'Unione Europea).
IL CARBONE NON SERVE È inutile per l'Italia perché la capacità di generazione elettrica italiana è quasi doppia rispetto al più alto picco di consumi mai registrato (110mila MW contro 57mila MW). È quindi possibile chiudere le centrali che non servono, a cominciare da quelle più inquinanti, rimpiazzandole con efficienza energetica e fonti pulite e rinnovabili.
I GUADAGNI VANNO ALLE GRANDI LOBBY MENTRE AI CITTADINI SAVONESI RESTANO LE MORTI PREMATURE E I COSTI SANITARI.
È necessario puntare a un modello di sviluppo diverso, fondato sull'efficienza energetica, sul risparmio e sulle rinnovabili.
È necessario che a Savona non si riaprano più gruppi vecchissimi estremamente inquinanti, in un centro densamente abitato e in una situazione accertata di disastro ambientale con centinaia di morti imputabili alla centrale, come sostenuto dalle indagini della Magistratura.
NO al CARBONE, SI al FUTURO
IL CARBONE AVVELENA NOI E IL NOSTRO AMBIENTE È la più grave minaccia per la salute di tutti. Numerosissimi studi scientifici confermano che la combustione del carbone causa in modo diffuso malattie cardiache e respiratorie, cancro, ictus e minaccia addirittura i feti ai primi stadi evolutivi.
IL CARBONE AVVELENA IL CLIMA È il peggior nemico per l'equilibrio climatico mondiale perché è il responsabile del 43% delle emissioni di gas serra. La battaglia per salvare il Pianeta dalla crisi climatica è dunque una battaglia contro il carbone.
IL CARBONE AVVELENA IL LAVORO Le centrali a carbone deprimono settori economici fondamentali, minacciando l'occupazione di chi lavora nei settori della dell'agricoltura, dell'alimentare, della pesca, del turismo, attività fondamentali dell’economia savonese.
IL CARBONE DANNEGGIA LE COMUNITÀ L'industria del carbone non sostiene i costi economici, sociali e ambientali collegati a questi impatti, che ricadono sulle comunità locali e sulla società in genere (140 milioni di euro di costi "esterni" all'anno per una centrale come quella di Vado Ligure, secondo lo studio Externe dell'Unione Europea).
IL CARBONE NON SERVE È inutile per l'Italia perché la capacità di generazione elettrica italiana è quasi doppia rispetto al più alto picco di consumi mai registrato (110mila MW contro 57mila MW). È quindi possibile chiudere le centrali che non servono, a cominciare da quelle più inquinanti, rimpiazzandole con efficienza energetica e fonti pulite e rinnovabili.
I GUADAGNI VANNO ALLE GRANDI LOBBY MENTRE AI CITTADINI SAVONESI RESTANO LE MORTI PREMATURE E I COSTI SANITARI.
È necessario puntare a un modello di sviluppo diverso, fondato sull'efficienza energetica, sul risparmio e sulle rinnovabili.
È necessario che a Savona non si riaprano più gruppi vecchissimi estremamente inquinanti, in un centro densamente abitato e in una situazione accertata di disastro ambientale con centinaia di morti imputabili alla centrale, come sostenuto dalle indagini della Magistratura.
NO al CARBONE, SI al FUTURO
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