venerdì 7 novembre 2014

SOSTEGNI ALL'AGRICOLTURA SOCIALE

Per la prima volta, com’è noto, l’agricoltura sociale potrà entrare dall’ingresso principale nei programmi di sviluppo rurale, secondo quanto previsto dallo stesso regolamento europeo che prevede interventi nelle misure 6 e 16. Interventi sicuramente interessanti ma affatto semplici da realizzare. Dall’osservatorio sull’ As nei PSR, attivato da AIAB, emergono prospettive interessanti circa la possibilità di inserire gli interventi, finora lasciati alla buona volontà e lungimiranza di singoli, famiglie e gruppi, all’interno del principale strumento di programmazione e spesa dell’intervento pubblico per lo sviluppo rurale. I nuovi PSR collocano gli interventi per l’agricoltura sociale, anche sulla base di quanto specificamente previsto nel regolamento sullo sviluppo rurale, essenzialmente nella Misura 6 per la diversificazione e creazione e sviluppo di attività extra-agricole e nella Misura 16 per la Cooperazione (Innovazione) e nello specifico nella sottomisura 16.9 che prevede “aiuti per la promozione e lo sviluppo dell’agricoltura sociale”. Quest’ultima, in particolare, si presenta particolarmente interessante per diversi motivi. 
Il primo riguarda il riconoscimento del carattere di innovazione sociale che l’agricoltura sociale incorpora, contribuendo ad allargare il concetto di innovazione oltre i confini dei soli (tradizionali) aspetti agronomici- organizzativi -gestionali dell’attività agricola; il secondo riguarda il riconoscimento della necessità di configurare gli interventi dell’agricoltura sociale in una logica di cooperazione territoriale capace di aggregare e far cooperare in modo sistemico i vari soggetti pubblici e privati, le differenti competenze, responsabilità e professionalità, condizione indispensabile per dare gambe e corpo a politiche agricole e di welfare realmente innovative. Grazie a questa Misura si potranno pertanto realizzare Gruppi Cooperazione sull’agricoltura sociale.
Come per tutti i Gruppi Operativi della Misura Cooperazione, saranno così finanziati i costi amministrativi e legali per la costituzione della forma associata (Gruppo Cooperazione), i costi per la predisposizione di studi di fattibilità del Progetto, i costi per la predisposizione del Progetto, i costi dell’animazione dell’area interessata al fine di rendere fattibile il Progetto di cooperazione/rete; i costi di esercizio della cooperazione e lespese generali di funzionamento, i costi per le attività di divulgazione, costi per la realizzazione dei servizi e pratiche di agricoltura sociale. Ovviamente la qualità e l’entità dell’intervento non è eguale in tutte le Regioni, mentre la complessità della sua applicazione è oggettiva e uniforme su tutto il territorio nazionale, anche nelle Regioni più avanzate sotto questo profilo. Proprio per questo vogliamo dare conto delle misure previste da alcuni PSR per agevolare l’attuazione degli interventi in materia di agricoltura sociale.  
E’ il caso, ad esempio, della Liguria che, oltre a destinare 4,5 milioni di euro alla Misura 16.9 (un impegno non indifferente se si considera l’entità dell’agricoltura sociale in regione), prevede una serie di azioni finalizzate a supportare la capacità di attuazione e di spesa degli interventi previsti. Il PSR ligure, riconoscendo la complessità degli interventi, prevede di approvare un Programma Regionale per l’Agricoltura Sociale con relativo Piano di Azioni regionali per l'Agricoltura Sociale . Si intende in questo modo “concorrere alla definizione di una strategia regionale, condivisa e partecipata con gli attori del mondo agricolo e sociale e individuare la metodologia di lavoro, coordinata ed uniforme, comprese le modalità e i criteri per l’attuazione dei progetti di cooperazione, direttamente dai territori, secondo una delimitazione omogenea Distretti Socio-Sanitari”. Ovvero, gli interventi per l’agricoltura sociale saranno collocati all’interno della programma territoriale che gestisco i Piani Sociali di Zona e quindi le politiche di welfare.  
In questo modo si potranno così mettere in relazione i bisogni sociali dei singoli territori con i servizi e le risposte che le aziende agricole possono dare a quegli stessi territori e mettere in sinergia la spesa per le politiche sociali e quella per lo sviluppo rurale prevista dai rispettivi fondi: il Fondo Sociale Europeo e il FEASR, che rappresenta uno degli obiettivi tra i più innovativi dei nuovi Fondi Strutturali Europei. E per superare le probabili difficoltà di questa complessa strategia dell’intervento, il PSR prevede azioni di accompagnamento e monitoraggio attraverso un Piano di Cooperazione Territoriale che prevede il “supporto tecnico-informativo in grado di accompagnare lo svolgimento del Piano o una sua modifica in itinere) e del monitoraggio (sia qualitativo che economico)”.  In questo contesto saranno attivate azioni informative e di animazione territoriale effettuate direttamente dalla Regione, interessata a supportare la costituzione di una rete regionale di agricoltura sociale finalizzata a rendere permanente la comunicazione e collaborazione tra i diversi soggetti impegnati. In questo contesto la recente costituzione del Forum regionale dell’agricoltura sociale appare quanto più tempestiva.
A cura di 
Anna Ciaperoni
Responsabile agricoltura sociale AIAB

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