Ogm, la denuncia dei Verdi: “Prodotti liguri e savonesi in pericolo”
Savona. Sono 296 i prodotti agro-alimentari tradizionali della Liguria riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole. Carciofi, asparago violetto di Albenga, zafferano di Campiglia, patate di Quarantina, olio di oliva taggiasca, vini (sciacchetrà, rossese di Dolceacqua, Coronata, cortese di Liguria, vermentino, ecc.), chinotto di Savona, zucchina trombetta, pomodoro cuore di bue, ecc.ecc.
La città di Albenga è stata premiata “Bandiera Verde Agricoltura 2013″, premio assegnato alle comunità impegnate nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio che garantiscono la tutela dell’ambiente, la promozione del turismo, ma soprattutto la salvaguardia della biodiversità vegetale e animale.
“Tutti questi prodotti saranno a rischio se l’Europa darà libero accesso al TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), con l’ingresso in tutta Europa di una serie di organismi geneticamente modificati, che metteranno a rischio le produzioni di qualità”, dichiara il portavoce dei Verdi savonesi, Gabriello Castellazzi.
Carlin Petrini di “Slow Food” dice: “Gli OGM sono prodotti di fabbrica, si possono fare ovunque e necessitano di un sistema monocolturale che spazzerebbe via le nostre diversità, quelle diversità per cui il made in Italy alimentare ci viene invidiato in tutto il mondo”.
“Gli stessi studi americano dimostrano che gli OGM non fanno aumentare le produzioni, aumentano il consumo di pesticidi, riducono la biodiversità e soprattutto il tipo di coltivazioni che rendono famosi e ricercati in tutto il mondo i nostri prodotti agricoli. Gli unici a guadagnarci sarebbero le poche multinazionali delle biotecnologie che stanno cercando di controllare i mercati dell’agricoltura in tutto il mondo – prosegue il portavoce – Da un anno, in modo quasi segreto, vengono perfezionati gli accordi sul TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) – trattato di libero scambio commerciale tra USA e Unione Europea, che comprenderà la deregulation per gli OGM”.
I “Verdi” sono preoccupati dal fatto che nel trattato verrebbero considerati come “ostacoli alla vitalità delle imprese” le norme sui pesticidi, gli OGM e i trattamenti ormonali sugli animali. Norme che oggi nell’Unione Europea sono giustamente più severe.
“I prodotti di qualità, e più sani, verrebbero progressivamente emarginati. Una vasta fascia di popolazione a basso reddito verrà convinta all’acquisto di prodotti a basso prezzo ma carichi di veleni che ne riducono i costi di produzione – conclude – Che fine faranno le aziende liguri e savonesi che producono olio, frutta, ortaggi di qualità e di antica tradizione, con sapori unici al mondo?”.
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